POESÌA s.f.

0.1 poesia.

0.2 Lat. poesis (DELI 2 s.v. poesia), ma il termine potrebbe essere fatto direttamente su poesì per avvicinamento analogico a termini tecnico-scolastici quali theologia, philosophia (o i corrispettivi volg., con i quali è peraltro spesso correlato nella trattatistica, specie nei commenti danteschi).

0.3 Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Le più antiche att. tanto in lat. che in volg. sembrerebbero da assegnare a Guido da Pisa commentatore di Dante (cfr. Guido da Pisa, Expositiones et Glose superComediam Dantis or Commentary on Dante's Inferno, edited [...] by V. Cioffari, Albany, N.Y., State Univ. of New York Press, 1974, p. 4: «Ipse enim mortuam poesiam de tenebris reduxit ad lucem»; per la versione volgare di tale passo, cfr. qui sotto, il primo contesto cit.).

0.7 1 Tecnica letteraria di composizione del discorso basata su particolari regole metriche e ritmiche (in partic., per il volgare: il verso sillabico-accentuativo e la rima), gen. applicata a una materia di carattere narrativo o favoloso; la dottrina e la pratica di tale tecnica. 1.1 [Per contrapposizione con la teologia o la filosofia, in quanto narrazione fittizia, il cui vero senso è ricavabile per allegoresi]. 1.2 Invenzione narrativa; concetto figurato. 2 Lo stesso che poema. 3 Titolo di un'opera di Orazio (Ars Poetica).

0.8 Zeno Verlato 12.10.2012.

1 Tecnica letteraria di composizione del discorso, basata su particolari regole metriche e ritmiche (in partic., per il volgare: il verso sillabico-accentuativo e la rima), gen. applicata a una materia di carattere narrativo o favoloso; la dottrina e la pratica di tale tecnica.

[1] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 1.15, pag. 35: I' chiamo spina l'alta Comedìa / ch'è fabricata dal grande doctore / per cu' vive la morta poesia.

[2] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 14, pag. 817.7: dice Ovidio: io non sono Ascra, che abbia la poesia dagli uccelli, ma hòlla da Dio...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 8.15: E dice, che fu poeta, cioè scienziato della scienza di poesia, e scrisse in versi come Enea, figliuolo d'Anchise, si partì di Troja...

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 416.25: sono con quello Greco, cioè Omero poeta sovrano, il quale assai più che nullo altro seppe poesia...

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 37.27: Abitò adunque Dante in Ravenna [[...]] e quivi con le sue dimostrazioni fece più scolari in poesia e massimamente nella volgare...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 26, vol. 1, pag. 642.4: in brieve tempo d'anni essercitando [[Zanobi da Strada]] la sua nobile industria divenne tanto eccellente in poesia, che [[...]] lo 'mperadore [[...]] con solenne festa il coronò dello ottato alloro...

[7] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 4, pag. 150.5: Questo Omero fu greco e fu il primo che poesia e scrisse de le guere troiane...

[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 10, pag. 216.8: Il qual [[scil.: Cavalcante]] dice a D.: «Se tu per alteza d'inzegno se' venuto per l'inferno, mio fiolo, il qual è de sì alto inzegno, perché non fa ancora lui libro de poesia?».

[9] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 54.12, pag. 323: messer Francesco, in cui trionfo noma / per li umani intelletti, vive e regge / [[...]] / l'altissima poesia, che 'nsin da Roma / suona 'l valor della superna leggie / che di voi raggia...

[10] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 21, pag. 420.23: E però dicie Virgilio a Stazio che [[...]]a llui ch'era morto gliene convenia ghuidare, cioè che Dante seghuia la poesia di Virgilio.

[11] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 671, pag. 249.16: lo 'mperadore [[...]], coronò di corona d'alloro, come era usato li poeti, messer Zanobi da Strata [[...]], lo quale, usando poesia, si dicea essere valente uomo...

[12] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 2.7, pag. 99: Novel poeta cui le Muse aspectano / per coronarti al vivo e verde lauro [[...]] abbi 'l car thesauro / di poesia, che vale più che l'auro, / e tuct' i virtüosi poi ti sectano.

1.1 [Per contrapposizione con la teologia o la filosofia e le scienze pratiche, in quanto dottrina che tratta una materia fittizia, il cui sovrasenso è ricavabile per allegoresi].

[1] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 3.18, pag. 46: Ciò non sostene la theologia, / ché chi non è con Dio è contra lui, / ma sostienlo ragione et poesia / che condannato esser non dèe colui / il qual non pecca...

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 65.19: la teologia niuna cosa presuppone se non vera: la poesia ne suppone alcune per vere, le quali sono falsissime e erronee e contra la cristiana religione.

[3] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 19, pag. 620.8: E muove l'altore questa domanda [[...]]: «Io vorrei da voi una chiarezza, la quale mai non ò potuto avere in terra né per poesia né per filosofia né per queste altre iscienze mondane...

1.2 Invenzione narrativa; concetto figurato.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 73.5: Qui per questa coda di questo demonio si figura il fine di ciascuno [[...]]. Dice su in fine è quello in che l'uomo è laudato, o di che elli è vitiperato, o vu[o]li dire che questa sia una poesia...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 192.5: finge una bella poesia como V. lo mena ad una torre la qual era confinia de quela palude.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 3, 130-136, pag. 107.25: Questa fizione è molto conveniente secondo la lettera, come appare a chi bene la considera, secondo la ragione della poesia...

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, pag. 156.2: Questo è lo canto sesto della terzia cantica, nel quale lo nostro autore usò una bella poesia: imperò che è indutto a parlare di sopra Iustiniano imperadore.

2 Lo stesso che poema (rif. alla Commedia di Dante).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 24, 46-57, pag. 579, col. 2.18: Lunga scala, zoè: 'l viazo del monte dove intorno el pone lo Purg., come in la seconda parte de questa poesia si dechiararàe...

3 Titolo di un'opera di Orazio (Ars Poetica).

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 18, 127-136, pag. 487.12: Orazio dice nella Poesia: Intererit multum divusne loquatur...