NAPURO s.m.

0.1 napuro.

0.2 Etimo non accertato. || Cfr. 0.6 N.

0.3 Tavola ritonda, XIV pm. (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Prob. voce fantasma (ma registrata in GDLI s.v. napuro, con etimo incerto, e mantenuta in tutte le successive edizioni del testo). Cfr. il commento dell'ed. nello Spoglio, vol. II, pp. 130-131, s.v. napuro: «Voce che dal principio alla fine dei nostri studi sulla Ritonda, ci è riuscita inesplicabile [...] Il senso è chiaramente quello di Gromma o di Crosta. Per le ragioni del nome, due sole ipotesi ci si fanno alla mente: l'una che sia trasformazione di vapor qui preso per 'Crasso e grave esalamento'; l'altra, che debba riguardarsi come un derivato da pus, uris, che i Latini prendevano non per la sanie che scola, ma per quella più densa e biancastra, la quale s'appasta e fa di sè gromma e squama sopra le piaghe. [...] E quest'ultima supposizione, ha, secondo noi, conferma non lieve nel Ms. Senese, nel quale, emendate le solite sconcezze della grafia, leggerebbesi non "napuro", ma "puro"». Come registrato in apparato al testo, vol. I, p. 120 n. 3, il ms. in questione legge umpuro.

0.7 1 Signif. incerto: gromma, crosta?

0.8 Elisa Guadagnini 02.05.2012.

1 Signif. incerto: gromma, crosta? || (Polidori); cfr. 0.6 N.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 34, pag. 120.19: E là dove cadde quello beveraggio, fece di sopra uno napuro e una schiuma di colore d'argento; e dove si sparse, si strinse tanto forte, che tutti gli ferri del mondo non ne arebboro levato. E ò oppenione che mai in quello luogo lo legno non venisse meno, per la possanza di quello beveraggio.

[u.r. 08.10.2014]