0.1 poeta, pöeta, poete, poeti, poita, poiti.
0.2 Lat. poeta (DELI 2 s.v. poeta).
0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Nota, per calco sul lat., masch. plur. poete. Isolata la forma per il masch. plur. poeta (solo Destr. de Troya).
Locuz. e fras. laureato poeta 1; poeta coronato 1; poeta laureato 1; poeta musico 1.
0.6 A Doc. fior., 1286-90, [1288]: It. al Poeta per rena per la via.
0.7 1 Autore di componimenti in versi, al quale si attribuiscono particolari doti di ingegno, di perizia artistica, di dottrina e saggezza. Rif. in partic. agli autori classici. 1.1 [Rif. a un autore prevalentemente o esclusivamente di opere in prosa]. 1.2 [Come apposizione (può precedere o seguire il nome dell'autore)]. 1.3 L'autore (la cui identità può essere imprecisata o data per nota) dell'opera di cui si parla (in partic. i commentatori danteschi); l'autore di un verso o di un passo di cui si dà la citazione o la parafrasi. Anche per antonomasia. 1.4 [Per comparazione o opposizione, anche implicite, con il teologo, il filosofo o chi possieda una qualche forma di superiore sapienza:] autore che tratta una materia favolosa o fittizia, il cui sovrasenso può essere colto per via di allegoresi. 1.5 Estens. Attore, recitatore di testi poetici. 1.6 Uomo sapiente, istruito in dottrine arcane. 1.7 [In senso ironico:] persona furba, sagace. [In senso peggiorativo:] fanfarone, imbroglione. 2 Maestro di grammatica, esperto nell'arte di comporre e interpretare testi poetici (in partic. in latino). 3 Femm.
0.8 Zeno Verlato 12.10.2012.
1 Autore di componimenti in versi, al quale si attribuiscono particolari doti di ingegno, di perizia artistica, di dottrina e saggezza (rif. in partic. agli autori classici). || A partire da Dante, Vita nuova, il termine è rif. anche agli autori in volgare (cfr. [25] e [26]).
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 273, pag. 535: En libri ancïani, qe li poeti fese, / stratute 'ste paravole ò trovate et entese...
[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 144.2: Stazio fue gran poeta e fue di Francia e fece due grandi libri.
[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 113.16: Onde, con ciò sia cosa che a li poete sia conceduta maggiore licenza di parlare che a li prosaici dittatori...
[4] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 34, pag. 628: Perçò ve 'n digo «en parto» k'eo so ben per fermo / k'el no fo mai poeta né om de sì gran seno / ke le poëse dir né per arte comprendro, / tant'è le soe belleçe sus en lo sovran regno.
[5] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 6, pag. 292.9: E in quanto 'autore' viene e discende da questo verbo, si prende solo per li poeti, che coll'arte musaica le loro parole hanno legate...
[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.73, vol. 1, pag. 13: Poeta fui, e cantai di quel giusto / figliuol d'Anchise che venne di Troia...
[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 76-102, pag. 436, col. 1.23: perché [[scil.: Stazio]] era poeta e trovador de versi...
[8] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.28: Vergognatevi anche, pregovi, delle insidie, adulterî e omicidî de' vostri iddii, i quali, secondoché narrano i libri de' vostri poeti, furono uomini sceleratissimi...
[9] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 409, pag. 379, col. 2: Et come ene lu tou nume, / che spandi sì gran fiume / de nobile parlare, / de cotantu alegrare / de savii et de poeta, / et de omne scientia spleta?...
[10] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 8.15: E dice, che fu poeta, cioè scienziato della scienza di poesia, e scrisse in versi come Enea, figliuolo d'Anchise, si partì di Troja...
[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 544.12: ed in sul fonte ec., cioè così com'io v'ebbi il nome al battesimo, così v' arò questo altro d'uomo virtuoso e savio, cioè da poeta.
[12] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 33.4, pag. 91: O dolce notte, e molto disiata, / chente fostù alli due lieti amanti! / Se la scienza mi fosse donata / che ebber li poeti tutti quanti, / per me non potrebbe esser disegnata.
[13] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 452, pag. 783.34: Qui entra lo spirito divino di Venus nel poeta, acciò ch' egli altamente versifichi.
[14] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 101.13: D. prese volere sapere V. avanti alcuno altro autore o poeta.
[15] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 70, pag. 34.7: Estimarono molti [[...]] questo nome «poeta» venire da un verbo detto «poio pois», il quale, secondo che li gramatichi vogliono, vuol tanto dire quanto «fingo fingis»...
[16] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.227, pag. 880: Foll'è chi vuole oprar, signor, per boria. / Di questo Antonio Pucci fu poeta. || Cioè: 'questo fu l'argomento trattato in poesia da Antonio Pucci'.
[17] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 183.41: Lo cavaliere li cavalli, lo pescatore l'acqua, e li chierici l'inni e 'l navichiere l'acque, li canpioni la battaglia, li poeti li versi.
[18] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 17.4, pag. 43: Però che sento che tu senti tanto / de l'ornato parlar la melodia, / o prosa o verso o volgar rima sia, / che del poeta o Dante par tuo canto...
[19] Gl Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 125-127, pag. 90.18: e lo soneto metrico fi componudo, çoè li septe versi dele rime delo compositore e li altri septe versi dele rime de alguno autore osia poeta... || Cioè: 'autore latino'.
[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 52.18: secundo che de lluy [[scil.: Ercole]] se trova scripto in diversi libre di poeta.
- [Con specificazione della lingua in cui l'autore compone].
[21] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 113.2: tra noi dico [[...]], non volgari ma litterati poete queste cose trattavano.
[22] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 113.11: E lo primo che cominciò a dire sì come poeta volgare, si mosse però che volle fare intendere le sue parole a donna, a la quale era malagevole d'intendere li versi latini.
[23] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 1.2: Lo eloquentissimo poetavulgare Dante [[...]] nel primo canto della terza cantica [[...]], pone la suprascritta sentenzia...
[24] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 114, pag. 254.3: Lo eccellentissimo poetavolgare, la cui fama in perpetuo non verrà meno, Dante Allighieri fiorentino...
- Poeta coronato; poeta laureato, laureato poeta: autore di opere in versi insignito da un'alta autorità politica dell'onorificenza della corona d'alloro.
[25] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 26, vol. 1, pag. 642.12: [[Zanobi da Sttrada]] fu poetacoronato e aprovato dalla imperiale maestà del mese di maggio...
[26] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 26, vol. 1, pag. 642.18: E nota, che in questi tempi erano due eccellenti poeti coronati cittadini di Firenze, amendue di fresca età...
[27] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), Rubricario, pag. 14, col. 2.3: Qui inchominciano le rubriche delle Chiose di Dante comentato per messer Giovanni Bocchacco da Ciertaldo poeta laureato.
[28] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 116.2: Con ciò sia cosa che quel laureato / poeta antico, nell'arte gentile, / abbia battuto tanto el suo fugile / ch'el sïa per lo mondo publicato...
- Poeta musico: poeta ispirato dalle Muse.
[29] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 334.11: O donzelle, siate agevoli a li poetimusichi; la deitade è a coloro, e le nove Muse, figliuole di Piero, favoreggiano. || Cfr. Ov., Ars am., III, 547: «Vatibus Aoniis faciles estote, puellae: / Numen inest illis, Pieridesque favent».
1.1 [Rif. a un autore prevalentemente o esclusivamente di opere in prosa].
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 25, pag. 123.9: Tulio e Virgilio con gli altri poeti chi han lengue fiorie tagliente pù cha spae de novo amolae e lo parlar polio con lo dir adorno anderan in perdiciò a boto...
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), Proemio, pag. 2.9: e riguardando in fine allo eccellente poeta fiorentino messer Giovanni Boccacci, il quale descrivendo il libro delle Cento Novelle...
[3] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 181.2: Tolomeo Deopatre figlio regnao anni VIII. Nel cui tempo nacque Salustio, egregio et illustro poeta.
1.2 [Come apposizione (può precedere o seguire il nome dell'autore)].
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 15, pag. 53.5: Nella quale battaglia [[...]] che nazioni e popoli quella guerra involse e afflisse, Omero poeta grandissimo, con bellissime parole, il fece manifesto.
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 179.19: In l'anno de quello XXXV Oratio poeta morì a Roma.
[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 10, pag. 12.9: Unde Cornificio poeta, notabel principo de cavalaria al tempo de Ottaviano imperadore, soleva apelar li soi cavaleri che scampava de la schera lévori armadi...
[4] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), Prologo, pag. XXI.14: Questo Seneca fu di Spagna di una Città chiamata Corduba, e fu Zio di Lucano Poeta, e fu uomo di grande, e d'alta litteratura...
[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 3.2: Kista esti la istoria di Eneas truyanu, cumpilata per lu excellenti poeta Virgiliu mantuanu...
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 50.1: E lu poeta Antipater di Sydonia ogni annu, a capu di lu annu, in cutali iornu commu issu era statu natu, avia la fevri.
[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. X [Phars., X, 467-546], pag. 202.8: Quella isola di qui adrieto fue distesa nel meço del mare, nel tempo del poeta Protheo...
[8] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 181.23: Et in quisto tempo lo illustrissimo poeta Virgilio allo mundo florio...
1.3 L'autore (la cui identità può essere imprecisata o data per nota) dell'opera di cui si parla (in partic. i commentatori danteschi); l'autore di un verso o di un passo di cui si dà la citazione o la parafrasi. Anche per antonomasia.
[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 182.12: Anibal [[...]] prese lo tossico ke avea ne lo aniello suo e morio, donne dice Iuvenalis poeta, ka quello aniello fo vendicatore ad li Romani...
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 10.18: sì come dice il buono poeta Lucano, nonn è conceduto alle grandissime cose durare lungamente...
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 11, pag. 212.7: e la nave, de la quale descrive lo poeta, la quale è desegnata de stelle e·lla parte del mezzodie, tenarà lo fondo de sopra, e le vela e 'l castello de sotto.
[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 3: et lo poeta disse: l'amore è cosa piena di solicita paura.
[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 42.5: E però disse uno poeta: «De la lunga e gran cena si ingenera a lo stomaco gravissima pena...
[6] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 2 parr. 1-10, pag. 9.1: certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero: «Ella non parea figliuola d'uomo mortale, ma di deo».
[7] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 17, pag. 56.6: E perçò disse bene un poeta ke 'l vicio engana sota specia et umbra de vertute...
[8] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 54, pag. 852.15: Io dico - dice il poeta - che in ogni modo e continuo e con tutto l'animo tu pigli i diletti quella notte dell'amica...
[9] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 4.15: que' pochi gloriosi sollerti ed equanimi, i quali la umana spezie, del divino raggio dotata, alzata dalle cose basse conservano, a cui el Poeta Fiorentino nel secondo canto del Paradiso parla...
[10] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 20.20: In questa risposta lo Poeta commenda sofficientemente l'officio di questa donna...
[11] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 1, pag. 1.7: pone questo sommo poeta che nel meçço del camino, ciò è ne la meçça età [[...]], allora si ritrovò in una selva schura...
[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 97, vol. 3, pag. 509.27: E nota che bene disse il nostro poeta Dante il propio nella sua Commedia, ove scramando contro a' Fiorentini disse cominciando: «Godi Firenze etc.»...
[13] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Antiprologo, pag. 1.12: Altri sono, i quali desiderano di sapere per guadagnare: de' quali dice il poeta; ciascuno vuole sapere, ma il maestro non vogliono pagare.
[14] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), II, ott. 31.2, pag. 209: O Pisa, vituperio delle genti, / disse 'l Poeta Dante Fiorentino...
1.4 [Per comparazione o opposizione, anche implicite, con il teologo, il filosofo o chi possieda una qualche forma di superiore sapienza:] autore che tratta una materia favolosa o fittizia, il cui sovrasenso può essere colto per via di allegoresi.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 16, pag. 399.7: Questo per favola dissero i poeti; la nostra Roma, morto Cesare, quante schiere armate della sua cenere abbia partorite [[...]], non da leggere a' fanciulli, ma sono cose che le genti e' popoli le debbono diligentemente considerare.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 32, pag. 164.4: E a dire di quello che questi poeti e filosofi e sibille ne scrissero e protestaro, a mettere mano qui, sarebbe un grande mare, e però nolle diceremo...
[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 1, pag. 65.13: Veramente li teologi questo senso prendono altrimenti che li poeti; ma però che mia intenzione è qui lo modo delli poeti seguitare, prendo lo senso allegorico secondo che per li poeti è usato.
[4] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 7.8, pag. 487: bene mi schuso ch' io non sono profeta / e non ò scientia di poeta; / ma di Christo io sono più secreta, / che non se' tu che sì mi riprendi».
[5] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 2, pag. 125.5: Il nascimento e 'l cadimento de' segni in due modi si può considerare: cioè secondo i poeti e secondo li astrologi.
[6] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 9, pag. 120.20: Secondo quello che per Ovidio e per gli altri poeti favoleggiando si tratta, la reina dello etterno pianto la luna s'intende...
[7] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 12.4670, pag. 398: Qui non si canta al modo delle rane, / Qui non si canta al modo del poeta / Che finge, immaginando, cose vane...
[8] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 9, 1-12, pag. 151, col. 1.1: Hanno li poeti fitiziamente parlado de phylosophía sotto metafore e alegoríe, e hanno tolta l'intenzione d'una cosa sotto nome d'un'altra...
[9] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Fedra, prol., pag. 31.28: Ma, siccome dicono li poeti, Diana lo risuscitò, e chiamollo Virbio, cioè uom vivente due volte.
[10] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 51.15: Acadrebbe qui trattare di filosofia, e delle sue parti [[...]], e delle sette liberali arti, e di tre principali sette di filosofi, e di poeti e trovatori di favole, e delli luoghi dove fiorì la filosofia...
[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 21, vol. 2, pag. 330.33: perchè s. Girolamo studiava, quando era giovane, più in libri di poeti Gentili, che di Cristo, delli Santi, fu [[...]] rapito in visione dinanzi a un terribile giudice...
[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 119, vol. 2, pag. 673.4: ma naturalmente parlando, Saturno secondo il detto de' poeti e astrolagi è lo Dio de' lavoratori...
[13] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 101, pag. 199.8: dovemo sapere a declarazione di queste così fatte favole che i poeti, quando truovano alcuna volta una istoria, alla quale si possano appiccare, quindi pigliano materia e modi e forme di favoleggiare, come chiaramente appare in questo Cerbero...
[14] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 162.5, pag. 164: Non odo più poeti né autoristi, / filosofi o dottori, né ho diporto / di bene alcun<o> né di vertù conforto, / se non come di pria che qui venisti...
1.5 Estens. Attore, recitatore di testi poetici.
[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 38, pag. 821.18: Era una casa piccola dentro dal teatro, nella quale si vestivano e spogliavano i poeti e quelli che faceano i giuochi e quindi usciano con altra forma sotto la quale faceano li giuochi...
1.6 Uomo sapiente, istruito in dottrine arcane.
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 274, pag. 303.8: Questo drappo mandò uno savio poeta indiano a Calcas [[...]]. Nullo uomo no lo vedea che non si maravigliasse come tale uopara potea essere fatta né accivita.
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 306, pag. 328.29: Questa uopara fece uno poeta per molto gran suttilità di nigromanzia...
1.7 [In senso ironico:] persona furba, sagace. [In senso peggiorativo:] fanfarone, imbroglione.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 86.8, pag. 204: Ma chi lo staio ha pieno o la galleta / - avvegna ch'i' nol posso dir per micchi - / di ciò trabocca, nïente men picchi / per su' argento, che fa l'uom poeta.
[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 44.5: tanti sono i poeti e i Salamoni / che van per le contradie milantando, / ch'ad ogni canticel che va guardando / gli truova disputanze e bei sermoni...
2 Maestro di grammatica, esperto nell'arte di comporre e interpretare testi poetici (in partic. in latino).
[1] Doc. pist., c. 1360, pag. 8.12: Maestro Piero da Ovile da Siena, poeta e doctorato in tre scientie, gramatica filosofia e rectorica...
[2] Doc. pist., c. 1360, pag. 8.29: Maestro Francesco vecchio, poeta e doctore e ora canciellieri di Pisa...
3 Femm. || Prob. calco del plur. lat. poetae, con metaplasmo di genere.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 16.25, pag. 382: Assai t'è chiar, per le genti poete, / ch'egli eran molti che credeano allora / che l'alma, uscita fuor de la sua rete, / perdesse, qui bevendo, la memora... || Il sintagma le genti poete varrà: 'i nobili poeti'.
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), Prologo, pag. 47.12: Et inperzò che alcune poete, usando le loro poetiche fabule [[...]], queste storie [[...]] sì le ayano voluti rescrivere inde li loro libre per argumienti figurate... || Sussiste qui il dubbio che ‑e possa essere non marca del femm. plur., ma grafia per la vocale finale indistinta di tipo napoletano.
[u.r. 01.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]