SOSTARE v.

0.1 sosta, sostami, sostanno, sostant, sostare, sostasse, sostasser, sostate, sostati, sòstati, sosto, substare.

0.2 Lat. substare (DELI 2 s.v. sostare).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.).

In testi sett.: Esercizi cividal., XIV sm.

N L'att. in Francesco da Buti è cit. dantesca.

0.6 N Nota la forma prettamente lat. substare in Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9: «non po[tea] substare sopra la contrizione».

0.7 1 Avere sede e fondamento, stare. 1.1 Sostare a qno: star sotto. 2 Interrompere qsa; dar tregua a qsa (uno stato di agitazione). 2.1 Star fermo in un luogo o in una det. posizone rimandando qualsiasi spostamento o movimento. Pron. Fermarsi. 2.2 Lo stesso che cessare.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 23.10.2012.

1 Avere sede e fondamento, stare.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 31.8, pag. 40: no t'è honor mi preso tormentare, / la cui salute en ti sola sosta.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 91, terz. 7, vol. 4, pag. 177: L' altro quartier di là dal fiume sosta, / e quasi inver Levante alza le fronti, / perocchè 'n parte piglia della costa.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 142.6: però che sopra la satisfazione si riposa tutta l'asenzia de l'anima, che non po[tea] substare sopra la contrizione, nè sopra la confessione...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, proemio, pag. 521.13: La fede è detta sustanzia delle cose da sperare; però che ella è cagione che quelle cose, che si sperano nel tempo a vvenire, in noi si sustanzino, e per alcuno modo fa quelle in noi sostare.

1.1 Sostare a qno: star sotto.

[1] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 5, pag. 99.5: ed è detta spera diritta imperciò che a quella gente i poli sostanno igualmente e l'uno non si lieva più alto de l'altro sopra l'orizonte...

2 Interrompere qsa; dar tregua a qsa (uno stato di agitazione).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2234, pag. 253: E io, ch'ognora atendo / di saper veritate / de le cose trovate, / pregai per cortesia / che sostasser la via / per dirmi il convenente / de· luogo e de la gente.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.93, vol. 2, pag. 323: «Spirto in cui pianger matura / quel sanza 'l quale a Dio tornar non pòssi, / sosta un poco per me tua maggior cura.

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 19, 88-96, pag. 453.40: Sostaun pogo per me; cioè indugia un pogo per me Dante...

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball.52.13, pag. 171: Poi che la tua biltà tanto mi tiene / soggetto a te, che d'altro non mi cale, / sostami l'aspra pena, che m'assale / veggendo a sì gran fé far villania.

2.1 Star fermo in un luogo o in una det. posizone rimandando qualsiasi spostamento o movimento. Pron. Fermarsi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.8, vol. 1, pag. 260: Venian ver' noi, e ciascuna gridava: / «Sòstati tu ch'a l'abito ne sembri / essere alcun di nostra terra prava».

[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), Prologo, pag. 3.26: pregò il maestro Riccardo che sostasse tanto ch'e' potesse scrivere, e fece la testimonanza che egli ave' vedute tutte queste cose e ch'egli era stato a Messina e tutte vedutele come la profezia dicea...

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [NicPro] ball. 2.7, pag. 102: ben vedi ch'i' fo altro; non picchiare - : / per ch'io a l' uscio sosto. / Così mi sto, che esso ed ella vene...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 156, pag. 373.23: impiastrò la mano e 'l braccio della fanciulla per modo, che stesse ben morbido; e fatto questo, la fece sostare un' ora, acciò che stesse ben morbida, ed elli andò a provvedere e' cavalli...

2.2 Lo stesso che cessare.

[1] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 56.6, pag. 69: ogni stormento per gran vigoria / a le celesti melodie s' accosta, / faccendo gran romor con voce pia; / cosí nessuna d'allegrezza sosta, / e quel bel tempio tosto edificaro / d' argento e d' oro molto ricco e caro.

[2] Esercizi cividal., XIV sm., 30, pag. 105.2: Gli vilans, gli quagl disidravin la ployo, qualsise si clamo ya ripintit, no sostant elo sì in freço. Rusticonum, qui optabant pluviam, quispiam vocat yam se esse illum quem penituit, ipsa non cessante ita in frequencia.

- [Integrato da una frase infinitiva].

[3] Cantare di Lasancis, a. 1375 (tosc.), st. 9.8, pag. 24: di quela parte iscese a la marina - / il quale fu nato a l' Isola Riposta; / di conquider la Tavola non sosta.

[4] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), IX.70, pag. 402: non è viva la fede / che virtú non adopra; / iniquo è chi piú sa e di far sosta.