POPOLARESCO agg./s.m.

0.1 popolaresca, popolarescha, popolareschi, popolaresco, popularisca, populariski.

0.2 Da popolare 1.

0.3 IV Catilinaria volg., 1313 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Non si separano gli ess. con rif. alla plebe dell'antica Roma da quelli con rif. al popolo medievale perché tale distinzione non sussisteva agli occhi degli scriventi dell'epoca.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Delle classi sociali medio-basse di una città (con opp. alla nobiltà). 1.1 Che desta il favore e il gradimento del popolo (con connotazione neg.). 2 Che è proprio della grande maggioranza delle persone, della gente comune (con connotazione neg.). 2.1 Di scarso valore. 3 Sost. Colui che appartiene al ceto medio di una città.

0.8 Diego Dotto 02.05.2012.

1 Delle classi sociali medio-basse di una città (con opp. alla nobiltà).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 33.20: Cun chò sia cosa que in uni joghi populariski unu patri di familia avissi menatu unu servu sou azuttatu di multi azotti fin a sutta la furka per lu circu di li sacerdoti... || Cfr. Val. Max., I, 7, 4: «plebeis [...] ludis».

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 29, pag. 167.36: ma però che di picciola e popolaresca condizione, sì come io estimo, è discesa...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 404.18: Virginio, uomo di generazione popolaresco, ma d' animo uomo patrizio... || Cfr. Val. Max., VI, 1, 2: «plebei generis».

1.1 Che desta il favore e il gradimento del popolo (con connotazione neg.).

[1] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 50.23: Se voi seguirete la sentenzia di Giulio Ciesare, p(er)ciò che costui seguìo questa via, ne la repu(blica), la quale è tenuta popolarescha, forse che, esendo costui autore e congnoscitore di questa sentenzia, a me sarano meno da temere gli asalti del po(po)lo... || Cfr. Cicero, Oratio IV, p. 71: «dederitis mihi comitem ad contionem, populo carum atque iucundum».

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 85.32: Questo parlare popolaresco, non ha in se punto di verità. E' vuole ismuovere il popolo, e trarre a se, per sua forza, gli orecchi de' folli.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 6, vol. 2, pag. 49.21: 2. Cassiu, secutandu lu exemplu di Brutu, sou filiu, lu quali essendu statu tribunu di lu populu, avia facta la ligi agraria et avia per multi altri fatti populariski aquistatu lu favuri di lu populu... || Cfr. Val. Max., V, 8, 2: «multisque aliis rebus populariter actis animos hominum amore sui devinctos tenebat».

2 Che è proprio della grande maggioranza delle persone, della gente comune (con connotazione neg.).

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 729-742], pag. 158.23: Dà a Pompeio una vile archa da sepultura popolarescha, la quale metta lo lacerato corpo ne' secchi fuochi...

2.1 Di scarso valore.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 18, pag. 148.35: però che, quando prima ne' tuoi begli occhi vidi quel piacere, che poi a' tuoi disii mi legò il cuore con amoroso nodo, sanza pensare alla mia qualità vile e popolaresca, e ancora in servitudine coatta, in niuna maniera da potere alla tua magnificenza adeguare...

3 Sost. Colui che appartiene al ceto medio di una città.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 314.3: molte battaglie ne seguirono, e molti spandimenti di sangui, così di Gientili, come di popolareschi...

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 870, pag. 379.3: messer Giovanni di Mone e Niccolò di Ghino Popolareschi... || Un altro ms.: «popoleschi».