PENSOSO agg./s.m.

0.1 pemsoso, pensos', pensosa, pensose, pensosi, pensoso, pensusa, pensuso, pensuxi, penzoso.

0.2 Da pensare 1.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Fatti dei Romani, 1313 (fior.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Orazione ven., XIII; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Poes. an. lig., XIV.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. mal pensoso 1.2.

0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).

0.7 1 Concentrato nei propri pensieri. 1.1 Che ha l'atteggiamento di chi è concentrato nei propri pensieri. 1.2 Che prova interesse per qsa o qno, che applica il proprio pensiero al raggiungimento di un obiettivo. 2 Gravato da preoccupazione, dubbio o tristezza in relazione a una persona o a una situazione. 2.1 Che suscita preoccupazione o incertezza.

0.8 Marco Paciucci 03.12.2012.

1 Concentrato nei propri pensieri.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2539, pag. 263: Così tutto pensoso / un giorno di nascoso / entrai in Mompuslieri, / e con questi pensieri / me n'andai a li frati, / e tutti mie' peccati / contai di motto in motto.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.23, pag. 49: L' Accidia molto pensosa va pensanno onne viaio.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 4, pag. 74.11: Vennero ad Arimine, e giugnendo viddero Cesare lo quale stava molto pensoso.

[4] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 23, pag. 71.21: e s'elli è intra cavalieri, elli è sì ombruto e sì pensoso e sì chiuso e sì mutulo e sì tacente, che giammai non dice neente.

[5] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 379, col. 3.18: con grandi passi et ardity procedea; et pectorito et pomposo, penzoso sempre andava, et cola facza ad terra.

1.1 Che ha l'atteggiamento di chi è concentrato nei propri pensieri.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis a, 16, pag. 301: Come 'l cor giovenil di lei s' accorse, / Così, pensosa, in atto humile e saggio, / S' assise, e seder femmi in una riva.

1.2 Che prova interesse per qsa o qno, che applica il proprio pensiero al raggiungimento di un obiettivo.

[1] Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 3.4, pag. 150: di lei avanzare adesso fui penzoso / oltra poder, e, s'eo n'era af[f]an[n]ato, / no nde sentia dolore.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 348, pag. 68: La grand concupiscentia de l'og luxurïoso / De quel peccao k'el mira me fa po ess pensoso.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 13.28, pag. 52: Servire con umiltate / a chi 'l fa diven gioioso: / compie la sua volontate / di ciò ch'è stato pensoso.

[4] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 6.8, pag. 668: Deh fa che tua beltà venga pietosa / ver' quel che sempre te dimand'aita, / prima che l'alma sia del corpo uscita, / che va per te, come tu sai, pensosa.

[5] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 271, pag. 47: Alora, depo questo decto, / uno descepolo maledecto / lo quale de sopra è nomenato, / Iuda Scariothes vocato, / se partìo privatamente / et si andò encontenente / a li principi de li sacerdoti, / li quali stavano remoti / et pensosi de male a fare.

[6] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 27.3, pag. 169: In questa pena èno tormentati / tuti quelli che la soa lengua hano vilana, / che pure de li fati altrui se stanno pensosi.

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 37, pag. 211.29: E andando monto pensoso guardando como li poese sovenir, fu çunito a un forno, in lo qua le femene de la contrâ aveam a queli dì coto pam.

- Locuz. nom. Mal pensoso: chi ha cattive intenzioni.

[8] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 51, pag. 291.11: per vu' siano li malfactori sì castiga' che la penna de l'uno siano in tanto exemplo a gi altri che li mali no crescanno, me sianno del tuto amorçati, e gi rei penseri stiam constrecti in lo pecto de gi ma' pensosi, sì che nulo male faça·sse né possa seguere.

2 Gravato da preoccupazione, dubbio o tristezza in relazione a una persona o a una situazione.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 464, pag. 578: Mei è poqeto aver e star 'legr' e çoioso / q'aver ben gran tesauro e sempr' esser pensoso.

[2] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 4.7, pag. 187: Lontano amore manda sospiri, / merzé cherendo inver l'amorusa, / che falso non mi degia teniri, / ché falsitate già non m'acusa; / non ch'io fallasse lo suo fino amore, / con gioi si dipartisse lo mio core / per altra donna, ond'ella sia pensusa.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 10.10, pag. 63: Eo lasso no rifino / per quella che 'l meo core / va pensoso infra la gente.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 47.8: E quando lo trovamo [il Sole] delongato da noi, trovamo e sentimo lo fredo; e pare che la terra sia svedovata, [...] e li animali morire, e tali demagrare per la necessità del pasto, e tali pensosi e nascóndarese per la fredura.

[5] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 38 parr. 8-10.9, pag. 152: «Oi anima pensosa, / questi è uno spiritel novo d'amore, / che reca innanzi me li suoi desiri.

[6] Orazione ven., XIII, pag. 129.20: O croxe deletevole e disirosa, a l' anema tu ses tanto dolce e amorosa, per che me sta-tu così ascosa, che me lasis pensosa, et eo de son cotanto disirosa?

[7] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 13.10, pag. 52: Non mi credea, perch'io gisse, / esser con doglia pensoso / che lo mio core ismarisse.

[8] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 33.2, pag. 751: Alcuna gente, part' io mi dimoro / fra mme medesmo lo giorno pensoso, / si tragge inver' lo loco ov' i' mi poso, / dicendo che mal fo che mmi divoro.

[9] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 500.34: El santo romito ricevette buonamente lo fanciullo così giovano com'elli era; ma molto fue pensoso di ciò, ch'elli non aveva latte né femina che 'l fanciullo potesse nudrire.

[10] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 91, pag. 159.4: e per cagione di quello dammagio non venia la donzella sì gioiosamente a la festa com'ell'era venuta altre volte, ansi vi venia pensosa e trista.

[11] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 27, pag. 192.14: Li sancti àn illi complida alegreza? M. Non, ke sì como quilli k'in invitadi a uno grande convivio in lo dì quando illi g'in venudi et in ben receudi [...], ma in ancora pensuxi de li soy amixi ke no in presenti.

[12] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 208.19: Qurio, ch'iera chapitano degli altri tribuni, vide Ciesare i mezo di sua giente, che non atendevano se nno il comandamento del'alto, ed egli s'avide che Ciesare istava pensoso e in dotanza ch'egli farebe.

[13] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 1-9, pag. 310, col. 2.2: Vegnudo D. pensoso delle parole e indivinazioni ch'elli avea razonate Farinata, ... dixe che venne so' maor stiva la qual era terminada da una cerchia de piere che feva cerchio redondo sovra la quale erano.

[14] Poes. an. perug., c. 1350, 184, pag. 20: Questi son quei chon l'apetito crudo / che 'l mio podere tuctora discierpe / ond'io pensosa tra costor mi mudo.

[15] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 724, pag. 59: Et Ihesù sempre sta queto, / sì comme uno angno mansüeto. / Petro, desepolo de Cristo, / questo vedendo, era tristo / et era molto doloroso / et stava forte pensoso.

[16] Poes. an. lig., XIV, 3.9, pag. 33: L'angero en Nazareth trova la gloriosa / chi de meser Ioseph el' era faita spossa. / La vergem se conturba e sta monto pensosa.

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 37, pag. 313.12: Unde Circe soa matre fo leta oltra modo de lo suo avenemento, perzocché multo stava pensosa de ipso.

2.1 Che suscita preoccupazione o incertezza.

[1] Oddo delle Colonne (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 17, pag. 92: Lo pensoso adastiamento / degiate, donna, allegrare, / per ira e ispiacimento / d'invidïoso parlare.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 13.10, pag. 44: L' Avarizia pensosa - ècce, verme che non posa: / tutta la mente s' ha rósa, - 'n tante cose l'ha occopata!

[3] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 12.27, pag. 593: Appresso che lo tuo dire amoroso / prenderà la sua mente con paura / del pensoso membrar ch' Amor le dona, / dirai com' io son sempre disïoso / di far li suoi piageri oltre misura.