NÀTICA s.f.

0.1 nadege, nadeghe, nateche, natica, naticha, natiche, natike; a: natice.

0.2 Lat. volg. *naticae (DELI 2 s.v. natica).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Rustico Filippi, XIII sm. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Esopo ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 [Anat.] Ciascuna delle due masse muscolari che costituiscono il sedere (umano o di animale).

0.8 Sara Ravani 19.02.2013.

1 [Anat.] Ciascuna delle due masse muscolari che costituiscono il sedere (umano o di animale).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 4, cap. 1, pag. 108.11: E li animali che so' posti e·llo cerchio del zodiaco [[...]] tengono e·llo cielo la parte denanti, ch'è più nobele, tutti in una parte; e la parte deretro, come so' le nateche, che so' meno nobili, tengono revolte tutte e·ll'altra parte oposita.

[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 27.11, pag. 75: Adunque, Chierma, non ci date indugio, / ché pedir vi farabbo come vacca / se porretele natiche al pertugio.

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 32.40: Capitol de le nadege.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 10, pag. 93.32: Le ventose poste sopra le natike sì votano il sangue di tutto il corpo e valliono ale [malatie che ale] 'ntestine che [sono] dentro al corpo possono avenire.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.24, vol. 1, pag. 332: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto / di tua lezione, or pensa per te stesso / com' io potea tener lo viso asciutto, / quando la nostra imagine di presso / vidi sì torta, che 'l pianto de li occhi / le natiche bagnava per lo fesso.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 22-27, pag. 665, col. 2.9: e per zascun de quisti vegia di botte dentro, quasi a dire per ognuni forami, che 'l fóro che fa 'l mezule no sia parte proporzionevele allo redondo, el simile la lulla; cussí vid'ello un forado per ogual forame dal mento fino a le nadeghe infra le gambe pendea l'interiori.

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 287.15: hec natis, tis, la naticha.

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, 19-30, pag. 521.36: finge l'autore che le lagrime, che cadeano dal volto in sulla concavità delle spalle, entrassono nel canale delle reni, e così andassono giù tra il fesso delle natiche.

[9] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 4, cap. 8], pag. 292.9: Et se giaceran(n)o ambure le natice egualmente, starà bene; et allotta vi si metti pezza inti(n)ta in albume d'uovo...

[10] Esopo ven., XIV, cap. 58, pag. 55.28: E quando la scimia vide la volpe che avea cossì gran coa, ella la pregò digando: «Acciò ch'io me possa covrire lo desenore e la vergogna dele nadege, el me basterave asai la terza parte dela toa coda.

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 192.2: E io li dico questo proverbio: «Chi vole pedere, puoi culo stregnere, fatigase la natica».

[12] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 157, pag. 293.27: Cura: se li abe solam(en)te i(n) de la extremetate d(e) la coda i(n)v(er)so d(e) le natich(e) p(er) lung(n)o affondo fine ch(e) a (m)eço d(e) lo q(u)arto nudo d(e) l'osso...