POLÌTICO agg.

0.1 poletichi, politica, politice, politices, politicha, politiche, politichi, politici, politicies, politico, pollitiche, puliticha.

0.2 Lat. politicus (DEI s.v. politico).

0.3 Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.); Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.); Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Proprio del vivere civile di un insieme di individui organizzato in una comunità secondo un principio associativo. 1.1 [In partic. come tratto distintivo dell'uomo]. 1.2 [In partic.:] che si fonda sull'insegnamento morale alla base della convivenza civile (con opp. a quello della teologia). 1.3 Che si riferisce alla norma giuridica di un'autorità laica (con opp. al diritto canonico).

0.8 Diego Dotto 04.10.2012.

1 Proprio del vivere civile di un insieme di individui organizzato in una comunità secondo un principio associativo.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 213.24: perchè questa materia è intorno a gente tiranica, la quale guasta il reggimento polit[ic]o; un poco ad utilitade della gente si tratteràe della vita politica, per la quale si debbono reggere i regni, e le cittadi, e l'universitadi.

[2] Gl Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 9.13: La terza maynera di prudencia è, la qual se clama prudencia politica oy civili. E quista se diparti in duy; di li quali la una esti la positiva di la ligi, e quista esti la plù principalissima et esti adrizativa di tucti l'altri. E quista è quilla prudencia la quali esti appropriata a li principi. La quarta maynera di prudencia, la qual eciandeu se clama politica, esti la prudencia, la qual divinu aviri li vassalli ad ubediri et esequiri particolarmenti li cosi, li qual su cumandati per li ligi.

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 10, par. 2, pag. 50.33: Ché quella è la parte principante, a cch'ella apartiene secondo la leggie regholare i fatti umani politichi e ccivili.

[4] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), 13, pag. 52.12: Per la vostra lettara ben conosco palesemente che tutte le scenze naturali, etiche, politiche, metafisiche, economiche...

- [Con valore avv. in un contesto che risale ad un errore di trad.].

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 9, par. 6, pag. 47.30: E lle monarcies reale elletti conviene co' nonn elletti, ché lli uni e lli altri sengnoreggiano su' sugietti voluntari, ma ellino si afferano che più comunemente i non eletti singnoreggiano, su sugietti meno voluntari, e lli disponghono e ghovernano per lungha mano politiche e meno al profitto comune, il quale noi avemo detto essere i barberi. Ma lli elletti sengnoreggiano più su' sogietti più voluntari, gli ordinano e disponghono per leggie puliticha più, le quali noi avemo detto essere fatte al comun profitto. || Cfr. Defensor pacis, I, 9, 6: «et ipsos disponunt legibus minus politicis ad commune conferens».

1.1 [In partic. come tratto distintivo dell'uomo].

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 213.7: l'uomo è animale civile politico...

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 1, pag. 13.12: come Iano fu lo primo uomo, di cui procedette in Italia vita politica e umana...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 178.16: parlari esti opera politica, amicabili et chivili...

1.2 [In partic.:] che si fonda sull'insegnamento morale alla base della convivenza civile (con opp. a quello della teologia).

[1] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 68r.29: Sensualitate, ragione, virtude politicha e meritoria in salute desidera per lo modo suo di dilectarsi della creatura amata e di dare di sé allo amante dilecto.

[2] Gl Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 4, pag. 3.16: Le vertude se trova divisade; chè de .VIJ. principal vertude tre è dite divine, perchè Dio le ordena a l'omo, et è: Fe', Speranza, Caritade, e le .IIIJ. è dite politiche en lengua grega, quasi da pluralitade, chè per ese se ordena la moltitudene de li homini a viver hordenadamentre l' un con l' oltro. Queste si è: Prudencia, Justicia, Forteça e Temperança.

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 1, 22-27, pag. 6, col. 2.5: Le quattro stelle significano quatro vertù pollitiche, zoè: prudenzia, fortitudene, iusticia e temperança ...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 25-42, pag. 120.14: s' elli ànno meritato in questa vita operando le virtù politiche, come non sono meritati del lor bene adoperare?

1.2.1 Dotato di virtù morali; retto.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 4, pag. 155.12: E fu soldano de Babilonia, omo assai politico e famoso, omo de grande autoritate, del qual io voglio dir alcuna cossa.

1.3 Che si riferisce alla norma giuridica di un'autorità laica (con opp. al diritto canonico). || Att. solo in Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 1, par. 3, pag. 127.24: E per inseguendo al detto proposo affiede a ddire alqune come politicha ragione ammenerò molte apparenti sopposate alqune verità della santa scrittura, le quali altressì d'un acordo essere veraci sopposare debbono tratutti.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 3, par. 15, pag. 142.26: Delle quali cose cierto pare che ppuò essere convinto il vescovo o preti d'avere coattiva iuridizione, e di quelli a' vescovi de' romani sovrana principazione di tutti li altri di questo secolo essere dovuta, tanto per auttorità di santa scrittura, come d'alqun altro come umani e poletichi arghomenti sufficientemente avere detti.