PORPORATO agg./s.m.

0.1 porporate, porporati, porporato, purpurati.

0.2 Lat. mediev. purpuratus.

0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.); Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Rif. a un indumento:] tinto con il pigmento rosso violaceo ricavato da alcune varietà di molluschi marini (in partic., Murex brandaris). Rif. in partic. a vesti preziose, indossate in segno di ricchezza o di alta dignità civile o religiosa. 1.1 [Rif. a una persona:] che indossa vesti tinte di porpora, come segno di ricchezza o di alta dignità civile o religiosa. 2 Di colore rosso violaceo (in contesto fig.). 3 Sost. Persona che veste indumenti tinti nella porpora, come segno dell'alta carica civile o religiosa che ricopre.

0.8 Zeno Verlato 03.05.2012.

1 [Rif. a un indumento:] tinto con il pigmento rosso violaceo ricavato da alcune varietà di molluschi marini (in partic., Murex brandaris). Rif. in partic. a vesti preziose, indossate in segno di ricchezza o di alta dignità civile o religiosa.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 23.5, pag. 158: "Ricco era un - disse Iexù - et le sue veste / de bisso erano sempre o porporate, / con continui cibari et grande feste.

- [Rif. al mantello fatto indossare in segno di scherno a Cristo, durante la Passione].

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.42, pag. 83: Figliuolo sfigurato, non bastava / sputarti addosso e le grandi bocchate / ch'a ogne tua risposta ognun ti dava: / ancor ti miser veste porporate, / gridando tutti con voci arrabbiate: / 'Ave re de' Giuder'!'.

1.1 [Rif. a una persona:] che indossa vesti tinte nella porpora, come segno di ricchezza o di alta dignità civile o religiosa.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 13, cap. 3, par. 12, pag. 257.19: O morte, sotto i tuoi calci verranno i porporati re, lasciato ogni vanità, e la turba e' poveri mischiati.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.950, pag. 185: Non fe' mai tanto il porporato Gracco, / Che questa più non faccia nell'effetto: / Giuda tornasse, non le darìa scacco.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 6, pag. 391.21: Ora sono benedetti, e lodati li poveri di spirito, e 'l mendico Lazzaro è innanzi posto, e prelato al ricco porporato, e ben vestito.

2 Di colore rosso violaceo (in contesto fig.).

[1] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 414.8: Ell'amore porporato spesse fiate premette e corni di Bacco, i corni, dico, dimenati ivi, postivi li teneri bracci.

[2] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 33, pag. 950.28: l' amore ch' ama le cose porporate premette il cornuto Bacco, cioè che tti vinse, sì che ti fece troppo favellare.

3 Sost. Persona che veste indumenti tinti nella porpora, come segno dell'alta carica civile o religiosa che ricopre.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 70.6: E con zò sia cosa que issu Lisimachu curruzatu per quistu dictu avissi cummandatu que issu fussi misu in cruci: «Quista cosa - diss' issu - sia terribili a li toy purpurati, ca nuy non facimu forza di infracidari oy in altu a la cruci oy sutta terra».

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 42, pag. 516.35: Sopatro essere uno de' porporati e de' propinqui del re, mandato con quattromila Macedoni e con pecunia poco avanti in Africa a essere in aiuto ad Annibale e a' Cartaginesi.