PÒPOLO (1) s.m.

0.1 polvolo, popol, popoli, popollo, popolo, pòpolo, popul, populi, popullu, populo, populu, povel, povelo, povo, povol, povoli, povollo, povolo, póvolo, povor, povoro, povul, povuli, povulo, ppopolo, ppopuli, puobolo, puopoli, puopolo, puopulo, puovol, puovoli, puovollo, puovolo, puovovolo, pupolo.

0.2 Lat. populus (DEI s.v. popolo 1).

0.3 Poes. an. ravenn., 1180/1210: 4.

0.4 In testi tosc.: Doc. pis., 1230-31; Lett. sen., 1253; Doc. fior., 1262-75; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. lucch., 1303; Doc. prat., 1305; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. pist., XIV in.; Doc. volt., 1310; Stat. sang., 1334; Stat. cort., a. 1345; Stat. castell., XIV pm.; Doc. amiat., 1375.

In testi sett.: Poes. an. ravenn., 1180/1210; Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); a Omelia padov., XIII s.q.; Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Stat. chier., 1321 (2); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Poes. an. friul., 1350/51; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Esercizi cividal., XIV sm.; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.) [1342/1348]; a Stat. viterb., 1384.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a popolo 1.12; al popolo 4.1; essere a popolo 1.12.1; essere del popolo 1.6; essere di popolo 1.6; essere in popolo 1.6.1; fare di popolo 1.7; fare popolo 1.8; giurare in popolo 1.9; levare popolo 1.10; popolo crociato 3.3.2.1; popolo di Cristo 3.3.2.2; popolo di Dio 1.2.3, 3.3.1, 3.3.2; popolo di Roma 3.1; popolo grasso 1.1; popolo minore 1.2.1; popolo minuto 1.2, 4.1.1; popolo piccolo 1.2.2; popolo popolo 1; popolo romano 3.2; popolo santo 3.3.3, 3.3.4; popolo vecchio 1.3; primo popolo 1.4; raccomandare al popolo 2; recare a popolo 1.11; reggersi a popolo 1.12.2; reggersi a popolo e libertà 1.12.2; reggersi a popolo e stato 1.12.2; reggersi a popolo minuto 1.12.3.1; ridurre a popolo 1.12.4; riformarsi a popolo 1.12.5; rimanere a popolo 1.12.6; rimanere a popolo e comune 1.12.6; rimanere a popolo e in libertà 1.12.6; secondo popolo 1.5; viva il popolo 1.

0.6 N Non si separano gli ess. con rif. alla plebe dell'antica Roma da quelli con rif. al popolo medievale perché tale distinzione non sussisteva agli occhi degli scriventi dell'epoca.

0.7 1 Collettività eterogenea che comprendeva perlopiù (ma non esclusivamente) il ceto medio urbano formato da mercanti e artigiani e organizzato in corporazioni e società, che inizialmente affiancò e talvolta sostituì le famiglie magnatizie nella gestione del potere del Comune medievale. Estens. Assemblea che riuniva tale collettività o il corrispondente regime politico. 1.1 Locuz. nom. Popolo grasso: la parte più ricca e potente della borghesia cittadina raccolta nelle Arti maggiori. 1.2 Locuz. nom. Popolo minuto: la parte meno ricca e potente della borghesia cittadina raccolta nelle Arti minori (in linea di principio esclusa dalla gestione del governo del Comune). 1.3 Locuz. nom. Popolo vecchio: il regime popolare a Firenze tra il 1250 e la battaglia di Montaperti. 1.4 Locuz. nom. Primo popolo: lo stesso che popolo vecchio. 1.5 Locuz. nom. Secondo popolo: il regime popolare a Firenze a partire dal 1266. 1.6 Fras. Essere di / del popolo: appartenere o essere favorevole al gruppo dei popolari (per nascita o per cooptazione, in partic. con rif. all'appartenenza ad un'Arte). 1.7 Fras. Fare di popolo: far passare qno alla condizione di popolare (gen. con rif. all'appartenenza a un'Arte). 1.8 Fras. Fare popolo: istituire un regime popolare (gen. attraverso una sommossa). 1.9 Fras. Giurare in popolo: passare alla condizione di popolare attraverso un giuramento. 1.10 Fras. Levare popolo: sollevare una rivolta popolare. 1.11 Fras. Recare a popolo: lo stesso che fare di popolo. 1.12 [Detto del regime politico:] a popolo: popolare. 1.13 Insieme dei soldati non mercenari che combattono a piedi (con rif. alla base sociale della fanteria e gen. con opp. alla cavalleria). 2 Comunità dei fedeli di una circoscrizione ecclesiastica minore in cui è suddivisa una diocesi o una pieve, di norma affidata a un parroco. [In partic.:] la comunità riunita per una celebrazione religiosa. Estens. [D'uso comune nell'indicare i dati anagrafici:] il territorio corrispondente; parrocchia. 2.1 Estens. La comunità cristiana di un det. territorio. 2.2 Estens. [Con rif. ad una comunità non cristiana]. 3 Comunità che vive in un det. territorio ed è legata dalla condivisione (volontaria o meno) di det. norme e leggi. Estens. [Con polarizzazione sul vincolo di sangue piuttosto che sul vincolo giuridico:] gruppo etnico legato da vincoli familiari e da una comune tradizione culturale, religiosa, linguistica. 3.1 Locuz. nom. Popolo di Roma: la comunità politica costituita dai cittadini dell'antica Roma. 3.2 Locuz. nom. Popolo romano: lo stesso che popolo di Roma. 3.3 [Con focalizzazione esclusiva sull'appartenenza ad un det. credo religioso]. 3.4 Fig. Gruppo di animali o insetti della stessa specie (presentato come una comunità umana). 4 La grande massa delle persone, la gente comune, i più (anche con valore indefinito). Estens. Moltitudine, grande massa di persone riunita insieme; folla (gen. con rif. ad un'appartenenza sociale medio-bassa). 4.1 [Come latore di un'idea o di una credenza largamente diffusa]. 5 Estens. Gruppo di persone accomunate da det. caratteristiche.

0.8 Diego Dotto 02.05.2012.

1 Collettività eterogenea che comprendeva perlopiù (ma non esclusivamente) il ceto medio urbano formato da mercanti e artigiani e organizzato in corporazioni e società, che inizialmente affiancò e talvolta sostituì le famiglie magnatizie nella gestione del potere del Comune medievale. Estens. Assemblea che riuniva tale collettività o il corrispondente regime politico. || Cfr. 0.6 N.

[1] Lett. sen., 1253, pag. 200.8: D(omi)no Rugeri de Bang[n]uolo p(er) la graçia di Dio (e) di d(omi)no re Currado capitano d(e)· popolo di Siena (e) del comune...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 112.18: lo popolo fecero quasi tribuni quasi iudici defensori de lo popolo, ke li senatori né li consoli non potessero li predecti romani agravare a ttorto.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 33.7: che per sentenza del popolo, la quale è sentenzia vana perciò che non muove da ragione, e per sentenza di sé medesimo, la quale è per neente, pareano essere degni di covernare le publiche e le grandi cose...

[4] Gl <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 15, pag. 235.7: elli disse male che 'l popolo, ciò sono gli artefici e' lavoratori, si dovessero radunare, e i battaglieri ad eleggere il signore della città, e che 'l popolo non avesse arme...

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 93.22: O misera gente, non vi vergognate voi, con così cattivi cavalieri di popolo, e con così misero popolazzo e uomini tutti poveri e brolli, di richiedere di battaglia i re e' baroni e tutta la gentilezza del mondo... || Riecheggia «plebeio milite» (Segre).

[6] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 70.27: Ed en quel tempo venne gran discordia fra li gentili e grandi romani e 'l popolo.

[7] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 418, pag. 340: Questa è Ypocresia pesscima, ke vive pur de raptu, / ke tal consiliu ày datu: / ad ço se so' adcordati / populu et ançïani.

[8] Lett. lucch., 1303, pag. 147.7: lo popolo d'è molto i(n)degnato vedendo quello d'àno fatto, (e) dichono sono fatti podesstà (e) chapitani a fare gusstisia...

[9] Doc. prat., 1305, pag. 453.11: Sappiate Segnori Sei, difensori del buono stato del comune (e) del p(o)p(o)lo della t(er)ra di Prato...

[10] Doc. pist., XIV in., pag. 311.26: chi è nossa podestà e chi sono li A(n)çiani (e) chome si puosero li chavalli e chome si chiamò lo cho(n)sillio del popolo.

[11] Doc. volt., 1310, 2, pag. 10.19: Singnifichano a voi Dodici difenditori del po[po]lo li statutari di provedere...

[12] Stat. pist., 1313, pag. 181.6: et a buono e pacifico stato del Comune e del popolo della cittade di Pistoia.

[13] Stat. venez., c. 1318, F, pag. 91.7: pa(r)ta(n)do li nobelli p(er) si, et q(ue)lli de povollo d'arte p(er) si, e no(n) posso met(er) q(ue)lli de povol con li nobelli...

[14] Stat. chier., 1321 (2), pag. 347.1: Vos domini rectores de la compagnia de messer seynt Georç e del povor de Cher...

[15] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 215.35: Appresso il popolo vuole, che l'a[rt]i e le mercatanzie vaglino, per[chè] loro mestiere abbia corso...

[16] Stat. sang., 1334, 30, pag. 126.23: E sia tenuto a petitione del creditore andare a la corte del capitano del populo di San Gimignano...

[17] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 58.12: 3. Virginiu homu di lignayu di populu, ma disperatu et di cori patriciu. || Cfr. Val. Max., VI, 1, 2: «plebei generis».

[18] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 23, par. 15, vol. 1, pag. 116.14: Coloro adonqua ei quagle electe seronno priore de l'arte secondo el modo e la forma predicta siano e essere deggano priore de l'arte per lo comuno e popolo de Peroscia...

[19] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 9, pag. 41.26: che quelle vanne voxe de povol, quando hi criam a hi so' segnor o a poestae o a capitannij o a gran vicarij o ad altri çusi quando gl'intran a recer - che çascun cria: "Viva! Viva!" -, no venan da virtae...

[20] Stat. prat., 1347, Esordio, pag. 9.6: messer santo Stefano, primo martire, padrone e protectore del Comune e popolo della terra di Prato...

[21] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 99, vol. 1, pag. 448.27: messer Frignano figliuolo bastardo di messer Mastino, uomo pro', e ardito d'arme, e di grande animo, accetto nel cospetto del suo fratello suo signore, e amato dal popolo di Verona e di Vicenza, vago di signoria...

[22] Doc. amiat., 1375, pag. 116.26: Et sc(ri)vetici che l' oppennione del populo da Sien(a) non è di lassarsi cossì tracta(r)e da noy...

[23] a Stat. viterb., 1384, Intr., pag. 181.10: et a stato pacifico et tranquillo del Comuno et Populo della cictà di Viterbo...

[24] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 199, pag. 71.18: Il Popolo vi mandò uno ambasciadore a pregare che mandassero il loro cittadino.

[25] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 285.12: Inde lo quale luoco de Criete, poy che lo re Menelao descese in terra, tanto li grandi como lo puopolo ensero per vedere la regina Helena, per la quale li Grieci aveano patuto tanti danni.

- [Come motto sedizioso:] popolo popolo!

[26] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 11, vol. 1, pag. 485.20: E in questo stante alcuni cominciarono a gridare: «Popolo, popolo!»...

[27] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 97.9: Puoi se gridarao: 'Puopolo, puopolo!'».

- [Come motto sedizioso:] viva il popolo!

[28] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 79.23: et così gridando l'una parte: Viva il popolo, et muojano i grandi...

[29] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 191.26: començaro la batagla gridando tutta fiada: - Viva el popolo de Peroscia...

[30] Libro segreto di Simone, 1349-80 (fior.), [1378], pag. 521.36: E in questo mezzo l'arte minori, s'erano raghunate armati alle loro chase, trassono in piazza choi loro ghonfaloni gridando: «Viva il popolo e l'arti»...

1.1 Locuz. nom. Popolo grasso: la parte più ricca e potente della borghesia cittadina raccolta nelle Arti maggiori.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 189.1: «Poi che lla forza del comune è divenuta alle mani della minuta gente et in podere del populo grasso, noi nobili, noi potenti a cui si convengono li onori, siemo divenuti vile populo sanza onore e sanza grazia e sanza autoritade».

[2] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 249.3: A tte laudo io, o Uguiccione, e rendo per consiglio che ttu non debbi credere al popolo grasso di Pisa.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 20, vol. 3, pag. 350.23: «Viva il popolo minuto, e muoiano le gabelle e 'l popolo grasso!»...

[4] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 24, pag. 445.11: E stando messer Corso chome signiore, il popolograsso, temendo di lui non volesse essere signiore, andarono e feciono grande raunamento di giente intorno a messer Corso, e levato i· romore gridando: «Viva il popolo e muoia messer Chorso!»...

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 591, pag. 213.13: i Grandi sentendosi gravati dal popolo dall'essere stati tratti dagli uffici, e veggendo in disconcordia il popolograsso col minuto, si rallegravano...

1.2 Locuz. nom. Popolo minuto: la parte meno ricca e potente della borghesia cittadina raccolta nelle Arti minori (in linea di principio esclusa dalla gestione del governo del Comune).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 4, vol. 4, pag. 26.2: E questo sia dilungato da noi, e rimanga alla semplicità dei villani e del minuto popolo; però che a loro non appartengono le cittadine cose.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 3.7: Lo loro primo nome si fu defensori, perciò che aitavano lo minuto popolo, et erano inchieditori de' dritti e de' torti.

[3] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 208.14: Egli soleva parlare per lo minuto popolo di Roma e senpre sua franchigia guardare e difendere contra gli più potenti e grandi.

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 571, pag. 586.6: Lo popolo minuto salì tantosto in pié, sì la difese molto bene: sì ebbero pocho meno che morto Menelaus.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 35.2: Questa cosa piacque tanto al popolominuto, che volendosi mostrar conoscenti di questa grazia, richiesero tanto solamente e concedettono al Senato, che divisassero e provedessero chi dovesse regnare in Roma. || Cfr. Liv., I, 17, 11: «Adeo id gratum plebi fuit».

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 82, vol. 1, pag. 593.22: e quando li ebbe ragunati, fece separare i grandi dal popolo, e i popolani maggiori dal minuto popolo...

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 33, 23-37, pag. 831.21: questi sono lo popolo minuto che comunemente è magro e povero...

1.2.1 Popolo minore.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 70, pag. 15: «Segnore, Deo vi dea vita, mettatevi ad pensare: / Se la cità de Aquila vui non fate refare, / Lo popolo menore tucto farrai desfare...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 59, terz. 40, vol. 3, pag. 159: e fero un Capitano, il qual chiamaro / per nome Conticino, e con furore / tutti i lor beni arsero, e guastaro. / Poi per trattato del popol minore, / intraro in Bruggia, ed uccisonne assai...

1.2.2 Popolo piccolo.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 69.15: Lo piçol puovolo sì teme a fir soperclado per lo ençegno deli posenti omini, e la rasone deli povri omini sì caçe per piçola ocasione. || Pamphilus, v. 535: «Plebs».

1.2.3 Locuz. nom. Popolo di Dio: denominazione del popolo minuto durante il tumulto dei Ciompi.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 801, pag. 329.32: E come fu disfatto, volle che lo rifacessono cavaliere del popolo minuto, il quale e' chiamava il popolo di Dio...

1.3 Locuz. nom. Popolo vecchio: il regime popolare a Firenze tra il 1250 e la battaglia di Montaperti.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 1, pag. 329.13: E come ordinò il detto popolo le 'nsegne e gonfaloni in città, così fece in contado a tutti i pivieri il suo ch'erano LXXXXVI; e ordinargli a leghe, acciò che ll'una atasse l'altra, e venissero a città e in oste quando bisognasse. Per questo modo s'ordinò il popolovecchio di Firenze...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 54, vol. 1, pag. 348.8: ma tuttora si tenne per gli Fiorentini infino che durò il buono popolo vecchio.

1.4 Locuz. nom. Primo popolo: lo stesso che popolo vecchio.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 32, vol. 1, pag. 260.2: E per la detta signoria si resse la cittade infino al tempo che ssi fece il primo popolo in Firenze, come innanzi faremo menzione; e allora si criò l'officio degli anziani.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 135, pag. 51.20: ebbe consiglio con gli Grandi, che già così era loro nome trascorso insino da primo Popolo, che così chiamavano li Gentili...

1.5 Locuz. nom. Secondo popolo: il regime popolare a Firenze a partire dal 1266.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 79, vol. 1, pag. 533.27: E così seguì infino che ssi fece il secondo popolo in Firenze...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 94, vol. 3, pag. 198.1: Ben troviamo che anzi che fosse fatto il secondo popolo, che regge al presente, erano i cavalieri più di CCL, che poi che 'l popolo fu, i grandi non ebbono lo stato e signoria sì grande come prima, e però pochi si facieno cavalieri.

1.6 Fras. Essere di / del popolo: appartenere o essere favorevole al gruppo dei popolari (per nascita o per cooptazione, in partic. con rif. all'appartenenza ad un'Arte).

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 79.21: anzi fecero di loro due parti, l'una si mostrava essere del Popolo, et l'altra de' Grandi, et in catuna parte avea grandi et popolari...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 59 rubr., vol. 2, pag. 518.26: Di coloro e' quali si vietano essere del popolo di Siena.

[3] Stat. pis., 1330 (2), cap. 17, pag. 470.17: imperciò, se alcuno delli Ansiani soprascripti, et dei lor notari, offendrà u dicessesi che avesse offeso alcuno nobile u del patrimonio, u quelli che per nobile sia tenuto, non uzato essere di populo...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 378.3: Dice, che questi erano già in tale stato, che di loro erano cavalieri; ora sono di popolo, assai bassi.

[5] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 14, par. 8, vol. 2, pag. 52.17: Ma se sirà de popolo, paghe e pagare degga al comuno de Peroscia per nome de pena per ciascuna fiada diece livre de denare.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 23, vol. 3, pag. 362.14: Che i detti grandi e nobili recati a benificio d'essere di popolo non possino esere di priori, dodici e gonfalonieri delle compagnie del popolo...

1.6.1 Essere in popolo.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 20, pag. 473.9: Non riceverò in mia compagna alcuno chavaliere, u figliuolo di chavaliere, u alcuno di patrimonio, in del qual sia chavaliere, u sia stato in qua dirieto dal tempo di messer Alexandro Podestà di Pisani in qua; u alcuno altro di patrimonio, che non sia uzato d' essere in populo, nè dei giurati in populo, dal cominciamento del reggimento di messer Galasso, in qua dirieto Podestà di Pisani; u alcuno altro sospecto alle Compagne et al populo di Pisa, della qual sospeccione paia al Capitano.

1.7 Fras. Fare di popolo: far passare qno alla condizione di popolare (gen. con rif. all'appartenenza a un'Arte).

[1] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 75, pag. 689.30: Benghi perché s'era fedelmente e francamente portato fu fatto di popolo...

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 810, pag. 338.22: messer Ghirigoro di Pagnozzo Cardinali, lo quale per nazione era de' Tornaquinci, ma era stato di pochi anni, fatto di popolo, e mutato soprannome Cardinali.

1.8 Fras. Fare popolo: istituire un regime popolare (gen. attraverso una sommossa).

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 138.29: e fecero popolo sotto questa forma: in conpangnia di Priori acrebero uno Gonfaloniere di giustizia, e MMMM pedoni fecero a seguitare questo Gonfalone, tutti ad una insengna, il canpo bianco e la croce vermilgla; e molti forti e duri ordinamenti sopra li Grandi.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 1, pag. 327.20: E ciò fatto, sanza contasto sì ordinarono e feciono popolo con certi nuovi ordini e statuti, e elessono capitano di popolo messer Uberto da Lucca...

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 481, pag. 170.9: Di che poi feciono Popolo, e detti con altri si feciono riformagione, e mandarono a Firenze, e diedero la Terra al Comune in guardia, rimanendo liberi, e togliendo capitano e podestà fiorentino.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 7, terz. 54, vol. 1, pag. 80: I quali privaron tutti gli Uficiali, / e fecer popolo, ed un Capitano, / e dodici Anzian buoni, e leali.

1.9 Fras. Giurare in popolo: passare alla condizione di popolare attraverso un giuramento.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 150, pag. 626.15: Et se alcuno [[nobile]] in cutal modo sospecto, sarà trovato aver giurato in populo, u essere in Compagne di populo, sia condennato dal Capitano del populo in lire CC di denari pisani...

1.10 Fras. Levare popolo: sollevare una rivolta popolare.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 138.24: Per la quale cagione il decto Giano fue a certi grandi e possenti popolani di Firenze, e fecero congregatione e ordine di levare, e levaro popolo incontra li Grandi...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 23.2: Uno dottore de leie - missore Brandelisio delli Gozadini abbe nome - su nella piazza dello Communo se mosse con una spada in mano. Leva puopolo e caccia dello palazzo della Biada lo menescalco dello legato e occise alquanti e derobao.

1.11 Fras. Recare a popolo: lo stesso che fare di popolo.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 23, vol. 3, pag. 360.23: l'altra, che certe schiatte di grandi meno possenti e non malificiosi si recassono a popolo.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 23, vol. 3, pag. 361.13: Le schiatte de' nobili di città e di contado che furono recate a popolo furono questi: i figliuoli di meser Bernardo de' Rossi, IIII de' Mannelli, tutti i Nerli di borgo Sa· Iacopo...

1.12 [Detto del regime politico:] a popolo: popolare.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 33, 1-9, pag. 767, col. 2.9: Et è da savere che Pixa à mutado piú volte stado e segnoría: quando a povolo, quando a grandi, quando a certi Cunti.

1.12.1 Fras. Essere a popolo: essere governato secondo le forme e gli ordinamenti del regime popolare.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 89.8: Venne al soldo a Bologna, a tempo ch' era a popolo, dopo la cacciata del legato Del Poggetto...

1.12.2 Fras. Reggersi a, per popolo (e libertà , stato): essere governato secondo le forme e gli ordinamenti del regime popolare.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 57.1: Al tempo di questo Messer Pino, che fu Judice et Cavaliere, si reggea Firenze ad Popolo, et per XII arti, che allora poco dinanzi erano pur sette; et reggeasi per lo minuto Popolo...

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 40, par. 1, vol. 1, pag. 154.4: Acioché la citade de Peroscia se regga per lo popolo de Peroscia e acioché lo stato d'essa citade de biene en melglo s'aumente...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 5, vol. 2, pag. 596.6: Leggieri d'Andriotto popolare di Perugia fu uomo di grande animo, e al suo tempo Tulio, però che ffu il più bello dicitore si trovasse, e sanza appello il maggiore cittadino ch'avesse città d'Italia, che ssi reggesse a popolo e libertà , e il più amato e il più careggiato e dal popolo e da' Raspanti...

[4] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 27, pag. 218.11: L'altore parla qui di Ciesena e dicie a quello spirito ch'ella si sta chome ell'è stata per adrieto per molt' anni, cioè si reggie a popolo...

[5] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 213.12: et tucto feciono cho' ll'aiuto et forza de' Fiorentini et ressonsi a popolo e a stato.

1.12.3.1 Reggersi a popolo minuto.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 58.10: Ora advenne che Firenze allora si reggea ad Popolo minuto, et era di quel Popolo Capitano et Segnore Gian de la Bella un gran popolaro Fiorentino...

1.12.4 Fras. Ridurre a popolo: imporre il regime popolare.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 115-123, pag. 762, col. 1.3: Questo fo un gentile de Fiorenza, lo qual, siando lo regemento in mano di nobili, convocò lo povolo con tumulto e a remore e la redusse a povolo ...

1.12.5 Fras. Riformarsi a popolo: introdurre il regime popolare.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 55, vol. 2, pag. 76.52: I Borghigiani usciti delle mani del tiranno ghibellino si riformarono a popolo e a parte guelfa, tenendo di fuori tutti i Boccognani ghibellini ch'avieno tradita la loro terra...

1.12.6 Fras. Rimanere a popolo (e in libertà , comune): continuare a essere governato secondo le forme e gli ordinamenti del regime popolare.

[1] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 43, pag. 138.31: e poco tempo puoie visse la polçella Prosemana, e la cità remase a popolo.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 92, vol. 2, pag. 251.20: Essendo per lo 'mperadore, per li patti della pace era i collegati e i signori di Milano, dichiarato che Pavia rimanesse a popolo e i· libertà , e che Asti fosse renduto a' signori di Milano...

[3] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 273.11: Di che in Firenze si prese, veggendo che per lo Comune di Firenze si facea molto quella città rimanere a popolo e comune, d' atargli e consigliarli onestamente in ciò che si potesse...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 44.24: Le aitre terre, como Padova e Civitale, remasero a puopolo.

1.13 Insieme dei soldati non mercenari che combattono a piedi (con rif. alla base sociale della fanteria e gen. con opp. alla cavalleria).

[1] Lett. sen., 1260, pag. 271.10: sapi che quando noi guastamo Cholle, eglino trasero popolo (e) chavaieri d[n]sino a Barbarino...

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 82.12: e puose suo campo, [[...]], fuori delle mura di San Lorenço, con exercito grande di popolo e di cavalieri.

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2694, pag. 120: L'oste, como v'é devisado, / Se allogà per tuto quel prado. / Molte travache e molti paviony / Fo destendú per lli barony. / Lo puovolo e la çente menuda / Altra coverta non à 'buda, / Mo çasschun su l'erba del chanpo / Se conçava chu era stancho.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 6, pag. 127.7: Sicchè in poco spazio di tempo raccolse ottomila cavalieri armati in su li loro cavalli, e compagnia di molto popolo, i quali sotto il conducimento di Alcafi pervennono alla città di Tunisi.

[5] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 183.3: egl Todine, popolo e cavaliere, cavalcaro al Doglo e presero el borgo per battagla...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 119, vol. 2, pag. 208.6: i Fiorentini co· lloro amistà in quantità di IIm cavalieri e popolo a piè grandissimo si partirono di Firenze per andare ad oste ad Arezzo.

[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 42, vol. 1, pag. 75.1: Elli ordinò il Censo, cosa che molto fu utile all'imperio: ciò fu che ciascuno pagasse a' bisogni di guerra, e di pace, secondo le sue ricchezze, non mica per ciascun capo d'uomo cotanto, come si faceva in prima. E divise il popolo in Conestabolerie, secondo il censo. || Cfr. Liv., I, 41, 5: «tum classes centuriasque et hunc ordinem ex censu discripsit».

1.13.1 Estens. Esercito.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.10, pag. 244: palazo en artificio vidisti en vesione, / piena la mascione - de scuta cruciate; / l'arme demostrate - del popol che t'è dato.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 21, pag. 90.26: E similemente Marco Marcello, il quale assalì i Galli con minor popolo che voi non siete...

2 Comunità dei fedeli di una circoscrizione ecclesiastica minore in cui è suddivisa una diocesi o una pieve, di norma affidata a un parroco. [In partic.:] la comunità riunita per una celebrazione religiosa. Estens. [D'uso comune nell'indicare i dati anagrafici:] il territorio corrispondente; parrocchia.

[1] Doc. pis., 1230-31, pag. 63.9: Et che si ma(n)di chomandando a(l)l' arcivesco di Torri che debia iscomunicare gna domenicha chiunqua tenesse li beni dell' opra occupati. Et debialo dire dina(n)si alo populo suo...

[2] Doc. fior., 1262-75, pag. 309.17: Massese f. che ffue Bonavolglia del popolo di San Biasscio a Petriuolo del piviere di Brozzi...

[3] Stat. sen., 1295, cap. 11, pag. 11.24: quando alcuno vorrà venire e essere de la detta Compagnia, in prima si lèga nel generale Capitolo el nome, el sopranome e l'arte e 'l popolo di colui che venire vorràe...

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 231.27: la cità de Seragoza in Sicilia gran terramoto sostenne, in tanto che un dì de domenegha, circha l'ora terza, don fina tanto che la messa se cantasse, la Chiesia mazor tuto lo povolo e la chierisia opprimesse, salvo sola mente el prievede e lo dyachono e 'l subdyacono che celebrava la messa...

[5] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 40, pag. 57.31: li quali Capellani debbiano avere con loro altre due preite et sofficiente, et quatro chierece, continuamente; et debbiano officiare ogni die la ecclesia, sì che lo populo di Villa di Chiesa se ne contente.

[6] Stat. assis., 1329, cap. 1, pag. 164.15: overo ch'ello fosse de tale conversatione che la sua receptione famosa e bona fosse avuta dal popolo e dal chirecato.

[7] Stat. fior., 1333, cap. 23, pag. 27.18: La quale [[limosina generale]] si parta per sesti e per popoli, e distribuiscasi per buoni huomeni e leali...

[8] Stat. prat., 1334, cap. 1, pag. 9.6: Imprimamente si è ordinato et fermato, che ciascuno della Compagnia di Santa Maria del populo di San Piero da Galciana si guardi da ogni disconvenevole e rustica usanza, e da ogni publico peccato.

[9] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 526.8: et che li notari de' decti officiali, in conspecto de' decti officiali, scrivere debbiano quelli pedoni per nomi, prenomi et popoli o ver luoghi onde fosseno...

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 129.1: lo sancta sanctorum intermeçao d'un muro da l'altra gesia in la qual se dé star a l'officio lo povol de la parrochia homi e done, gli homi dever lo meçodì le done da l'altra parte.

[11] Stat. cort., a. 1345, cap. 8, pag. 132.24: debia scrivare el nome e 'l sopranome suo e del populo, et puoi se debia confessare una volta el mese...

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 174, vol. 2, pag. 366.21: il detto Comune di Firenze riprese la signoria d'undici popoli di più di M uomini...

[13] Stat. lucch., XIV pm., pag. 73.9: Et se elli serà compreso et publicato per certo in quella villa nella quale commetterà lo peccato, lo dì della domenica, dipo la messa, quando lo populo serà uscito di chiesa, veggiente tutti, sia spolliato...

[14] Libro segreto di Simone, 1349-80 (fior.), pag. 515.5: uno podere posto a Nnuovole nel popolo di Sancristofano a Nnuovole...

[15] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 214.5: Tuti eciandeo quilli del collegio, çascauno die de domenega e çascauna festa principale che da lo povolo comunamente fi observaa...

- [Con genitivo apreposizionale].

[16] Doc. fior., 1279, pag. 241.4: a Baldese Bonfigluoli popoli Santa Felicitati livre ciento...

[17] Doc. fior., 1281-97 (2), pag. 23.5: Mikele vokato Chele f. Amidei p(opo)lo S(ant)o Felice in Piaça...

[18] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Expl., pag. 183.8: per ser Zuchero Bencivenni notaio, e scritto per me Lapo di Neri Corsini, popolo Sa· Folicie.

- Raccomandare al popolo.

[19] Stat. fior., 1333, cap. 28, pag. 29.16: E a quella messa sia pregato il prete che raccomandi al popolo l' anime de' morti di questa Compagnía.

[20] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 1, pag. 80.11: Fu fatto assapere al confessoro quello che era intervenuto della peccatrice: il quale, con grande compassione e cordoglio, la raccomandò al popolo al quale egli predicava. E facendo tutti orazione per lei...

2.1 Estens. La comunità cristiana di un det. territorio.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 31, pag. 575.22: Et Bonifatius papa, con tutto lo populo romano, ne la die de kalende de novembro, lo dedicao, et adordinao in quella die ke lo papa de Roma ve celebrasse la messa...

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 193.33: In lo tempo de la qual consegraxon, la ymagine del Salvador, non per ovra de homo ma per ovra divina, in quella fiada in prima a tut'el puovol de Roma aparse impenta in un muro...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 47, pag. 246.10: Quando s'alleggea papa, sì llo alleggeano insieme i cherici col popolo di Roma, e poi lo 'mperadore il confermava.

[4] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 27, pag. 30.5: [14] Il vescovo fece raunare tutto il popolo e contò loro ciò che Merlino avea detto e che li nimici di Dio erano in quella foresta...

[5] Poes. an. friul., 1350/51, 43, pag. 326: Quel padre dolzo plen fo de cortesya, / Quant el fo morto de quella zente ria / Lu povul d' Udene chu la cheresya / Suspirava.

[6] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 72.3: e pensando donde podeva vegnir questa meraveia, che qualche cosa santa fosse in quel flume, e con gran moltitudene de puovolo e de clerexi corse a quelo flume...

2.2 Estens. [Con rif. ad una comunità non cristiana].

[1] a Simone Sigoli, Viaggio, 1390 (fior.), pag. 226.3: E ciascun prete [[saraceno]] d'ogni popolo va la notte tre volte con un tamburello sonando per lo popolo suo, chiamando i suoi popolani per nome...

3 Comunità che vive in un det. territorio ed è legata dalla condivisione (volontaria o meno) di det. norme e leggi. Estens. [Con polarizzazione sul vincolo di sangue piuttosto che sul vincolo giuridico:] gruppo etnico legato da vincoli familiari e da una comune tradizione culturale, religiosa, linguistica.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 26 (88), pag. 249.1: Un(de) li povoli d(e)le t(er)re saviam(en)te p(ro)vede(n)o a sie d(e) rectore e signore, li quae ma(n)teglano iusticia e veritade.

[2] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 4.77, pag. 910: lo franko popolo acceso / la porrà in altura, / Siena, ciò m'è [a]viso, / citta[de] di natura.

[3] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 30, pag. 574.14: Ne lo tempo de li consoli et de li senatori, Agrippas prefectus subiugao ad li Romani et ad li senatori quelli de lo Conte de Suave et altri occidentali populi...

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, Prologo, pag. 1.17: Dunque, quelli che desidera la sua signoria fare durare in sè e nelle suo rede, si die diligentemente fare durare in sè e nelle suo rede, si die diligentemente intendere a ciò ch'elli abbia maniera naturale di governare el suo popolo...

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 144.27: e alla fine una volontà sia stata a tutte le genti, e provincie e cittadi e popoli sanza novero, e a tutta la terra di servare unitade, e volere comunale pace, che prima neuna sola cittade, neuna comunanza, ovvero popolo, e ancora più, neuna schiatta tra fratelli l' hanno lungo tempo potuta avere...

[6] Gl x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.): Hec vulgus, -gi, plurali nominativo: hi vulgi, lo povolo.

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 10, pag. 46.5: Sia tolto il vino a' prencipi e a quelli che hanno a reggere popoli...

[8] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 248.19: Federigo venuto in Toscana et in Lombardia trovò molti contrarij popoli per la causa della chiesa.

[9] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 66, pag. 96.16: Cosa manefesta si è ke en zaschuna cittade fa mester algun puovolo, e sì fa mester che quello puovolo se reza per algune leze o per alguni statuti; altra guisa el no porave viver en concordia.

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 457, pag. 475.26: Iulio Cesare, che molto fu savio e saputo, fece tutto 'l mondo cerchare e misurare sì adempitamente, che non rimase terra né ysola né mare né porto né fiume né nullo popolo né nulla generatione di gente che' non facesse mettere in iscripto.

[11] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 672.20: a cui prima fue data la circuncisione per divisare lui e tutt'i suoi descendenti dagli altri popoli...

[12] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 4.23: et cussì li Latini et li proximani populi, comu su li barbari et li Franchisky et li autri strani nacioni et quasi tuctu lu mundu...

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 62.25: [27] Ma lo povol Ninivita e quella gran citae che se chiamava Nineve in la qual era ben pù de centovinte milia fantin e fantinne chi no cognossevan lo drichio dal senestro e eran çente strannia e barbara e fera...

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 2, cap. 24, vol. 1, pag. 92.30: ché sì come anticamente gli Romani andavano per l'universe parti del mondo conquistando e sottomettendosi le province e' popoli sotto loro giuridizione, così per diversi popoli e nazioni furono aflitti e tribulati lungo tempo...

[15] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 297.7: hec populus, li, l'oppio. hic populus, li, el popolo, unde versus: Populus est arbor, populus collectio gentis.

[16] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342/1348] son. 12.3, pag. 140: Se Quillo che regna nello regno superno / Non alsa li occhi et vede lo deritto / Al popolo Aquilano, che è sì afflicto, / Non credo may soa fede in sempiterno.

[17] Gl Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 1, pag. 681.4: Cioè romano, però che a li Romani scrisse; e non s' intende ch'elli non favelli a li nobili, perch' elli dica «popolo», però che questo nome «popolo» contiene in sé universalmente tutti li abitatori della cit[t]ade, onde i poeti usano ne li loro libri questo modo di parlare. || Nota che l'es. potrebbe suggerire che il signif. più comune di popolo corrisponde a 1.

[18] Stat. castell., XIV pm., pag. 208.16: E·llo monte de la fede catholica, la quale fede la prechiara devotione de li discepoli de Cristo ardente de fuoco de caritade amaestrò con paraula de solecita predicatione ei populi de le genti...

[19] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 39, pag. 673.12: e per ciò che il popolo, secondo il romano costume, è universalmente tutta la cittadinanza di qualunque città, acciò che di tutti i Fiorentini non s'intenda essere questa infamia d' ingratitudine, distingue, dicendo sé dire di quel popolo maligno Che discese di Fiesole ab antico.

[20] Gl San Brendano ven., XIV, pag. 126.16: Nui vedemo tre puovoli, zoè tre conpagnie de zente che sé in quela isola.

[21] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 36.10, pag. 85: Però quolor che regon oggi el freno / di popoli concesso a lor dal cielo, / debuon pocho pregar poter tereno...

3.1 Locuz. nom. Popolo di Roma: la comunità politica costituita dai cittadini dell'antica Roma.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 117.21: E poi lo dicto Camilius fo revocato da lo popolode Roma e da li senatori e poi restorao la citade de quella grande quantitate de avere, k'avea tolta ad Brennus.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 56.2: «È da sbandire in exilio Marco Tulio Cicero o no, che davanti al popolodi Roma fece anegare molti romani a tempo che 'l comune era in dubbio?»

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 6, pag. 290.2: Un ched ebbe nome Vegezio racconta, nel libro della cavallería, che per l'arme e per lo senno e per l'avvedimento dei battaglieri, che i Romani ànno avuto tutte le terre, e tutto il mondo fu soggetto al popolodi Roma...

[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 23, pag. 24.9: Il populo di Roma Numanzia disfece, Cartagine distrusse...

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 324.10: «Il senato et il popolo di Roma, e T. Quinto Flaminio imperadore comanda, che tutte le cittadi di Grecia, che furono sotto la signoria di Filippo re di Macedonia, sieno libere et immuni».

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 18, par. 6, pag. 334.7: E in questa maniera o ssomilgliante ricievette de' greci il popolo romano gradevolemente, non costrettamente alqune leggi chiamate delle XIJ tavole, delle quali come di nasscienza l'altre leggi del popolo di Roma sono usscite.

[7] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 20, 97-123, pag. 485.10: Marco Crasso romano, mandato per lo senato e per lo populodi Roma a vincere li Parti, elli si lassò corrompere da loro per l'oro...

3.2 Locuz. nom. Popolo romano: lo stesso che popolo di Roma.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 575.37: da la parte de Laterani assidiao Roma, et afflixe lo populoRomano de molte vattalie et de molti periculi.

[2] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), II, P.C.5, pag. 237: Le storie de lo populu romanu / se voli sapere cerca lu Lucanu.

[3] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 533.27: Come tale omaggio faccivano ai Romani secondo che loro suggecti, impromectendo al dicto comune obediença e reverença e hoste e chavalcate e come loro signoria recognoscivano dal popolo Romano.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 18, par. 6, pag. 334.5: E in questa maniera o ssomilgliante ricievette de' greci il popolo romano gradevolemente, non costrettamente alqune leggi chiamate delle XIJ tavole...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 198.10: Quisto imperatore spontaneamente per la salute del populoromano colle soe mane se occisse lui stesso.

3.3 [Con focalizzazione esclusiva sull'appartenenza ad un det. credo religioso].

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 114, pag. 42: ad adunare en quillo santo / quillo popolo k' amasti tanto.

[2] a Omelia padov., XIII s.q., pag. 5.5: Per lo polédro fiiolo del'ásyna deuemo nui intendere lo populo çentile lo qual nexuna cognoscança de leçe auéa, mai adoraua ydoli [et le opere dele] [16] soi máne.

[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 612, pag. 44, col. 2: Odi que dixe la scriptura / De Bethleem, la terra Juda: / De ti un duxe nascerá / Ke 'l populo de Israel reçerá.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 137.10: infino a tanto che per le orazioni d' Arcadio imperadore, e del popolo cristiano, Dio pregato il detto pericolo discacciò...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 30.1: extirpare del mezo del popolo cristiano le discordie de la eretica pravità...

[6] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 205, pag. 62: ell' è ben vero ke lo Re glorioso / a çuigar sì parà en croxo / segundo ke dal povolo çué / el ge fo mes e condempnà per re'...

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.466, pag. 197: Che lo lor povor dolento / serà per tuto descazao, / desprexiao da l'atra gente, / a De' mareito e condanao...

[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 5, 43-54, pag. 117, col. 1.6: nella lege musaica, la qua' fo data al povolo ebraico, çoè alli çudei...

[9] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 262, pag. 108: Per lli pechatori fo cruçifixo / dal puovollo iudeo malledeto / per tuto lo mondo fo desperto / ingraçiato.

[10] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 4, pag. 8r.3: Onde se uno popolo heretico domanda a uno contemplativo che 'l predichi e converta...

[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 58.8: Quanta cura ha habuo la divina providencia incercho al povol d'i Zue'?

[12] Stat. cort., a. 1345, cap. 2, pag. 129.6: et elli l' amonesca conme vadano onestamente et pregando Dio per sè et per quelgli de la conpagnia et per tucto el populo cristiano, lo quale s' ordenarà che debia dire per la conpagnia et per voi.

[13] Off. Flagell. S. G. di Pom., c. 1348 (tosc.occ.), pag. 226.7: Preghiamo Iddio et la gloriosa vergine Maria che ci mandi pace, sanità et concordia per tutto el populo cristiano...

[14] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 20, vol. 1, pag. 59.24: in lu campu di Magiedon lu populu di li iudei fachia omni annu memoria et plantu di la morti di lu re Iosia, cussì lu populu cristianu omni venniri santu fa plantu et hunuri et reverencia et devoccioni di la passiuni di Iesu Cristu.

[15] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.91, pag. 108: O povel çudeo, / perché me tormentà vu lo dolçe fiolo meo?

[16] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 14, pag. 33.22: E non tanto che essi si pascano, ma essi hanno a pascere e tenere a queste mamelle l' universale corpo del popolo cristiano e di qualunque altro volesse levarsi dalla tenebre della infedeltá e legarsi come membro nella Chiesa mia.

3.3.1 Locuz. nom. Popolo di Dio: gli ebrei.

[1] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 32, pag. 420: siant ol povel de Deo fora d' Egipto...

[2] Gl Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 40.6: Con ciò sia cosa che il popolo di Dio, cioè la generazione di Joseph, per la cui bontade quelli d' Egitto erano della grande fame liberati, fossero cruciati di fatiche...

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 5, pag. 155.10: ke al tempo de Noè quelli k'erano del p(o)p(u)lode Dio vedendo le filgliuole de quelli k'erano del p(o)p(u)lo gentile, k'erano belle, acesi de luxuria presarle per molglie...

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 61, pag. 166.3: La maior parte se salvano, imperzò ch'illi viveno senza malitia e paseno lo povolode Deo con lo so sudore, vonde dixe Davit...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 51-63, pag. 115, col. 2.7: Questo ... fu quello che trasse el puovolode Deo de le mani de Faraone ...

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 98.13: Dice, che fue di necessità alli Ebrei (cioè al popolodi Dio) offerere; però che [per] la legge di Dio, per le mani di Moises data al popolo, è spresso comandamento di Dio, ch'elli offeressono.

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 58.32: [5] Ma per la gratia del Segnor ghe vegne hii pensser fallii, ché per onde eran passai san tuti e salvi con tute le lor cose quî del povolde De', gli inimixi lor de terra d'Egypto chi gli caççavan...

3.3.2 Locuz. nom. Popolo di Dio: i cristiani. [In partic.:] la comunità cristiana universale.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 36, pag. 211.8: Allora lo profeta Balaam guardò e vide l'angelo, e l'angelo parlò e disse: «Che è ciò, che tu vai a maladire il popolo di Dio?

[2] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 1, pag. 86.31: ho(mo) ch'era maladecto dala lege p(er)ché no(n) avea filiuoli et no(n) acresce lo populo di Dio...

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 291.14: Perciò che se Dio avesse voluto ch'altri usasse la fornicatione, indarno avrebe comandato il matrimonio, con ciò sia cosa che per quel modo moltiplicasse più il popolo di Dio che per lo matrimonio.

[4] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 18, pag. 114.16: confortava e induceva i frati a obbedienza e a reverenza della santa madre Chiesa, a carità fraternale, ad orare per tutto il popolodi Dio, ad aver pazienza nelle avversità del mondo e temperanza nelle prosperità...

[5] Lucidario ver., XIV, II, pag. 126.14: Ma se elli se infenço de predicare la parola de Deo e per mali exempli ançi' lo popolode Deo e per loro casione va in perditione...

3.3.2.1 Popolo crociato.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.90, pag. 249: saperasse a la fine, - quanno sirà la iostra, / che se farà la mostra - del popolo crociato.

3.3.2.2 Popolo di Cristo.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.10, pag. 198: l'acque s' ha bevute da onne lato, / fiume Iordan se spera de 'nghiuttire, / lo popolo de Cristo devorare.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 16, vol. 2, pag. 273.10: opera integra, ed incorrotta immagine di Dio, e la più nobile parte del popolo di Cristo.

[3] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 27, pag. 257.3: ma oggi che più dolorosa cosa è a pensare, quelli, che succedono in loro luogo, e hanno in guardia lo popolo di Cristo, e vivono alle spese di Cristo...

3.3.3 Locuz. nom. Popolo santo: gli ebrei.

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 42, pag. 38: Altri ne vinnéro d' onne canto, / tutti çença non dere per quanto: / oi, ke farai, popolo santo?

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 8, pag. 88.22: Ma questa temptatione del demonio, come tutte l'altre temptationi, è assimigliata alla colonna che apparitte in Egypto al populosanto...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 29.33: Kistu infanti nec non circumcisu, per qual raxuni esti cachatu da lu populu santu?

3.3.4 Locuz. nom. Popolo santo: la comunità cristiana universale o una comunità cristiana specifica.

[1] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.3.18, pag. 14: Per la Ghiesa de Christo e per lo povolo sancto, / questa terça volta nu bateren cum lagremme e cum pianto.

[2] Poes. an. perug., XIV (2), 2.70, pag. 15: Io so da lor tanto honorata / en processïone e canto / e anco en quista radunata / che te fa quisto popol sancto, / ch'almen per quiste descepline / voglo ch'a perdonar t'enchiene.

3.4 Fig. Gruppo di animali o insetti della stessa specie (presentato come una comunità umana).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 28, pag. 172.12: e però quello anno che abbonda di fiori, l' ape nulla pensano di generare, o di far figliuoli, tanto soprastanno al fare il mele: e così si spegne il lor popolo, continuamente uscendo, e nulla nuova ivi nascendo.

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 40, pag. 299.6: Et [[le api]] ordinano loro populo et mantengono bene loro comune et loro borgheresse.

[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 22, pag. 131.2: Istando uno popolo di ranocchie in uno grande lago e non avendo alcuno signore...

3.4.1 Fig. Estens. Moltitudine, grande quantità di qsa.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 7, cap. 2, pag. 204.14: E di questo medesimo mese ne' luoghi maremmani, e luoghi caldi e secchi comincia a segare il grano; il qual conoscerai esser maturo, se vedrai egualmente tutto 'l popolo delle spighe risplender di rossore.

4 La grande massa delle persone, la gente comune, i più (anche con valore indefinito). Estens. Moltitudine, grande massa di persone riunita insieme; folla (gen. con rif. ad un'appartenenza sociale medio-bassa).

[1] Poes. an. ravenn., 1180/1210, 37, pag. 619: [Se ratta] la gente aplan[ea]va / [.. aviande que]the [s]ententi[e] 'lura, / ka s'ella cun gran voce c[ri]thava, / quando 'l povol multu se riavesse, / contra 'l parlathor se rengrochiss[e], / de[l] mal dir [fed'a] ella custothisse, / sí fa[r]ò eu per la plana via.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1410, pag. 57, col. 1: La çente rea e falsa e malvaxe / Sí menón Christe a Caifaxe. / A furó et a grande ira / Contra lu lo populo crida.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 190.11: La conversazione di molti nonn è buona e quanto maggiore è il popolo a cui ci mescoliamo, tanto è più di pericolo.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine.22, pag. 49: Per ti vi eo lo passio del me fio precïoso, / Sí com el fo batudho dal popul orgoioso.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 11: che al savio s'ap(er)tiene magiorme(n)te di piacere a sséi che al populo.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.74, pag. 74: puoi gridan quil co l'oncina: - «Èscite fore!», al condennato. / Tutto el popol s' è adunato, - e nel foco el fo iettare.

[7] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 166.22: Ma bene dicievano li Troiani che dda cielo era venuta, ché da alti venne in su l'altare, veggiente tutto il popolo.

[8] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 77, pag. 88.33: in sua presencia et de tutto lu populo lo volea fare divorare ad uno urso...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.91, pag. 183: fo zugao e traio fora / per lo comando de Pilato; / e lo centrego criava, / con tuto l'atro povoro mato / chi de noxer no cessava.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 11, pag. 87.28: Videndu zo lu populu, lu quale si era congregatu a vidire killa morte de lu episcopu...

[11] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 55.9: ma eran quine li palazi boscosi e ombraculi fatti di fronde simplicimente e senza arte poste, e ssedde quine lo populo in sedie fatte di cesti d'erbe, essendo li lor ricciuti capi coperti di fronde.

[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 220, pag. 17: La zente de Pilato plen d'ingano / li pili de la barba li tirava / per complazer a quel popolo vano.

[13] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 880, pag. 62: ke tucte hore ke festa stava / et die solenne, entralasava / Pilato quale preso volesse / et ke a popolo plu placesse.

[14] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 46.10: Nota chi chista divia essiri premiata et fu crudelimenti auchisa. Deu ndi guardi di ira di populu folli!

[15] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 575, pag. 203.11: Compar, allois a boier: Compare andiamo a bere. E il popolo rozzo di vocabolo francesco diceano: Ciompo, andiamo a bere; e così diceano...

[16] Esercizi cividal., XIV sm., 14, pag. 100.18: Lu povul di Yaruselem, algun crucifis Crist, algun per malo volencio, algun per invidio, chosa per la qual glli sye disindinç d'àn portat peno.

[17] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 7, pag. 226.29: Benedeto sià vuy, messer Iesu Cristo, che in l'ora de la terça ve piaque de lassarve condanare al povolo e a Pilato...

- [Prov.].

[18] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 105, pag. 31: [XXVII] De la ira de lu populu guàrdate quantu poy, / Ka quandu tempu toccali, faute iamare l' oy.

[19] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 149, pag. 33: [XXXVIII] Nanti ke pparli 'n populu, la toa parola lima, / E 'nn' ultima sententia non te scorde la prima; / Là 've non say procedere, non trare grande rima.

4.1 [Come latore di un'idea o di una credenza largamente diffusa].

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 100.2: E trovamo e·llo guardo de lo popolo al desegnamento de l'ombre che so' e·lla luna grande variazione e grande errore: quale è poco savio e de poco intelletto, che tale dice che li vede uno omo empiccato, e tale dice che li vede doi òmini che se tengono per li capelli, e tale dice che li vede uno co·la scure en mano...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 16, pag. 211.6: Quellino che sono nati de' ricchi e dei possenti uomini, in tal maniera che 'l popolo non à memoria né ricordanza ch'ei loro padri fussero mai pòvari, elli ànno gentilezza e nobiltà, secondo la credenza loro, cioè del popolo.

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 439, pag. 576: Vino nuovo lu populo musto per nome clama...

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 177.16: Perciò che si dice in proverbio di popolo: "Non portare muto in niuna nave".

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 527, pag. 545.27: ché gli odiavano mortalmente per la morte di Thalamon, ch'eglino aveano morto, sì come lo popolo dicea.

[6] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 7, ch., pag. 228.9: L'altro segno che pillia il popolo che debbia nevicare di corto si è quando poi ch'è apparito il nuvolo bianco...

[7] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 179.8: Alle gienti sono obrobrio, e spessa fabula del popolo, et ogni piazza conosce lo mio disinore.

[8] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 17, vol. 5, pag. 60.3: [6] E puosemi quasi nel proverbio del popolo, e sono esempio dinanzi da loro.

- Al popolo: secondo l'opinione vulgata.

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 599.24: Per questa centesima è da notare, che l' anno del Sole ha dì trecento sessanta cinque ed ore sei al popolo, le quali sei ore fanno in quattro anni uno dì; sicchè questo anno ha trecento sessanta sei dì, appellato anno bisestile. [[...]] Ma appresso li più sottili consideratori...

- [Prov.].

[10] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 276.10, pag. 181: vos di popolo, iuditio divino...

[11] Storia Michele Minorita, p. 1389 (fior.), cap. 27, pag. 65.9: E colui cominciò a dire: - Voce di popolo, voce di Dio...

4.1.1 Popolo minuto.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 337.13: Il libro de Propietatibus rerum dice, che Galassa è uno circulo celestiale per figura e per bellezza più candido di tutti gli altri, passante per mezzo il Cielo, cominciante da oriente infino a settentrione per Cancro e Capricornio. Il minuto popolo disse, ch'era la via del Sole.

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 21, pag. 95.8: fra questa moltitudine erano i principi, ed i Sacerdoti, e Farisei, li quali erano uomini savii della legge e religiosi, che dovevano avere conoscimento, e raffrenare il popolo minuto...

[3] Lucidario ver., XIV, III, pag. 216.10: La segonda maynera sì someterà a si lo minuto popolo per paura ch'el ge farà e per iustitia ch'el demenarà sopra loro.

[4] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 11, vol. 2, pag. 64.1: [4] E lo popolo minuto d' uomini e di femine, i quali erano iti con loro, si lamentavano per volontà che aveano della carne. || Cfr. Nm., 11.4: «vulgus quippe promiscuum».

5 Estens. Gruppo di persone accomunate da det. caratteristiche.

[1] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 29.12, pag. 388: Ed hanti certo sì ben conosciuto, / tolto t'han San Martin ed Altopasso / e San Michel e 'l tesor c'hai perduto; / e hai quel popol marcio così grasso, / che per soperbia cherranti 'l tributo...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 300.28: che non temono di spergiurarsi e ingannare la deità; e questa gente che tu vedi è il populo povero e non seppellito: e quelli, i quali toglie Caron, furono soppelliti...

[3] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 67-75, pag. 322, col. 2.1: Il popol, zoè: le anime che gl'èno entro in possessione ...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 35, pag. 309.29: O femine, innumerabile popolo di pessime creature, in voi non virtù, in voi ogni vizio: voi principio e mezzo e fine d' ogni male.

[u.r. 12.12.2017]