MÀNTICE s.m.

0.1 mandaco, mantachi, mantacho, mantaco, mantechi, mantesi, mantexi, mantice, mantichi, mantici, mantico, mantixi; a: mantaccu, mantaci.

0.2 Lat. mantica (DELI 2 s.v. mantice).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1 [10].

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. fior., 1290-95; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Strumento costituito da due assi lignee collegate da una membrana in pellame, che può essere tesa e poi compressa al fine di emettere da un apposito condotto un fiotto d'aria (utile specif. per attizzare il fuoco, in partic. nelle fucine). 1.1 [Mus.] Dispositivo atto a fornire (all'organo) l'aria compressa che consente la produzione dei suoni.

0.8 Elisa Guadagnini 02.05.2012.

1 Strumento costituito da due assi lignee collegate da una membrana in pellame, che può essere tesa e poi compressa al fine di emettere da un apposito condotto un fiotto d'aria (utile specif. per attizzare il fuoco, in partic. nelle fucine).

[1] Doc. fior., 1290-95, pag. 575.18: It. per pregio di due paia di mantachi che vendé lb. XIJ.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 272.14: Altri di loro ricevono e rendono i venti coi mantici: altri intendono temperando i stridenti metalli.

[3] Gl Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 33 rubr., pag. 150.1: Come Cristo è assomigliato alli fôlli, cioè mantici da accendere il fuoco [[...]] Li mantici sono una pelle confitta fra due legni, con alcuno spiraglio dinanzi; ed aprendo li legni, e istrignendo la pelle, il fiato esce degli spiragli, ed accende il fuoco.

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 335.32: e quando il fuoco è bene allumato prendi quello che ai a fondere e pollo sopra li grandi ceppi che ai posti sopra lo ceneracciolo, e fa buffare con grandi mantachi tanto che ogna cosa sia bene fonduto...

[5] Stat. fior., Riforme 1352-61, (1353), pag. 259.4: et la fabrica debia essere sanza alchuno legniame, salvo che i mantechi...

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 437.28: quisti, li quali credono mutare li metalli de lor sozure, sonno sozi essi, lavorando al foco con aqueforte, e cum fusine, e cum mantici e cum cosse alterative.

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 136.11, pag. 191: Per le camere tue fanciulle et vecchi / vanno trescando, et Belzebub in mezzo / co' mantici et col foco et co li specchi.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 173, pag. 426.6: trovorono la brigata tutta soffiare sanza mantachi nel fuoco.

[9] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 89.22: Hic follis id est lo mandaco.

- [Come analogo del polmone].

[10] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 249.23: passando l'aere per la canna del polmone e venendo fore, se chiudi la bocca e mandilo fore constretto, come el mantaco, stando caldo, per la constrizione deventa freddo...

[11] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 19, pag. 111.6: la natura a refrenatione del caldo àne ordenato el polmone, [che come mantacho e chontinovamente si sbattono due alie ch'à il polmone] intorno al core recevente l'aire fresco...

- Fig. Polmone, o estens. torace.

[12] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.51, vol. 2, pag. 251: invidia move il mantaco a' sospiri.

[13] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 15, 46-57, pag. 352.40: Invidia move 'l mantaco; cioè lo pulmone che è mantaco del cuore, et attrae e mette fuora l'aire...

- [In contesto fig.].

[14] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 245.12: Cierto non è ben presto a portare grave pondo di grande ingiuria, chi viene meno nel parvo e tiello grande, cui mantachi di superbia infiati troppo soffian forte e fanno foco ardente d'ira per leggier mesfatto, e quazi nullo.

[15] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 9, pag. 140.20: Deo lo [[scil. lo demonio]] fé com uno fadigoso ferrere [[...]] la soa foxina è la tribulatione e la afflictione k'el fa a li eligi; le soy mantexi son le temptatione...

[16] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 36.22, pag. 197: I' non avia provato ancora quanto / le 'nvisibili fiamme son cocenti / e le voci dolenti, / che 'l mantaco d'amor soffiando spiri.

[17] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 173, pag. 247.8: li mali paroli corrumpinu li boni custumi et per tali mantaccu et per tali ventu est sovenci attiçatu lu focu di la luxuria...

[18] Lucidario ver., XIV, II, pag. 115.10: Deo à fato de lui [[scil. 'l diavolo]] favro; e la fornace de questo fabro sì è affiction e tribulatiô, li mantesi e li martelli sì sono le tentatione e le tenaye sì sono li tyranni de questo secolo...

1.1 [Mus.] Dispositivo atto a fornire (all'organo) l'aria compressa che consente la produzione dei suoni.

[1] a Doc. fior., 1359-63, pag. 118.29: Questa mattina ci desinarono [[...]] Francescho ciecho che sonò gl'organi et Nuccio suo fratello che menò i mantaci però che facemmo hoggi la festa di san Lorenço pretioso martire di Cristo.

[2] ? Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 23 [Ciano del Borgo a San Sepolcro].15, pag. 50: et io son vago di mutar mio cantico / al suon di miglior mantico / perché li affetti bilanciati rideno / contra delli altri che languendo stride[no].

[u.r. 08.10.2014]