PULLULARE v.

0.1 pollulando, pollulano, pollulante, polulare, pullolare, pullula, pullulando, pullulante, pullular, pullulare, pullulavano, pullulerà , pulula, pululasse, pululate.

0.2 Lat. pullulare (DELI 2 s.v. pullulare).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.7 1 [Rif. ai vegetali:] gettare nuovi virgulti, gemme, foglie (anche in contesto fig.). 1.1 Fig. [Rif. all'acqua:] ricoprirsi di bolle in superficie, ribollire. 1.2 Fig. Far sorgere, produrre (un effetto). 1.3 Sost. L'atto del germinare, del rampollare (anche fig.). 2 Assol. Spuntare, nascere (anche fig. e in contesto fig.). 2.1 Fig. [Rif. a un effetto:] prodursi; aver luogo in modo diffuso, moltiplicarsi. 3 [Rif. all'uomo:] eiaculare spontaneamente.

0.8 Zeno Verlato 30.04.2012.

1 [Rif. ai vegetali:] gettare nuovi virgulti, gemme, foglie (anche in contesto fig.).

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 52-63, pag. 695, col. 2.9: li nostri àrbori, s'impregnano d'omore novo, e [[...]] i se renovellano di foglie pullulando e collorando soa scorça de novo colore'; cussí quella pianta che prima era sfoiada e parea seca, pulçettò foie e devene so colore men ardente de roxe vermeje, e più ardente che color violado.

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 115-129, pag. 633, col. 2.5: 'Germogliare' proprio si è in gli àrbori nella primavera quando començano a germugliare, çoè a polulare loro verdura, e çascuno brocho produxe nove fogliette...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 2, pag. 178.20: E così rimane la commessura [[dell'innesto]] giù sotterra sì, che poi arando, e cavando non si danneggia l' ulivo in quel luogo, ove de' pullolare.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 346.23: Dico dunque inprima [3] ch'è una maniera d'uve che si chiama schiava, che assai tardi pullula.

- [Rif. a un prato:] germinare.

[5] a Antonio di Cecco, XIV (tosc), canz. II.59, pag. 48: Piatosa, micidial, benigna e grata, / Vener<e> m'è stata, e sua amorosa insegna / fé già la mente di suo grazia degna, / e pullular co' fiori i prataselli.

1.1 Fig. [Rif. all'acqua:] ricoprirsi di bolle in superficie, ribollire.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.119, vol. 1, pag. 124: Lo buon maestro disse: «Figlio, or vedi / l'anime di color cui vinse l'ira; / e anche vo' che tu per certo credi / che sotto l'acqua è gente che sospira, / e fanno pullular quest' acqua al summo, / come l'occhio ti dice, u' che s'aggira.

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 115-126, pag. 227, col. 1.5: anche ne sono sotto l'acqua negra, li quai per le lor percussiuni, rumuri e biasphemie faceano pullulare l'acqua, zoè gurguiare, sí che se possea ymaginare so movimento.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 116, pag. 407.28: Noi diciamo nell'acqua «pullulare» quelle gallozole o bollori, li quali noi veggiamo fare all'acqua, o per aere che vi sia sotto rachiusa e esca fuori o per acqua che di sotterra vi surga.

1.2 Fig. Far sorgere, produrre (un effetto).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 227.8, pag. 147: poi nel mio core parmi abominele / ch'erro dal sacro Enperio proçedesse, / e 'l dolçe fructo che de le leççe esse, / al mondo pululasse amaro fele.

1.3 Sost. L'atto del germinare, del rampollare (anche fig.).

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 115-129, pag. 633, col. 2.8: çascuno brocho produxe nove fogliette; cussí a simili tutto lo colegio degli angeli, di quali pullula sempre amore, scientia e iustisia, e sta sempre in tal polulare...

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 21, vol. 2, pag. 173.31: Dei prugnoli si fanno ottime siepi e utili, perocchè per lo loro spesso pullulare le fanno forti, e abbondantemente fruttificano.

2 Assol. Spuntare, nascere (anche fig. e in contesto fig.).

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 65, comp. 75.9, pag. 175: PUlula mo' de novo, in questo clima, / TAl due virgulte che lo nostro mondo / LI darà fama de veraççe pregio.

[2] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 41, vol. 1, pag. 208.2: E un' altra volta dormendo, vidde un altro sogno: che sette spighe pullulavano in una altezza, piene e formose.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 132.20: E questo è, siccome quando i cipressi, ovvero fichi pullulano fuor de' lor semi.

[4] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 34, pag. 206.13: Li sette arbuscelli verdi d'intorno sono le suoe potensiale parte, cioè la continensia, la cremensia, la mansuetudine, la modestia, la moderassione, la parcità e l'umilità, che si vede dalla modestia pullulare...

2.1 Fig. [Rif. a un effetto:] prodursi; aver luogo in modo diffuso, moltiplicarsi.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 115-129, pag. 633, col. 2.7: 'Germogliare' proprio si è in gli àrbori nella primavera quando començano a germugliare [[...]]; cussí a simili tutto lo colegio degli angeli, di quali pullula sempre amore, scientia e iustisia...

[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 369.9: La faccia per li digiuni era diventata pallida, e crespa, e nientedimeno la mente bolliva di disordinati pensieri: e nel freddo, quasi mortificato il corpo, gl' incentivi della libidine pullulavano.

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 49, pag. 676.4: Imperciò che alle hostilità et alle guerre, le quale in le predicte provincie da qui indietro miserevelmente ànno pululate...

[4] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 9.23, pag. 31: Il terzo modo con coperto manto / Sottentra pollulando ne' cuor nostri / Con profondo pensier da ogni canto.

3 [Rif. all'uomo:] eiaculare spontaneamente. || Per incrocio semantico con polluzione.

[1] F Libro delle segrete cose delle donne, XIV pi.di. (fior.): sì come l'albero che è senza fiori non mena frutto, così la femmina ch'è sanza la sua purgazione naturale, non mena frutto, cioè non hae figliuoli. E questa cotale purgazione avviene nelle femmine sì come avviene all'uomo pullulare.|| Manuzzi, Segrete cose, p. 2.