0.1 isvergognare, isvergognati, isvergognato, sbergogniati, svergognando, svergognare, svergognata, svergognati, svergognato, svergognerà , svergognò, svergongnate, svergonçado; a: svergonçar, svirgognarilu.
0.2 Da vergogna.
0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 3.
0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.).
In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).
0.7 1 Provare sentimenti di imbarazzo e riprovazione per la propria condotta o per quella altrui (anche pron.). 2 Disonorare, umiliare, diminuire con azioni, atteggiamenti e parole la dignità o il prestigio di una persona o di un'istituzione. 2.1 Insultare, oltraggiare. 2.2 Usare violenza carnale, stuprare. 3 Dimostrare o portare alla luce la cattiva indole o le azioni disprezzabili di qno, smascherare.
0.8 Marco Paciucci 28.08.2012.
1 Provare sentimenti di imbarazzo e riprovazione per la propria condotta o per quella altrui (anche pron.).
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 29, par. 7, pag. 504.8: Quasi io non comando, ma io ricordo, che vvoi vi svergongnate.
[2] a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 979, pag. 28: "Dona" dixe quel "se tu è' pecarixe, / el t'è mester ben confessar, / che çò nonn-è da svergonçar, / che Deo sì à grande podestae / de perdonar toe peccae.
2 Disonorare, umiliare, diminuire con azioni, atteggiamenti e parole la dignità o il prestigio di una persona o di un'istituzione.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 62, pag. 221.20: e certo ivi era presente Parmenione, Sara, e altri uomini a voi suggetti sì com' io, i quali più tosto disaiuto che soccorso mi porsero, svergognando voi e la vostra potenza.
[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 24, pag. 108.8: volle sostenere vergogna, ed ogni infamia, ed esser disprezzato, e schernito, ed illuso, ed isvergognato, ed umiliarsi, ed ubbidire a Dio insino alla morte della croce.
[3] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 124, pag. 169.17: appressu lu factu di disciplina, et si illu non fa si non impeiurari, allura conveni viniri a la spata per svirgognarilu et per sbandirilu fora di lu paisi et dislongari da sì.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 117, vol. 1, pag. 581.23: Ruggieri di Loria collasua armata venne insino nel porto di Napoli, faccendo saettare nella terra, e con grida e villane parole e a isvergognare il conte Artese e' suoi Franceschi.
2.2 Usare violenza carnale, stuprare.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 44, vol. 1, pag. 307.11: e ch'egli non sofferisse che la pulcella fosse svergognata e vituperata di suo corpo, innanzi che di sua franchigia.
3 Dimostrare o portare alla luce la cattiva indole o le azioni disprezzabili di qno, smascherare.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 97.15: que' che sono falsamente lodati, di necessitade è che dalle lor lode sieno svergognati.
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 16, 100-111, pag. 480.28: unde saputo, fu svergognato e sempre fu rimproverato a quelli del suo casato.
- Sost.
[3] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 336.19: nullo remedio è migliore contro alla superbia e alla vanagloria e che più la facia tornare in cinere, che quello svergognare che si fa dinanci a Dio di sé medesimo.
[u.r. 19.10.2017]