ORGOGLIARE v.

0.1 argoglia, argogliare, orgogla, orgoglanu, orgoglari, orgoglia, orgogliando, orgogliano, orgogliare, orgogliasse, orgogliò, orgoia, orgolglia, orgolgliare, orgolliato, orguglassi.

0.2 Da orgoglio.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Mastro Francesco, XIII sm. (fior.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.).

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).

0.7 1 Aumentare, crescere di intensità o di dimensione. 1.1 Elevare spiritualmente, innalzare al di sopra della comune condizione di benessere e felicità, donare lustro, prestigio. 2 Mostrarsi superbo e arrogante, ostentare superiorità. 2.1 Indispettirsi, protestare con veemenza, reagire con forza e decisione a una condizione spiacevole o sfavorevole.

0.8 Marco Paciucci 28.08.2012.

1 Aumentare, crescere di intensità o di dimensione.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 708, pag. 553: ogno fogo s' astua per l' aqua quando 'l moia, / mai quelo de le femene se n' acend et orgoia.

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 108.8, pag. 271: Se tanto, ver' di me, la sua potenza / s'orgolglia, lasso!, mia vita è morire.

1.1 Elevare spiritualmente, innalzare al di sopra della comune condizione di benessere e felicità, donare lustro, prestigio.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 11.22, pag. 148: con gioi par che m'acoglia / lo vostro innamorare, / e per dolce aspettare / veder mi pare - ciò che mi s'orgoglia.

- Sost. Nobiltà d'animo, elevatezza spirituale, condizione di naturale superiorità.

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.38, pag. 105: Lo sole è alto, e sì face lumera, / e tanto più quanto 'n altura pare: / vostr'argogliare - donqua e vostra altezze / facciami prode e tornimi in dolcezze.

2 Mostrarsi superbo e arrogante, ostentare superiorità.

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1.61, pag. 97: Gioia e confortamento / di bon cor deo pigliare / vedendomi in cotanta benenanza, / aver soferimento / e non unque orgogliare / inver l'Amor e con umilianza / piacentemente servir tut[t]avia.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 22, pag. 66.5: elli sarà di gran cuore, e saprà bene sofferire ei beni e i mali, e non è orgolliato per li beni temporali, né per la moltitudine de le ricchezze.

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 93.13, pag. 243: Ché tutto il mio pensier, disio e volglia, / [...] sol si conduce per lei che s'orgolglia / ver' me, ond'io nom parto mia speranza.

[4] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 195, pag. 302.17: cusì aveni ki sovenci sotta di quilli belli robi est l'anima morta per peccatu, specialmenti in quilli oi in quilli ki si glorianu et orgoglanu.

- Sost. Superbia, freddo distacco, arroganza.

[5] Mastro Francesco, XIII sm. (fior.), canz. 1.11, pag. 177: Di tut[t]e pene m'apago / sperando merzé trovare, / e già d'amor non ismago / per troppo vostro orgogliare.

[6] Cione Bagl. (ed. Minetti), XIII/XIV (tosc.), 97a.8, pag. 248: Vedrem mò se, com' di', Carlo di Franza / l'atenderà col suo folle orgolgliare!

2.1 Indispettirsi, protestare con veemenza, reagire con forza e decisione a una condizione spiacevole o sfavorevole.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 6.30, pag. 90: Naturalmente - avene tuttavia / c'omo s'orgoglia a chi lo contrarìa.

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 8.44, pag. 117: Ochi e talento e core / ciascun per sé s'argoglia, / disïando vedere / madonna mia a tuttore.

[u.r. 05.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]