SISTA s.f.

0.1 sista, siste.

0.2 Da susta con variazione della vocale tonica. || Diversamente Alessio, Postille, s.v. sista, ipotizza che sista sia un deverbale dal lat. sciscitare 'cercare di sapere, informarsi, chiedere qua e là'; non appare semanticamente plausibile, invece, la connessione con il lat. sistere proposta da Migliorini in calce a Olivieri, Sosta, p. 87.

0.3 Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. pist., 1320-22.

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Smania, ansia; angoscia.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 23.10.2012.

1 Smania, ansia; angoscia.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 1.8, pag. 486: Tucto ke sia pur bella la casone, / la carne à lo color dell' erva pista; / si' stata inferma? oi esci de presone? / oi vèngote de male cose in sista?

[2] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 67.13: Bene è vero che tu dei congnoscere le siste e modi suoi e della madre come sono sempre stati facti, e noe ti dei legierimente muovere a correre.

[3] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 9.8, pag. 642: ecco in me crescon sospiri dolenti, / sì ch' io morrò sol d' amorosa sista.