SIBILLA s.f.

0.1 sebille, sibilla, sibille, sobilla, subilla, subille, sybilla, sybille.

0.2 Lat. sybilla (DELI 2 s.v. sibilla). || Sia DELI 2 che DEI danno l'etimo con l'iniziale maiuscola, intendendo il termine come un antrop.

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Legg. S. Caterina ver.; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. libri della sibilla 1.3; libri delle sibille 1.3; libri delle sibille 1.3.

0.6 N In Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 78.13, pag. 234 «Sarna Subilia», già interpretato come rif. alla sibilla Cumana, rimanda più probabilmente alla regina sassone (prov. saina, o sasna, donde un plausibile *sarna) Sibilla, eroina della Chanson des Saisnes di Jean Bodel e della provenzale Vida de sant Honorat.

Il numero delle sibille, presso gli autori antichi, è variabile (sino a dieci in Varrone), e ciascuna di esse è distinta da un aggettivo, richiamante un sito geografico (le più celebri furono la sibilla Delfica, Cumana e Eritrea). In ambito cristiano, ad alcune di esse fu attribuita la profezia della venuta del Cristo.

0.7 1 Presso i greci e i romani, appellativo dato a una donna che, per invasamento divino, emetteva profezie, gen. in forma di sentenze dal senso oscuro e ambiguo. 1.1 [Con l'attributo distintivo (anche preposto)]. 1.2 [Per antonomasia, in ambito romano:] la sibilla Cumana. 1.3 Libri della, di sibilla; libri delle sibille: secondo il mito, libri profetici acquistati da Tarquinio il Superbo da una sibilla (la Cumana o l'Eritrea), che venivano consultati per conto del Senato per decidere su gravi questioni politiche. 1.4 [Con senso ironico o scherzoso:] donna dotata di conoscenze o capacità straordinarie.

0.8 Zeno Verlato 12.10.2012.

1 Presso i greci e i romani, appellativo dato a una donna che, per invasamento divino, emetteva profezie, gen. in forma di sentenze dal senso oscuro e ambiguo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 20.17: Pamphilus, Eletius e Casandra, filia de Priamo, lo quale sapea cosa ke devea venire, ka fo la prima Sibilla...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 32, pag. 164.4: E a dire di quello che questi poeti e filosofi e sibille ne scrissero e protestaro, a mettere mano qui, sarebbe un grande mare...

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 151.1, pag. 63: Èvi Femonoè, quella sibilla / che ridicea li risponsi d'Appollo, / che de le .x. sibille fu quella / [[...]] / di Cristo disse la prima novella...

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 64, pag. 149.15: Certe donne, perchè amarono summamente la castitate, come le sibille, Lucrezia, Atalanta, furono summamente onorate.

[5] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), II, ott. 18.7, pag. 26: Tu se' de Bardi degna d' alta fama [[...]], / tu donnesca colonna valorosa, / tu le Sibille avanzi di sapere...

[6] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 361-70, pag. 105.2: questo è quel senno nel quale ella con lunghe vigilie molti anni ha studiato, e ènne, oltre ad ogni Sibilla, savia e maestra divenuta...

[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 36, pag. 231.5: una Sibilla di Bambilonia, che predisse anni mille inanzi l'avenimento di Cristo.

[8] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 27.13, pag. 63: Se ài doncha speranza alcuna, dilla; / ch'io forsi te dirò poi cosa tale / che a te parrà vegna da Sibilla, / ben ch'en la zucha mia sia pocho sale.

1.1 [Con l'attributo distintivo (anche preposto)].

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 33, pag. 577.8: Et Octabiano dixe et ademannao termine da li senatori et fece vocare la Sibilla Tybertina ad esso, et tutto quello ke li senatori li aveano dicto, dixe ad la Sybilla.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 178.13: [[Augusto]] domandà induxia e aspetto [[scil.: al Senato]], e chiamà Sibilla Tyburtina savia che vegnisse a lui...

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 83.5, pag. 36: E sonvi le Sebille Tebertine / che profetar come 'l mondo si regge.

[4] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 66, pag. 827.9: Fu una città di Campagna presso a Cumma, dalla quale Cumma fu la Sibilla Cummana, dove Virgilio fece l' entramento in Inferno...

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 731.12: lla Sibilla cumana, che condusse, secondo Virgilio, Enea per lo Inferno, con sugo d'alcuna erba scrivea in su le foglie delli arbori...

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 15, pag. 142.34: In lei pare la prudentissima evidenzia della cumana Sibilla ritornata...

[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 806-826], pag. 160.30: Non sança cagione disse la Cumana Sibilla che 'l cavaliere d'Italia non toccasse le pelusie bocche del Nilo...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 22, vol. 1, pag. 32.23: per fatale guida della Sibilla Erittea menato fu [[scil.: Enea]] a vedere l'inferno e le pene che vi sono...

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 15.1, pag. 44: La Delfica Sibilla a Delfos nacque, / la qual, più tempo innanzi al mal di Troia / profetizzando, il suo dolor non tacque...

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 152.19: In questa etate se hedificò la cità [di] Samo et fo la Sibilla Eriptia, la quale fo illustrissima et grande profetessa.

1.2 [Per antonomasia, in ambito romano:] la sibilla Cumana.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 205.24: E acciocchè la detta parola neuno uomo offenda, perchè si potrebbe cavillare in ciò che disse la Sibilla, che fuoro i Dei adirati...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 9, pag. 83.9: Molti dicevano: noi semo venuti a la distruzione che la Sibilla ne impromise per ferro, per fuoco e per acqua.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 655, pag. 278: dunca no fa nïente la crudel nigromantia / e ll' amaistramento de la filosophya, / la scïentia de Plato, d' Omeri e de Sybilla, / de Janes e de Manbres e quella de Virgilio...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 26, pag. 430.9: Quanto spronare fu quello, quando esso Enea sostenette solo con Sibilla a intrare nello Inferno a cercare dell'anima di suo padre Anchise [[...]]!

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 296.2: Come Enea arrivò in campagna a Cuma, dov'è l'entrata nella spelunca che va in inferno, e trovò la Sibilla.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.66, vol. 3, pag. 550: Così la neve al sol si disigilla; / così al vento ne le foglie levi / si perdea la sentenza di Sibilla.

[6] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 508.3: Come andando più oltra per lo 'nferno Enea e la Sibilla sopra palludi fetenti trovarono Tesifone.

[7] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 55-66, pag. 738, col. 1.21: L'altra opinione si è che 'la Sibilla sia quel sono che fano le foie sugli àlburi mosse dal vento...

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 95.10: Et in kistu locu infernali ti minirà la casta Sibilla, in lu quali incontinenti canuxirai omni tua generacioni...

[9] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 2, pag. 7.12: Vergilio nel libro sexto de l' Eneida pone che la Sibilla guidò el di[tto] Enea per l' inferno.

1.2.1 [Rif. a una delle sibille cui la tradizione medioevale attribuiva la profezia della venuta di Cristo].

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 4, pag. 1: Sì chomo te mostrasti a la Sibilla / nel zerchio d' oro chol to fio in brazo / [[...]], / per dar a intender ad Otavian pazo / ch'al mondo iera nato un mazor d'eso...

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 17, par. 1, vol. 2, pag. 36.17: Di kisti vituperii profetau Sibilla et recita lu antiquu Lactanciu...

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 1.158, pag. 8: Sempre virgo ave Maria, / savia Sibilla a li Romani disse / che lo templo doveva cadere / quando una verçene apparturisse.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 6, Natività G. Cristo, vol. 1, pag. 89.8: E la sibilla avea profetato che quando rampollasse fontana d'olio, allora nascerebbe il Salvatore.

1.2.2 [Rif. prob. alla regina di Saba].

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.277, pag. 196: Adorata füi a la Subilla / quand'ella venne di lunga villa: / mia virtù conosciuta fu da ella / che 'n altro officio non doveva stare».

1.3 Libri della, di sibilla; libri delle sibille: secondo il mito, libri profetici acquistati da Tarquinio il Superbo da una sibilla (la Cumana o l'Eritrea), che venivano consultati per conto del Senato per decidere su gravi questioni politiche.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 22, pag. 178.1: Ma, nate crudeli infertadi, subitamente di sì crudele pistolenzia corruppero la città, che, per cacciarla in qualunque modo, ricorsero a consigliarsi co' libri della Sibilla...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 189.2: lu Senatu, sguardati que foru li libri di Sibilla per li decemviri...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 92.26: poi ch' ebbero guatati i libri delle Sibille, vide che la prima sanitade altrimenti racquistare non si poteva...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 13, vol. 2, pag. 20.6: e non potendosi di questo grande pericolo trovare la ragione, nè la fine, i libri della Sibilla furo riguardati per comandamento del senato.

1.4 [Con senso ironico o scherzoso:] donna dotata di conoscenze o capacità straordinarie.

[1] Torrigiano, XIII sm. (fior.), 1.10, pag. 439: Ma, se difender voglio la natura, / dirò che siate divina Sibilla / venuta per aver del mondo cura.

1.4.1 Donna che pretende di possedere l'arte della divinazione; maga, indovina.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 216.2, pag. 254: Pieno è il mondo di falsi profeti / d'astrologhi sibille e di resìe, / di sogni e fantasie, / d'indovini d'àuguri e nigromanti...

[u.r. 11.12.2017]