POLTRIGLIA s.f.

0.1 poltrilglia, pultrigla.

0.2 Da poltiglia.

0.3 Senisio, Declarus, 1348 (sic.): 1.

0.4 In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1363-65.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Gastr.] Pappa di farina di cereali e acqua cotti insieme, usata come alimento, anche con virtù curative. 1.1 [Med.] Miscuglio di farina ed erbe medicinali, cotto in acqua o in altro liquido, da applicarsi caldo, spalmato su un panno, come emolliente su una parte malata del corpo (di un cavallo nel contesto); impiastro.

0.8 Zeno Verlato 03.05.2012.

1 [Gastr.] Pappa di farina di cereali e acqua cotti insieme, usata come alimento, anche con virtù curative.

[1] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 237r, pag. 105.13: Puls tis vel Pultes tis... cibus ex farina et aqua confectus et coctus, que dicitur pultrigla vel medicina.

1.1 [Med.] Miscuglio di farina ed erbe medicinali, cotto in acqua o in altro liquido, da applicarsi caldo, spalmato su un panno, come emolliente su una parte malata del corpo (di un cavallo nel contesto); impiastro.

[1] Doc. perug., 1363-65, pag. 373.27: Item espese a dì xxiii de março en doie ferre nuove, en chiuove per lo ronçino e grassccia per fare la poltrilglia en glie pieie xxii s..