POLLUZIONE s.f.

0.1 polluciom, pollucionii, pollutiom, pollutioni, polluzione, polutiom, pulluzioni.

0.2 Lat. pollutio (DEI s.v. polluzione).

0.3 Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.): 2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Ciò che rende lordo, contaminato; sozzura, impurità (anche in senso spirituale). 2 Emissione spontanea di sperma, che avviene specialmente durante il sonno.

0.8 Zeno Verlato 30.04.2012.

1 Ciò che rende lordo, contaminato; sozzura, impurità (anche in senso spirituale).

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 159.21: Isaia [[...]] disse: Guai a me che aggio le labra pollute. - Ed aciò che mostrasse perchè aveva questa polluzione delle labra, soggiunse: Ed abito nel mezzo del popolo, che ha pollute le labra. - Mostra dunque per le parole predette, che si dolea perchè avea le labra lorde...

[2] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 18, vol. 1, pag. 541.4: Con bestia niuna non avrai conoscimento perciò ch' è scellerazione, e non abbiate polluzione con loro. || Levitico 18, 23: «Cum omni pecore non coibis nec maculaberis cum eo».

2 Emissione spontanea di sperma, che avviene specialmente durante il sonno.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 659.31: la vigilia è buona, ché doma il corpo [[...]], e perché il soperchio dormire è cagione di molti peccati e pulluzioni e sozzure...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 330, pag. 367.8: E metudo suxo li testiculi el [[scil.: il sugo di cicuta]] sana la pollutiom, in la qualle esse el sperma contra volontè.

[3] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 37, pag. 49.9: Item la simenta di la lactuca excita la sprema, leva lu desideriu di lu coydu et pollucionii.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 35, vol. 2, pag. 189.14: agnocasto [[...]] fattone letto, toglie e costrigne la lussuria, rimovendo la polluzione e il rizzamento della verga, secondo che dice Avicenna.