GIALLEZZA s.f.

0.1 gialleçça, giallezza.

0.2 Da giallo.

0.3 Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).

0.7 1 Qualità di ciò che è giallo. 2 [Med.] Forma di itterizia.

0.8 Paolo Pellecchia 19.02.2013.

1 Qualità di ciò che è giallo.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 370.21: Incenso [[...]] non vuol essere giallo, bene che per la sua giallezza non ne perda virtù...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 81, col. 2.18: Et quello colore [[d'orina]] nel quale si contiene uno poco di gialleçça, sì come appare nell'acqua nella quale è cotta la paglia, significa poca digestione et deboleçça.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 85, col. 2.8: Et lo sedime gliauco, cioè ch'è uno pocho tinto di gialleçça, quanto àe meno di gialleçça tanto è piggiore.

2 [Med.] Forma di itterizia.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 44, vol. 2, pag. 277.10: L'Epatica, cioè Fegatella, è fredda e secca nel primo grado [[...]]: e lo sciroppo fatto dell'acqua della sua decozione, giugnendovi reubarbaro nella fine della decozione, sarà ottimo contr'alla giallezza.

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 129, vol. 2, pag. 338.8: Le vivuole [[...]] contro alla giallezza e contro al difetto dell'appetito per cagion di collera.