POSTRÌBOLO s.m.

0.1 postribolo, postribulo.

0.2 Lat. prostibulus (DELI 2 s.v. postribolo).

0.3 Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); F Deca prima di Tito Livio, XIV (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Casa di prostituzione; lo stesso che bordello.

0.8 Sara Ravani 28.08.2012.

1 Casa di prostituzione; lo stesso che bordello.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 2, pag. 366.21: Se dunque le vergini senza divozione e purità di cuore non si salvano, che si farà, e che conviene a coloro, le quali sotto abito, e vista di verginità hanno maculato le loro membra, le quali veramente erano membra di Cristo: e del tempio loro, ch' era tempio dello Spirito santo, hanno fatto bordello, e postribolo?

[2] F Deca prima di Tito Livio, XIV (fior.), L. 1, cap. 9: Alcuni dimandavano gli ambasciatori per dispregio e per disdegno, s'egli avevano fatto alcun postribolo di rifugio delle femmine? || Pizzorno, Deche di T. Livio, vol. II, p. 39.

[3] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 19, vol. 1, pag. 546.11: [29] Non porre la tua figliuola al postribolo, acciò che la terra non si contamini ed empiasi di peccato. || Cfr. Lv. 19.29: «ne prostituas filiam tuam et contaminetur terra et impleatur piaculo».

[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Mc 4, vol. 8, pag. 568.6: [12] Ed ebbe tanto ardire, ch' egli ordinò uno luogo sotto alla torre, e tutti gli ottimi degli belli giovani poner nel postribulo. || Cfr. Mc 4.12: «optimos quosque ephoeborum in lupanaribus ponere».