POLMONE (1) s.m.

0.1 palmuni, polmô, polmom, polmon, polmone, polmoni, polmuni, pomom, pulmone, pulmuni.

0.2 Lat. pulmo (DELI 2 s.v. polmone).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. polmone della cammella 1.

0.7 1 [Anat.] Nell'uomo e nella maggior parte degli animali, uno dei due organi spugnosi, situati nella gabbia toracica ai lati del cuore, per mezzo dei quali avviene la respirazione. Secondo la medicina aristotelica, tali organi favorirebbero la regolazione termica dell'organismo, in quanto collegati con il cuore e con lo stomaco. Estens. La coppia dei polmoni. 1.1 [In quanto connesso, secondo la medicina antica, con la digestione, partic. dei liquidi]. 1.2 [In quanto connesso con la fonazione]. 2 [Vet.] [Masc.] Tumore che si forma sulla groppa del cavallo, lo stesso che polmoncello.

0.8 Zeno Verlato 30.04.2012.

1 [Anat.] Nell'uomo e nella maggior parte degli animali, uno dei due organi spugnosi, situati nella gabbia toracica ai lati del cuore, per mezzo dei quali avviene la respirazione. Secondo la medicina aristotelica, tali organi favorirebbero la regolazione termica dell'organismo, in quanto collegati con il cuore e con lo stomaco. Estens. La coppia dei polmoni.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 249.2: E tragendo sempre l'aere, e entrando per la boca, e passando per la canna del polmone ad enfreddare lo core, trovamolo rescaldato, e potemolo mandare fore de la bocca caldo o volemo freddo...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 19, pag. 111.6: secondo ke dice Aristotile, el core ène principio (et) vena del sangue; sì ke, essendo membro nobilissimo et morbido, la natura a refrenatione del caldo àne ordenato el polmone...

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.17, pag. 135: Aia 'l fecato rescaldato, / la milza grossa, el ventre enfiato, / lo polmone sia piagato / con gran tossa e parlasia.

[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 18, pag. 110.3: Calandra è un uccello tutto bianco, e 'l suo polmone schiara gli occhi a chi gli ha turbati.

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 34, pag. 249.26: Giuba, re degli Erminii, mortalmente danneggiava li cavalieri di Cesare, e ferì a morte Fabio [[...]]: co la spada el fesse in fino al polmone.

[6] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 32.23: Capitol del polmon.

[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 45.2: Ciascuno membro sarà tormentato et tutti saranno pieni dentro di fuoco, unde et lo cuore andrà et lo polmone et tutti li altri membri...

[8] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 4, pag. 14.14: Se addivenisse che per alcuna mala voglia l' astore non fosse di buono ardire, o non si sentisse bene, togli incontanente un polmone di lievre bagnato in buono vino, forte e puro, e dagline a beccare alquante beccate dopo 'l pasto...

[9] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 8, pag. 134.42: E per bene guardarlo [[scil.: il cuore]], sì -l mise natura nel più salvo luogho [[...]]; che per lui conservare sì lli fecie costole dinazi e di dietro, e fecielli un altro menbro, ciò è il polmone, il quale li èe letto e li dona l'aire, quando li è mestieri, per atenperare suo chalore.

[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.56, pag. 113: De l'isopo, com'à dito, / me par che se trova scrito / che tree propietae à: / che sun pree raixe fa / basseta erba picenina, / ê polmô enxao meixina.

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.43, vol. 1, pag. 403: La lena m'era del polmon sì munta / quand' io fui sù, ch'i' non potea più oltre...

[12] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 115.17: un forte dardo tolse in man e da lonçi ferì Tideo lo qual da questo non se vardava e ferilo in lo peti là o ch' elo iera descoverto, e pasoli perfina in lo polmon.

[13] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 25.17: In de lo sexto giro l'acidiosi [[...]] co ly forcuny quilly pungono; [[...]] li spirity facty como li avultury a lloro stane adosso co li rangelly [[...]]. Et cusì cabutando lo loro costato et de loro polmoni se pascono tucty.

[14] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 24, 34-45, pag. 578, col. 1.3: fra l'interiora del corpo umano quel che piú receve varietade si è 'l polmone; e questo adevene perché, sí cum pone Avicenna in la soa Notomia, lo polmone sempre ventilla al core per mantignirlo fresco.

[15] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 94.25: poi ch'ella entroe nella camera della figliuola di Cicropis, fae i comandamenti di Pallas, e toccale il petto colla mano tinta di ruggine, e empiele il cuore di ripiegate spine e di nocente veleno, e distrugge lo nero veleno per l'ossa, e spargelo per lo mezzo del polmone.

[16] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 312.11: La lancia di Turno [[...]] venne nello stomaco del detto Sarpedon, e andò in fino all'alto petto [[...]], e il ferro si riscaldò in nel polmone squarciato.

[17] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 147.33: l'omo mixero da qualche canton del corpo sente o mal o doglia e questo allepo e fante de maxenaa mò albergha in lo stomego mò in lo fiago [[...]] o in le coste o in lo polmon o in lo pechio...

[18] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 19, pag. 284.32: Se tue ungerai la tua casa et la tua camera col polmone del'asino, sarae netta da ongni serpente et scorpione.

[19] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 286.5: hic pulmo, pulmonis, el polmone.

[20] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 11, pag. 583.26: Una altra infirmitati aveni a lu cavallu accidentalimenti apressu di lu pulmuni.

[21] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [29.1], pag. 32.22: Dixe uno auctore de la farina che quando la se tuole in muodo de sugoli, çoa al sputo sanguineo e a le ulceracion del polmom e del pieto, e a la tosse e a la asperità.

[22] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 5, pag. 9.1: Recipe l'aqua distillata di lu palmuni de lu angnellu oy di l'arieto quando si arrusti, et datu a biviri, sana li caduchi.

[23] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 139, pag. 271.22: Fase una infe(r)mità allu c. i(n) de li ca(n)nilli d(e) li polmuni attura(n)tili, sci cch(e) à gra(n)de pena lu c. pò respirar(e).

- [Astr.] Polmone della cammella: nome di una stella della costellazione del Serpente (Caput Serpentis).

[24] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 25.32: La quinta [[stella della costellazione del Serpente]] è nel cocuçolo del capo. E chiamasi arroba, che è 'il polmone della camella'.

1.1 [In quanto connesso, secondo la medicina antica, con la digestione, partic. dei liquidi].

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.46, pag. 99: récamese la cocina, / messa en una mia catina: / puoi c' abassa la ruina, / bevo e n' fonno 'l mio polmone.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 44.5: E la sua bontade [[scil.: dell'acqua di mare]] potiamo noi conoscere per le genti che abitano nel luogo, e che usando la beono, se elli hanno le bocche sane e pure dentro, e buone teste, e che abbiano sane le vene del polmone, che non abbiano dolore nè flemma nel corpo dentro...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 139.8, pag. 101: Eo credo che la sete se endivina / lo dïe ch'eo sonto çeçunatore, / ché tute le colere cum ardore / atorno 'l figato mi fa salina, / e sento, finch'eo levo la matina, / lo stomaco rader gl'enterïore, / mançare le budella cum lo core, / smembrare lo polmon come galina...

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 4, pag. 9.12: a conoscere l'acqua se è sana, guarda le condizioni di coloro, che abitano la contrada; se le foci della gola sono dilicate, e se 'l capo è secco, e sano il polmone, e 'l petto...

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 69, col. 1.18: il Cardinale Bianco usava questa polvere su ongni suo cibo per conservare lo vedere e per aumentarlo, conforta lo stomaco, sì llo chiarifica e ssì purgha li superflui omori e il fegato conserva, e conserva il polmone e rende apetito di mangiare...

1.2 [In quanto connesso con la fonazione].

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 35.50, vol. 1, pag. 245: Vienne, cor mio, andiamone a la croce: / sospira e piange et lassa sì grande boce / ke fenda el polmone enfine a la foce, / e transmortisse.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 31, 1-12, pag. 661, col. 1.28: Ell'è da savere che la vose se forma dal polmone e dalla canna, e sillabicasse dalla lengua, e dal pallado, da' denti e dalle labre, sí cum mostra Boezio nella soa Musica.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 545.16: gli organi, li quali sono strumento della voce, sì come è detto di sopra (li quali sono due l[a]bri, IIIJ de[n]ti, la lingua, lo strozzule, il polmone)...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 2, pag. 216.13: negli occhi lieta, più volte cominciò a parlare; ma l' ansietà del polmone procedente ogni volta nel mezzo le rompea le parole.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 120, pag. 408.25: La «stroza» chiamiam noi quella canna la qual muove dal polmone, e vien su insino al palato, e quindi spiriamo e abbiamo la voce...

[6] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 36, pag. 228.28: La voce de l'uomo viene da sei organi del corpo: principalmente dal polmone, poi da lo stretto de la gola si ricria, e poi nel palato, poi ne la lingua, poi ne' denti, e poi ne le labbra.

2 [Vet.] [Masc.] Tumore che si forma sulla groppa del cavallo, lo stesso che polmoncello.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 82 rubr., pag. 202.7: De lu polmone voi pulmo(n)cello.