NEFARIO agg.

0.1 nefaria, nefarij, nefario, nefariu.

0.2 Lat. nefarius (DEI s.v. nefario).

0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Corbaccio, 1354-55.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che merita esecrazione. 1.1 Responsabile di gravi colpe.

0.8 Sara Ravani 19.02.2013.

1 Che merita esecrazione.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 153.29: «Accurriti, accurriti, signur citadini, ca li furtillizzi di la nostra citati su dirupati, ca una nefaria violencia esti stata facta a Scipuni Africanu, standu intra di lu sou palazzu».

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 551-62, pag. 143.8: per che sì per li lor conforti e sì per lo conoscimento che in parte m' era tornato migliore, del tutto a dipartirmi dal nefario amore della scellerata femmina mi dispuosi.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 18, pag. 301.29: natura constitue una coventione intra li omini, che l'uno omo debia amar l'altro, facendo el contrario è cossa nefaria.

1.1 Responsabile di gravi colpe.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 24, vol. 2, pag. 44.9: Noi adunque promettiamo a tte, che co· nefaria mano di ladroni a depopolare e ardere i nostri pacifichi confini co· pazzo campo se' mosso, no· come vescovo, ma come uomo di sangue...