0.1 sorvenendo, sorvene, sorvenir, sorvenire, sorvenne.
0.2 Fr. survenir.
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.).
In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Giungere e manifestarsi in maniera rapida e improvvisa, per lo più subentrando ad altro. 1.1 Trans. [Att. in forma passiva, focalizzando il punto di arrivo di un moto:] raggiungere e colpire.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 23.10.2012.
1 Giungere e manifestarsi in maniera rapida e improvvisa, per lo più subentrando ad altro.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 34.14, pag. 93: e m'agrada a misagio / rappador saver tutti e frodolenti; / e agradami veder fuggir carizia, / sorvenendo devizia / e abondanza, che pasce e che reface / tutte affamate genti...
[2] Dante, Rime, a. 1321, 1a.13, pag. 5: La figura che già morta sorvene / è la fermezza ch'averà nel core.
[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 109.14: Mercatanti fiorentini passavano in nave per andare oltramare. Sorvenne loro crudel fortuna di tempo che lli mise in pericolosa paura...
[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 57.38: cioè il bene per adoperare, e 'l male per ischifare, quando alcuna cosa può sorvenire che gravare noi debba, e per le cose passate puote molto giudicare quelle che sono a venire.
[5] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 561.19: Molto la malmena e dirompe; le strette presse va disertando. Ma Filiminis tosto sorvenne e con la spada in mano gli va ferendo...
[6] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 165, pag. 144.22: gli comandò ch'egli avese in sua compagnia tutti coloro ch'erano rimasi ne la città, fuori solamente C che rimanesero per la terra difendere se alcuno aguato vi sorvenise.
- [Di un sentimento che si rende manifesto].
[7] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2687, pag. 120: En tal luogo el se artenne, / De che gran çoia li sorvenne, / Segondo como aldir porí, / Se ben intender me vorí.
1.1 Trans. [Att. in forma passiva, focalizzando il punto di arrivo di un moto:] raggiungere e colpire.
[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 13, pag. 487: e que' che vuol pigliar l'uccel d'inganno, / veg[g]endol bianco e d' umile sembianza, / si sente sorvenir d'ardente flamma / che gitta quello uccello aprendo 'l becco...