POLLONCELLO s.m.

0.1 polloncelli, poloncielli.

0.2 Da pollone.

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Palladio volg., XIV pm. (tosc.); Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Bot.] Ricaccio di una pianta, virgulto.

0.8 Zeno Verlato 30.04.2012.

1 [Bot.] Ricaccio di una pianta, virgulto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 8, pag. 253.4: E di questo mese si vogliono gli arbor degli ulivi scalzare [[...]]. E comanda Columella di veller tutti i polloncelli da piedi: ma a me pare, che alquanti de' migliori, e più sodi vi si lassino...

[2] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 13, pag. 110.10: dov'ella [[scil.: l'anima]] chade ivi si rimane e surgie incorporandosi in una di queste vermene o poloncielli o giermogli e in questo modo l'anima si legha e 'nchatena, e ll'arpie paschono quelle vermene.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 23, vol. 1, pag. 199.26: Ed imperciò l'erbe e i camangiari che hanno gli stipiti, ovvero gambi molli e teneri, e ancora i troppo teneri polloncelli ovver rampolli, mentre che sono in tal disposizione, in nessuna pianta si possono innestare.