DEGNAMENTE avv.

0.1 degna, degnament', degnamente, degnamenti, degnamentre, degniamente, degnissimamente, dengnamente, dengniamente, digna, dignament, dignamente, dignamenti, dignissimamente, dingnamente.

0.2 Da degno.

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. prat., 1295; Cronica fior., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. cort., a. 1345.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Elucidario, XIV in. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Stat. cass., XIV; Stat. castell., XIV sm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. non degnamente 1, 2, 2.1.2.

0.7 1 In modo confacente alle qualità, alle azioni, ai meriti di qno.

0.8 Pietro G. Beltrami 13.03.2012 [prec. red. Maria Carosella].

1 In modo confacente alle qualità, alle azioni, ai meriti di qno.

[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 8.4: VII. Volesse Deo che fosse tanto e tale in persona e in avere, ch' eo dignamente podesse servire a vui, sì como a segnore, lo quale ène vero consiglio agl' amisi e seguro refugio ai soi fideli.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 42 parr. 1-3, pag. 162.24: Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione, ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più degnamente trattare di lei.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 6, pag. 112.27: Tu se' degniamente tribuno, ma questa dignità non ti farà degno di mal talento, che io metta mia mano sopra tuo sangue spandere.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 186.26: el qual Marcho Antonio, che digna mente el possa laldare, del comenzamento dela vita soa el fo tranquillo.

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 184, pag. 132.10: .Quen marzé achaten quilli ke tractano lo corpo de Criste degnamente? Dobia corona...

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4739, pag. 174: Le aneme tolle con dolçor / E con maraveioxo odor, / In ciello le porta cantando / Chon grande allegreça demenando, / Si lle prexenta degnamente / Nete e pure e reluçente / Davanti Cristo glorioxo...

[7] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 263, pag. 180.23: Bel Sire Idio [[...]] quand'io fui sì folle che io riguardai le grandi maraviglie del vostro sacreto, che neun uomo conceputo d'umana fragelità no potrebe degnamente vedere...

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 198.13: Luciu Sylla, lu quali nullu non lu pò asay dignamenti laudari oy vituperari ca, dimentre que issu incircau victorij, issu se representau a lu populu di Ruma commu Scipiuni et, sarcenduli, issu se representau commu Hannibal.

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 19, pag. 150.34: Adunque per lo tuo valore se' tu da me degnamente amata, sì com' io poco inanzi dissi al mio padre.

[10] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 358.17: Deboli lettere [sono queste] a ricontare et imprimere nelli animi questo miracolo, perchè non è un altro Cicerone, che assai degnamente possa compiangere cotale caso di Cicerone.

[11] Stat. cort., a. 1345, cap. 12, pag. 136.11: E se avenisse ke alcuno de quelli ke sirano cacciati volessero tornare a la misericordia e al beneficio de la conpagnia, sia recevuto; salvo ke la vita sua sia stata onesta e buona, e tale ke sia dengno d' essare recevuto dengnamente.

[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1470, pag. 95: Pensando doncha tanto benefizio, / pensando a nui per ti tal grazia dare, / pensando ti d'ogno ben nostro inizio, / chi te può mai degnamente laudare...

[13] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 293.14: Et per lo dicto meser lo duxe et baroni fu elevado dignamente imperador el conte Baldovin de Flandra...

[14] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 33.6: «Non se' ancora in età per la quale tu degnamente possi adomandare l'amore d'alcuna savia donna...

[15] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 401, pag. 405.18: E tutti quelli che degnamente lo riceveranno [[scil. il pane dell'Eucaristia]], egli dimorerà in loro; e quelli che no' lo riceverà degniamente, egli non dimorerà mica in loro, anzi se n'andrà in cielo, per gli angeli; e egli riceveranno la loro dannazione.

[16] Lucidario ver., XIV, I, pag. 97.22: [184]. D. Que merito n'averà li sacerdoti che dignamente lo pia? [[scil. il pane dell'Eucaristia]] M. Molto grande n'averà, che non se porave contare.

[17] Tristano Veneto, XIV, cap. 243, pag. 210.37: perché elo vorà prender Isota per mugier, et quella choronar delo regname de Cornovaya, inperciò qu'ella sè tanto bela de tute chosse che per beleçe degnamentre ela deverà ben aver chorona.

- [Con rif. non personale].

[18] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 8, S. Stefano, vol. 1, pag. 106.18: E fuori di questi racconta altri miracoli degnamente da ricordare. || 'degni di essere ricordati'.

- Locuz. avv. Non degnamente: indegnamente.

[19] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 16, pag. 398.23: Certa cosa era che Cesare, non degnamente morto, molti potesse avere vendicatori.

[20] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.15: Conciò sia cosa che la dignità del vescovo sia dono del Sancto Spirito, cessi in questo facto la inquisitione mondana e facisi la divina: perciò chi prende vescovado non degniamente, fa contro il Sancto Spirito ... -.

2 In modo giusto, conveniente, appropriato, meritevole di approvazione.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 22 (83), pag. 246.10: Unde lo mu(n)do lo quale tu ày bruto p(er) peccati volando pu(r)gare dignam(en)te p(er) vita mu(n)da (e) i(n)maculata...

[2] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 206.21: vel 'salutem e suo sapere a Dio e al mondo degnamente governare'.

[3] Stat. prat., 1295, pag. 448.19: e quelli che ssi sentono acconci di comunicare, si debbiano comunicare i(n)sieme a questa cotale messa; e chi no(n) si sentisse acco(n)cio a cciò no· sia neente di meno alla messa; et lo rectore lo debbia ram(en)tare VIIJ dì dina(n)çi di co(n)fessare (e) acco(n)ciare a cciò e disporre degnam(en)te.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 30, pag. 243.14: E per necessitade di ragione conviene dire ch'a niuno è licito di confortare la femina ch'ama altrui degnamente, ch'ami sé od altrui.

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 304.32: e quelli che degnamente favellarono al sole... || Aen., VI, 662: «Phoebo digna locuti».

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 126.6: Colui fa degnamente penitenzia, che piagne il suo peccato, con ligittima satisfazione condenando e piangendo quelli mali ch' elli fece...

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 118.1: et killi ancora li quali dignamenti parlanu a lu suli... || Cfr. Aen., VI, 662: «Phoebo digna locuti».

[8] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo despecto, vol. 1, pag. 86.25: etia(m) dee qua(n)ta fia tu ày mar fayto, qua(n)do tu ày comonigao, in ço che tu no e' degname(n)ti apperegiao per co(n)fessiom o p(er) contriciom.

[9] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 75.11: Il quale vizio [[scil. la lussuria]], come che naturale e comune e quasi necessario sia, nel vero non che commendare, ma scusare non si può degnamente.

[10] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 7, pag. 185.27: E alcuni dicono che anche si perdonano per la strema unzione, e per qualunche buona opera meritoria, degnamente fatta e con carità...

[11] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 87.27: e quale non usa degnamente cavalleria nell'ordine suo, credesi nell'altro non l'userà dirittamente.

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 20, vol. 1, pag. 143.24: Cridu ki eu vadu a sacrificari senza peccatu mortali, ma non vadu dignamenti; ka non chi vadu plinu di virtuti, et radicatu in virtuti habundantimenti...

[13] Stat. cass., XIV, pag. 108.10: La quale cosa i(n)tandu se farà dignam(en)te, sy noy vvardamuse, ar(e)trahamu de tutti li vicii, et si damu op(er)acione alla abstine(n)cia, ad oracione con pianctu, ad leccione et co(m)punccione de core.

[14] Stat. castell., XIV sm., pag. 151.26: E se alcuni beni fossaro lasati alla fratenita overo ad alchuno di conpangni, li quali fossaro lasati ai po[vari], volemo che ciasscheduno se studi de despendarle dengnamente e giustamente.

[15] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 168.26: Ben sa el mio figliuolo che la restauratione del' umana natura no(n) se pò fare degniam(en)te ' sença el preço del suo sangue'.

- Locuz. avv. Non degnamente.

[16] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 10, pag. 44.19: E quivi lusingando i Greci a fellonia non degnamente, Istenelao, il quale lui discacciato e povero avea ricevuto, del regno privò, e regnò egli per lui.

[17] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 33.8: Se tutto non degniamente l'amicho dole, degnio è co· llui dolere, non già di ciò che dole, ma perché dole.

[18] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 4, pag. 81.24: e tu, lu quale non dignamenti volisti secutare a Deu, modu sècuti assimillanza de bestie!'

2.1 Secondo giustizia.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 15: [15] Et nota che li giudici iustame(n)te (et) dengname(n)te pu[on]o fare vendecta (et) ucidere li malifactori, (et) li altri lad(r)oni, (et) li micidiali...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 47, pag. 136.3: E nui, ke non solamente una fiata, ma tuto tempo de nostra vita avemo receputi, mantenuti e defesi non asconsamente, ma palesemente tuti vostri devoti, e de nostra terra e de fori, da vo' devem aver vostra gracia dignamente.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 14, pag. 123.33: Così è della grazia di Cristo. Cristo si dae la grasia sua al peccatore di tornare a penitensia, perdonandoli. E poi, anco peccando e pentendosi, anco li le dona. Cosi dirittamente, se poi li le vuole negare, si puote degnamente e metterlo in inferno, come molte volte intraviene.

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 119, pag. 116.22: Donca per raxon quella persona de la Trinitade a ki era fagia la iniuria spezialmente, quella deveva recever carne azò ke la salvasse l'omo degnamente e azò ke la dampnasse lo demonio iustamente.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 98, vol. 2, pag. 644.3: e poi [[scil. Luisi da Gonzaga]] prese il figliuolo e 'l nipote del detto messer Passerino, il quale suo figliuolo era fellone e reo, e degnamente gli fece morire per mano del figliuolo di messer Francesco de la Mirandola, cui messer Passerino per tradimento e a torto avea fatto morire...

[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 44.19: degnamente la divina giustizia m' ha dannato, e tormentando mi punisce sanza termine e sanza fine.

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 12, S. Silvestro, vol. 1, pag. 141.4: Ma esso Costantino, per la persecuzione che faceva come tiranno, degnamente cadde in infermitade incurabile di lebbra.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 2, pag. 80.29: Ma Libertim de ço doglandose, çitàse a terra a li pè' de l' abao, e dixea che non per crudelitae de l' abao, ma per soa colpa degnamenti avea reçevue le batiure predite.

2.1.1 In modo conforme alle regole.

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 48, par. 48, vol. 1, pag. 188.28: Ancora el dicto masaio dengnamente degga el suo ofitio operare che en fine del suo ofitio al comuno de Peroscia deveto alcuno non asengne per esso masaio contracto per alcuno modo overo cagione...

2.1.2 [Di una dignità, di una carica:] con elezione legittima, legittimamente. Non degnamente: in modo illegittimo.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 27, vol. 1, pag. 211.12: E dapoi che 'l detto papa fu preso, si levarono tre papi contra lui, non degnamente, in diversi tempi: l'uno ebbe nome Alberto, l'altro Agnulfo, e l'altro Teodorico...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 28, par. 24, pag. 487.7: E altressì secondo l'appostolo non dengnamente tu usurpi te l'appostolicies lo vechio oficio, il grado de' mispregiati' in tempo ch'elli parla dell'oficio, non dell'esequzione».

2.2 Secondo ragione, a ragione, con buone ragioni, ragionevolmente.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 22 parr. 1-8, pag. 88.18: Onde io poi, pensando, propuosi di dire parole, acciò che degnamente avea cagione di dire, ne le quali parole io conchiudesse tutto ciò che inteso avea da queste donne...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 10, pag. 324.1: messere lo Imperadore in questa parte non errò pur nelle parti della diffinizione, ma eziandio nel modo del diffinire [[...]]: [acciò] che la diffinizione della nobilitade più degnamente si faccia dalli effetti che da' principii...

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 2, cap. 4, par. 1, pag. 51.15: Usanza degnamente ponemo tra le naturali disposizioni, perocché ella si converte in natura.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 21, pag. 157.7: Unde degnamente le mostrò Dio ch'ella era degna di somma confusione per lo peccato suo...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 322, vol. 2, pag. 369.4: Et possa la podestà [[...]] fare confinati, secondo et come allui et alloro parrà che si convenga, di quelle persone et gente le quali degnamente paressero sospette...

[6] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 35.25: Degnamente, dunque, celava il mio dolore, ma quanto più il celava, tanto più crescieva.

[7] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 71r.24: Alla qual vita colui il quale sé degnamente nello evangelio vita chiama dicendo: Ego sum via veritas et vita, lui vi meni voi...

[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 69.3: quello eziandio è chiaro: quelle non esser buone cose, le quali sofferano co' pessimi accostarsi. La qual cosa di tutti i doni di fortuna si puote degnamente stimare... || Cfr. Boezio, Consol. Phil., II, 6: «Quod quidem de cunctis fortunae muneribus dignius existimari potest».

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 209.14: o Pallas, che verresti in parte della nostra compagnia, se la virtù non t' avesse menata a maggiori fatti, tu dì cose vere; e degnamente lodi lo studio e 'l luogo... || Cfr. Ov., Met.,V, 271 «vera refers meritoque probas artesque locumque».

[10] Libro fiesolano, 1290/1342 (tosc.), pag. 40.12: Et Sicano dengniamente fue chiamato Sicano, però che fu el sezzaio et fu el primo c' andò en Cicilia et conquistolla et per lui è cossì chiamata.

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 112.12: e con tutto che' Saracini nati de' discendenti d'Ismael si dinominaro da Sara la moglie d'Abram, più degnamente e di ragione dovrebbono essere chiamati Agarini per Agar onde il loro cominciamento nacque.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 20, pag. 132.18: sì come essa medesima Vergine testimonia nel suo cantico, quando dice: «Respexit humilitatem ancille sue»; per che da questa parola degnamente essa medesima segue: «Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles».

[13] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 158.16: Li lussuriosi ànno grande amore al mondo; e però degnamente finge che per tormento abbino quel medesimo amore nell'inferno, acciò che l'assenzia della cosa amata faccia loro dolore.