0.1 çoïre, çoire, gioerea, gioiendo, gioir, gioire, gioirete, gioiro, gioirsi, gioiscano, gioisce, gioisceno, gioiscon, gioisse, gioissono, gioìta, gioite, gioito, gioiva, goì, goy, ioire, joir, zoir.
0.2 Fr. ant. joir (DELI 2 s.v. gioire).
0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1 [7].
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.);Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.); Nocco di Cenni, XIII sm. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1300); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).
0.7 1 Provare e manifestare sentimenti di felicità ed entusiasmo per un avvenimento o un pensiero. 1.1 Festeggiare con manifestazioni di stima e allegria (qno). 1.2 Mantenere un comportamento sereno e dignitoso. 1.3 Avere un aspetto rigoglioso e leggiadro. 2 Trarre soddisfazione e felicità da qsa o dalla presenza di qno. 3 Provare sentimenti d'amore per qno, essere innamorato. 3.1 Provare la felicità di un amore corrisposto, godere d'amore. 4 Disporre di laute sostanze, essere ricco, danaroso. 5 [Relig.] Godere della felicità mistica.
0.8 Marco Paciucci 28.08.2012.
1 Provare e manifestare sentimenti di felicità ed entusiasmo per un avvenimento o un pensiero.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.12, vol. 1, pag. 260: così feraggio / del meo greve damaggio, / per pianto in allegressa convertire, / come fa la balena, / che ['n] ciò che prende e mena, / la parte là u' dimora fa gioire.
[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 10.18, pag. 67: E quanto d'altro più fui dolorozo, / ciascun dolor di lui, lasso!, sentendo, / tanto, dico, gioiendo, / deggio portar via più d'altr'allegressa.
[3] Memoriali bologn., 1279-1300, (1300) App. l.6, pag. 106: E credone amassar - piú che 'l re Poro / tragendol sotilmente della rena, / unde io spero gioire.
[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.122, pag. 645: Per che andar vojo a balar, / cantar, joir, prende conforto, / zugar, sagir e bazigar, / e tuto dì star in deporto.
[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 309, pag. 331.26: elli si gioiva sovente e sovente s'adira.
[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.13, pag. 123: per l'altissimo Nisa vidi gire / quatro turbe de gienti glorïose, / che come adorne spose / faciean chi le guardavanno gioire.
- Sost.
[7] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 24.14, pag. 299: dunque non siete voi in vostra balia, / né inn- altrui c'aia ferme prodezze, / e non avrete bon fine al gioire.
[8] Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 65, pag. 369: O gelosi cor vani, / l'alto Dio vi sprofondi, / ch'avete sì ma' fondi - dell'er[r]ore, / sì c'avete il meo core / messo in fero languire / e toltogli il gioire.
1.1 Festeggiare con manifestazioni di stima e allegria (qno).
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 15, pag. 93.2: E apresso loro altezza, sono eglino gli più valenti uomini che mai fussero: andategli a gioire, ch'io lo voglio.
1.2 Mantenere un comportamento sereno e dignitoso.
[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 7.27, pag. 99: cresca sempre e inforti / e a vigore conforti / vostro valore, e forte e retto pugni / quanto più gravi e forti / e spessi ver' di voi pugnan bisogni, / gioiendo sempre e onorando onore.
1.3 Avere un aspetto rigoglioso e leggiadro.
[1] Nocco di Cenni, XIII sm. (pis.), 46, pag. 321: Aggio per vista - assai d'àlbor' venire / che 'n flor' mostra gioire, / e fanne assai, e pochi a ben ne stende.
2 Trarre soddisfazione e felicità da qsa o dalla presenza di qno.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 452.14: chè quello eziandio gioìta la cosa, e in moto o cresce o scema.
3 Provare sentimenti d'amore per qno, essere innamorato.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 8.69, pag. 19: ed eo, che ciò pensava, / de voi gioir dottava.
[2] Pacino Angiulieri (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), D. 15a.13, pag. 402: e se 'ntramet[t]er tenzon mi volete / d'amor che fa li suoi amanti gioire, / chiudete in un sonetto vostra intenza.
3.1 Provare la felicità di un amore corrisposto, godere d'amore.
[1] Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.), 36, pag. 192: ché 'l movano a pietanza dolzemente / quando con ello stanno, / ch'a sé m'acolga e facciami gioire.
[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1289) 36.13, pag. 68: Êla pasqua florita / vego zoir gli amanti.
4 Disporre di laute sostanze, essere ricco, danaroso.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 85.14, pag. 203: ch'i' dico ch'i' arrabbio di morire / [[...]] vedendo bretto chi dovrie gioire.
5 [Relig.] Godere della felicità mistica.
[1] Poes. an. fior., XIII sm., 78, pag. 17: fae lo core disideroso di te tanto ioire / che ne lo stato de la grazia ne faccie bene finire.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.249, pag. 553: chi è stao bon peregrin, / chi zerto è, de poi la fin, / dever poi sempre joir.