GODERE v.

0.1 gader, gadere, ghodé, ghodea, ghodeno, ghoderà , ghoderai, ghodere, ghodette, ghodi, ghoe, goda, godan, godano, godaremo, godarete, godarommi, godase, godasi, gode, godè, godé, godé', godê, godea, godeano, godela, godem, godemo, godendo, godene, godeno, godente, godeo, goder, goderà , goderai, goderan, goderanne, goderanno, godere, goderebbe, goderebbeno, goderemo, goderenne, godereste, goderesti, goderete, goderglisi, goderle, goderlesi, goderlisi, goderlo, godermi, goderne, goderò, goderon, goderono, godersi, godervi, godesi, godesse, godesser, godessimo, godeste, godete, godetene, godetevelo, godetevi, godeti, gòdeti, godeva, godevano, godevasi, godevo, godhe, godher, godheran, godheró, godheva, godi, godia, godiamlo, godiamo, godiamone, godianci, godìano, godiate, godieno, godine, godire, goditi, godo, godon, godono, godonsi, godrà , godrai, godrete, goduta, goduti, goduto, goe, goe', goé', goeam, goem, goen, goer, goese, goi, goî, golda, golder, goldere, golderla, goldese, golza, golzand, golzando, golzudho, gudendo.

0.2 Lat. gaudere (DELI 2 s.v. godere).

0.3 Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Lett. lucch., 1303; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.); Stat. sen., 1309-10; Doc. aret., 1337.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.); Doc. venez., 1320; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Lett. bologn., XIV pm.; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); a De li sengni, XIV m. (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Locuz. e fras. godere il buono stato 5; godere Cristo 3; godere di Cristo 3; godere di Dio 3; godere Dio 3; godere il mondo 5.

0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).

0.7 1 Provare sentimenti di profonda felicità e serenità, rallegrarsi, essere spensierato. 1.1 Trarre felicità e piacere da un pensiero, un avvenimento, una condizione o un rapporto (anche pron.). 1.2 Incontrare l'approvazione e la benevolenza di qno, rendere felice, fiero. 1.3 [Di una città o di un territorio:] prosperare, raggiungere alti livelli di stabilità politica e di agiatezza economica. 1.4 Sost. 2 Essere in buona salute, disporre di una buona condizione fisica. 2.1 Sost. Condizione fisica, stato di salute. 3 Trarre beneficio e profitto dal possesso e dallo sfruttamento di un bene materiale o spirituale. 3.1 Fregiarsi, ricevere lustro e prestigio da qsa. 3.2 [Dir.] Disporre di diritto di un bene, di una somma di denaro o di una prerogativa legale. 3.3 Sost. 4 Intrattenere rapporti amorosi o coniugali. 5 Dedicarsi ai piaceri terreni e allo sfruttamento gioioso dei beni materiali, divertirsi. 5.1 Mangiare, gustare cibi a sazietà, banchettare. 5.2 Avere rapporti sessuali (con qna). 6 [Relig.] [Rif. alla condizione dei beati]. 7 [Gastr.] [Di un composto o preparato intermedio]: passare un periodo di conservazione o una pausa dalla lavorazione diretta che favorisca il verificarsi di particolari reazioni chimiche o eventi meccanici, riposare.

0.8 Marco Paciucci 28.08.2012.

1 Provare sentimenti di profonda felicità e serenità, rallegrarsi, essere spensierato.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 30, pag. 361.11: pericolo è volere godere infra tristi.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2215, pag. 252: l'un gode e l'altro 'mpazza, / chi piange e chi sollazza.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 243, pag. 11: E' fo lavor molt utele e frug necessitoso, / Dond godhe povri e richi.

[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 95.13: avegna che tutta l'altra gente del mondo fosse in nostra podestà, quel cotanto popolo ch'era così poco a respetto dell'altra gente non vi volemmo quetare né lasciare in pace godere.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 9, pag. 92.17: L'anima che àe lo Spirito Santo gode ismisuratamente e àe diletto in se medesma.

[6] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 8.12, pag. 412: quando godi, star pur fermo e saldo, / e sempre aver la tavola fornita, / e non voler la moglie per castaldo.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.8: Invidia continuo ci infiamma, dolendoci del bene del prossimo, spirituale o temporale, godendo nel lor male.

[8] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 26, pag. 123.4: ll' uomo non può godere in neuno modo, peccando.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 28, pag. 136.16: "Beai vu quando facendo ben, gli homi ve daran persecucion, goî in quel bon dì e habiê gran festa...

[10] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 396, pag. 40: Goda chi l'olde, goda chi lo dice, / goda chi 'l face e sia felice!

[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 9.11, pag. 554: Ond' io, rengrazïando voi, me lodo / che sentit' ho per voi quel là 'nd' io tegno / quest' alegrezza nel cor, per qual godo.

[12] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 442, pag. 103: Godevano li captivi, li boni geano adolorati.

[13] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 22.13, pag. 53: Ognonque modo de servir si provi, / godendo ognor in giocho et alegreza / non disonesta, ma che ad ambi giovi.

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 17, pag. 187.36: e goe e alegrase in le tribulatium e in le contumelie; che Criste è sua vita e per ello morir se reputava gaudio.

- Esultare, trionfare.

[15] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 422.3: Ma il padre Enea udito il nome di Turno abbandona le mura, e abbandona le somme rôcche; e tolle via ogni dimoranza, e ogni opera rompe, godendo di letizia, e orribilmente suona con l'armi.

[16] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 436.32: Allora sarà con teco lo tuo Signore sposo nella celestiale Gerusalem, e così entrerete dentro con sommo gaudio, co' suoi eletti accompagnata, godendo.

[17] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 25.13: Et nientemen in tute 'ste cosse no solamente el no proferì né disse né se lassò insir de bocha parolla de biastema, ma ghoe e se gloria.

[18] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 4, par. 24, comp. 46.3, pag. 130: La vergiene Iusticia, / con sua spada lucente, / diva se gode tra l'alta milicia.

1.1 Trarre felicità e piacere da un pensiero, un avvenimento, una condizione o un rapporto (anche pron.).

[1] Re Giovanni (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), [disc.].58, pag. 87: Tristan se ne godia / de lo bel viso rosato / ch'Isaotta blond' avia.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 440, pag. 253: De vi le soe lemosine, De vi lo ben k'el feva, / E 'g dé de söa dona fïol dond el godheva.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 20 (b), vol. 3, pag. 73.12: Magnifico è colui, ch'è acconcio a grandissimi fatti, e rallegrasi, e gode di far gran cose.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 50.3: quando si suona lo leuto dinanzi al re, chi nne gode di questo? Tutti quelli che vi sono presenti, però ch'è bene del corpo.

[5] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 113.11: Del poco si gode e de l'assai si tribola.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.170, pag. 312: goi de toa zoventu[r]a / de fin che possanza dura.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 88-99, pag. 220, col. 2.4: e però dixe uno proverbio: «che 'l terzo grado poco gode de richeza».

[8] Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.), 13.4.15, pag. 798: Se di ciò gode, tu fai come rede, / che de picciola cosa tutto frizza, / poi nel contrario tosto si dirizza.

[9] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 7, par. 16, comp. 62.6, pag. 150: L'omo che pensa frode / de virtute non gode / né de bene.

1.2 Incontrare l'approvazione e la benevolenza di qno, rendere felice, fiero.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 103, pag. 242.23: Spero di godervi, se piacerà a Dio; ò assai patito, ma so contento pur che sia fatto l'onore di Jesù Cristo.

1.3 [Di una città o di un territorio:] prosperare, raggiungere alti livelli di stabilità politica e di agiatezza economica.

[1] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 387, pag. 40: E goda Crema sotto la potenza / de quel iusto segnor messer Luchino / Vesconte da Milan.

1.4 Sost.

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 6.14, pag. 410: e pulzellette e giovani garzoni / baciarsi ne la bocca e ne le guance; / d' amor e di goder vi si ragioni.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 224.5: questa donna visse amorosamente in vestire, canto, e giuoco, ma non in alcuna disonestade o inlicito atto consentìe: ed usòe sua vita in godere.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 59, pag. 167.26: Ma ogni fadiga che n'hai portata, che ben so che è molta, tutta l'ài ottimamente ispesa e allogata, e io ne so allegro infino a ogni godere, sì per l'onore di Dio e anco per te.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 10, 133-148, pag. 327.29: cioè in quel luogo, dove 'l gioir; cioè nel quale lo godere e lo dilettarsi, s'insempra.

2 Essere in buona salute, disporre di una buona condizione fisica.

[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 4, pag. 24.17: Non ò tempo di potere scrivare. Nanni sta molto bene e gode.

2.1 Sost. Condizione fisica, stato di salute.

[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 438, pag. 441.14: Se tre uomini fossono d'una volontà e d'uno godere e d'una maniera, e che di tutte cose si somigliassono, e uno avesse uno piccolo segnale al petto, gli altri noll' avessero, [[...]] dunque non si somiglierebono tra loro.

3 Trarre beneficio e profitto dal possesso e dallo sfruttamento di un bene materiale o spirituale.

[1] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 498, pag. 88: Al mondo avest<i> sì grande avere, / Lassato l'ài tucto a godere / A tal che non te ne sa grado.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 247, pag. 109: Lo me' aver oltri 'l godhe e eo sont a mendigo.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 16.14: Adamo ed Eva, mal faceste, che trapassaste le mie comandamenta, tanto v'avea buon luogo assegnato e dato a godere cotanto bene.

[4] Lett. lucch., 1303, pag. 145.7: Noi i(n) veritade, possa che noi noe d'avemo nulla (e) li fili d'Iachopo l'ànno (e) lo ghodeno, noi l'amiamo mellio a Gari di Fo[n]dora (e) a Guiduccio che a loro.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 49.2: Unde lo mangiare e lo bere, la delettazione carnale, la quale è indel corpo e della quale cosa gode il corpo, gode anco l'anima.

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 76-93, pag. 103, col. 2.18: tu no trovarai logo senza guerra o che goda de paxe o de tranquillo.

[7] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 33, pag. 171.26: Frate Alberigo fu da Faença, de la casa de' Manfredi: el quale essendo frate, uno suo fratello molto riccho fu morto, e egli per la detta cagione uscì de' frati, e ciò fecie per ghodere quella riccheçça, che del fratello gli era rimasa.

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.24: no se pò goe' 'sto mondo e l'altro insemo.

[9] Lett. bologn., XIV pm., pag. 58.21: Negono non pensi de godere i soi deleti in questa vita secundo lo corpo, chi posa avere bene in l' autra vita secundum l' anima.

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 232, pag. 49: Quanto deve sforzarese l'omo de fare bene, / Spetialemente ad comuno, ché se lli faccia devere; / Non tanto mintre vive, che questo pò vedere, / Ma poy che è morto che altri possa godere!

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 49, pag. 278.8: Per la quar cosa amasando ello monto peccunia e façando faxio d' ogni erba, subitamenti morì e non godea de quello ch' el avea amasao e no portò cum seigo alcum ben.

[12] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 51, comp. 34a.8, pag. 107: Però ti priegho, ciecho fancciulletto, / [[...]] sich'io possa goder del bel tesoro / de cotanto signore / che tutti gli altri passa de valore.

- [Relig.] Godere (di)Cristo.

[13] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 143.11: ma li penitenti, et quelli godono di Cristo, pensando lo suo amore, pensando quello ch'Elli sostenne per loro.

[14] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 17, vol. 2, pag. 292.4: È un' altra tristizia, e pianto di devozione, quando l' anima si contrista per l' assenza del suo diletto, e sposo Cristo, e per desiderio di averlo, e di goderlo.

- Godere (di)Dio (anche pron.).

[15] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 18, vol. 2, pag. 301.9: E però chi di quà di Dio non gode, e non lo loda, di là non lo potrà lodare.

[16] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 93.20: godetevidi Dio, acciocchè Dio si goda di voi.

[17] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 5, pag. 27.5: L' amore n' è cagione che voi vedete: però che l' occhio suo non si riposava in altro che nell' onore del Padre suo e in adempire el desiderio suo in noi, cioè che noi godessimoDio, per lo quale fine elli ci creò.

3.1 Fregiarsi, ricevere lustro e prestigio da qsa.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), Prologo, pag. 222.12: e ancora tu, isola di Ponto, godi la sepultura di sì grande poeta.

3.2 [Dir.] Disporre di diritto di un bene, di una somma di denaro o di una prerogativa legale.

[1] Lett. lucch., 1303, pag. 144.23: Giari di Fo[n]dora (e) Guiduccio Baldovini si richiamoro di noi alla chorte di Sa(n) Chrisstofano (e) dima(n)darci le chase (e) le te(re) pre(n)demo i(n)soluto di Iachopo Betori, le quali noi lassiamo ghodere (e) avere le pigoni ai filiuoli p(er) vosso ma(n)dame[n]to.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 23, pag. 118.14: L'erede, quando è parvolo, non può usare così la reditade, ma quando è grande, allora ne gode e hanne bene.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 58.24: Et che lo spedale predetto abia quelli privilegi et immunitadi dal comune di Siena, e' quali et le quali ànno li altri spedali de la città di Siena, et li quali conceduti sono per lo costoduto del comune di Siena, et li quali usano et godono.

[4] Doc. venez., 1320, pag. 168.13: laso a mia fiia Sovradamor la mia proprietad(e) de senta Maria Matredomino en galdimento enfina ch'ela serà viva, çença l'orto, lo qual eo voio che debia gader mia sor.

[5] Stat. pis., 1321, cap. 124, pag. 309.12: con questo intendimento, che godere possa de le intrate de la corte libre XXX in dei miei facti in del tempo del mio carmarlingatico.

[6] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 42, pag. 324.13: E chi non si farà scrivere come detto è, per sè o per altrui, non goda di benificio della detta Arte.

[7] Doc. aret., 1337, 769, pag. 649.22: E che ogne escito guelfo sia remesso e rebandito e goda li suoi beni.

[8] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 152, par. 9, vol. 2, pag. 224.8: cotale forestiere per citadino de Peroscia sia avuto e tractato co' citadino e goda del privilegio deglie citadine Peruscine.

3.2.1 Fig.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 94.2: i re e' baroni e tutta la gentilezza del mondo, a' quali, per li gran fatti di loro antecessori, è dato tutto 'l mondo a segnoreggiare e a godere.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 22, pag. 163.5: Et dice: 'Tu godrai et sarai signore!'. Là unde l'omo misero non cura del dampno del perdimento di tanto bene!

[3] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 2.5, pag. 318: Ed in Toscana parte guelfa goda.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 94-105, pag. 105, col. 1.2: Qui esclama ad Alberto d'Osterich, lo qual fo eletto allo officio de l'Impero, e per volere godere pur quello Reame della Magna, sí se sté e non vi volse vignire a Roma.

3.3 Sost.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.85, pag. 644: Perzò che ò inteiso nove / d'um proverbio, che dixe / che mejo è a presente ove / ca deman pogi o pernixe, / lo mondo goer ò perposo / anti ca e' vejeza aspeite.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 11.27: Altri, in contraria opinion tratti, affermavano il bere assai e il godere e l'andar cantando a torno e sollazzando e il sodisfare d'ogni cosa all'appetito che si potesse e di ciò che avveniva ridersi e beffarsi esser medicina certissima a tanto male.

[3] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 29, pag. 242.6: Questa brighata non pensava se none in ghodere e in distruggiere e in far ciene e disinari e in bestialità.

4 Intrattenere rapporti amorosi o coniugali.

[1] A. Pucci, Tre sonetti, 1362 (fior.), Una che m'ha d'amore.4, pag. 276: «I' son contenta che la mia persona / tu goda mezza, e l'altra mio marito».

[2] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), II, st. 38.2, pag. 162: Quela dona chi è in bontà trovada, / chi l'ha a godere si è imperadore, / che la pò andare a testa levada.

5 Dedicarsi ai piaceri terreni e allo sfruttamento gioioso dei beni materiali, divertirsi.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 244, pag. 63: Lassa 'm, doment k'eo vivo, godher e bon temp trar.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 75.10: Della qual cosa eran questi prelati molto dolenti, ché, sentendosi in grandi dignitadi da potere ben godere, voleano paradiso e questo mondo abracciare.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 14, pag. 122.10: Ma tu nol vedi, ch'elli lo cuopre colli belli panni e vai, e quello medesimo è in ciascuno omo che più ti pare che goda.

[4] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 45.32: e' digo che Iacomel ne prestà a mi et a Maria calegera et a Marina la sua barcha a nol per nar a goder.

[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 511.19: Ancor quivi stanno coloro che mai in loro vita altro cibo non volsaro mangiare se non quello che per suo dilecto s'aleggia, ghodere e delectare se volsaro a loro piaccere.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 113.24: Ma il giovano Ascanio nel mezzo delle valli si rallegra e gode sopra uno buono cavallo.

[7] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 13.11, pag. 433: Lassate far la guerra a' perugini, / e voi v'entramettete de la lana / e de goder e raunar fiorini.

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 809, pag. 184: Li clirici godevano la demane et la sera, / Et arriccaro li Ordini et tucte monastera.

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 75.26: Anche stavano canto l'acqua e manicavano e godevano, loro cembali sonavano, granne stormo facevano.

[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 3, pag. 225.2: Unde in alcun logo dixe: «Questo me par da far, che l' omo mange e beiva e goda e abia leticia da la sua faiga».

- Fare festa, celebrare con gioia.

[11] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 98, pag. 276.24: Conviensi dunque fare nozze e godere, inperò che questo tuo fratello era morto, e è risuscitato.

- Locuz. verb. Godere il buono stato: trascorrere il proprio tempo in divertimenti e piaceri, spassarsela.

[12] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.126, pag. 646: chi no goelo bon stao, / pezo lo tengo ca un orso.

- Locuz. verb. Godere il mondo.

[13] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 2, pag. 99.19: Anche come era giovane e però potea assai tempo godere lo mondo, e poi tornare a Dio.

[14] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 6, pag. 52.11: E questo si mostra nel ricco del Vangelo, il quale fu dannato per godere il mondo.

[15] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 41.4, pag. 82: che ben vestiti sono e ben calzati, / adorni son di fuor molto tuttutti, / e son molto serviti e onorati / e godon questo mondo senza lutti.

5.1 Mangiare, gustare cibi a sazietà, banchettare.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.127, pag. 525: Segondo un nostro scartabello, / che dixe lo lovo a lo porcello? / 'Mejo serea ch'e' te goese, / ca toa dona te perdesse'.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 46.6: E fecelo serrare in quella torre con dicendo: «Maggiane e godi, se tu sai»; e il quarto dì fece aprire la torre e trovollo caduto bocone sopra 'l tesoro e fecelo vilmente seppellire.

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 62, comp. 10.10, pag. 78: «O fido servo, - qui m'ascolta: / sança dimora questa vacha prendi / e falla mal dormir e mal godere, / e per lo mese e per le sue kalendi - sì la stracha». / Argo, ch'avea cento ochi per vedere, / condusse per ruyne e per incendi / con mal mangiar, e con pegio iacere, - quella vacha.

5.2 Avere rapporti sessuali.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 145.34: Or che peccato è questo che lo 'ndegno Menelao ti gode ogni notte, e del tuo abbracciare continuamente si rallegra?

[2] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 65.15: E dixe che molti gran principi e baroni domandava per moier la fia d' esto segnor, e so pare, che çà iera imprexo de la flama de lo amor de la fia, non voleva maridar quella per poder golderla dexonestamente.

6 [Relig.] [Rif. alla condizione dei beati].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 341, pag. 208: I godheran sempruncha in l'eternal verdura, / In paradis mirabel, in quella grand dolzura.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 13, pag. 114.6: Anco all'anima puoi avere amore, ch'ella goda in cielo.

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 727, pag. 42: Chiunqua quisto scripto scerne e ode, / con tucti li santi in paraviso gode.

[4] a De li sengni, XIV m. (rom.), 192, pag. 363: le meie conmandamenta avete osservate, / ora entrate nel mio rengnio / ad godire in sempiterno.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 94.19: [Dio] per la sua bontà ci à voluti per servidori, per farci puoi suoi figliuoli, e menarci a godere in vita eterna.

[6] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Vincenzio, pag. 130.20: Iddio ci conceda grazia di fare e di dire quelle cose che sieno suo piacere, sicchè a dì della nostra fine possiamo andare a godere co' santi a vita eterna.

[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 11.2, pag. 31: Nel summo cielo con eterna vita / gode l'alma felice tua, Petrarcha.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 1, pag. 222.9: Ché in lo pareiso l' omo era usao odir le parole de Dee e de goé'.

7 [Gastr.] [Di un composto o preparato intermedio]: passare un periodo di conservazione o una pausa dalla lavorazione diretta che favorisca il verificarsi di particolari reazioni chimiche o eventi meccanici, riposare.

[1] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 8.10: E s'ela bole, poi, quando è ristata di bolire, s'è isciemata, togli del vino de deta meçina isciemato di prima, e rienpila, e turala bene cola peça e cola cienere in sul turaciolo, e lasciala ghodere.