PIRÀMIDE s.f.

0.1 piramide, piramidi.

0.2 Lat. pyramis, pyramidem (DELI 2 s.v. piramide).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); F Boccaccio, Lett. Priore di S. Apostolo, 1363; Boccaccio, Esposizioni, 1373-74.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Tomba monumentale dell'antico Egitto (che per la sua forma ha dato il nome al corrispondente poliedro con base quadrata e facce triangolari). 1.1 Monumento funerario o commemorativo affine per forma alle costruzioni egizie. 2 Campo visivo costituito dai raggi che congiungono idealmente l'oggetto osservato con l'occhio dell'osservatore. 2.1 Cono d'ombra.

0.8 Sara Ravani 19.02.2013.

1 Tomba monumentale dell'antico Egitto (che per la sua forma ha dato il nome al corrispondente poliedro con base quadrata e facce triangolari).

[1] F Boccaccio, Lett. Priore di S. Apostolo, 1363: Io mi penso, se bene conosco i costumi di quest'uomo, lui avere con tutta la mente sì i detti di Coridon presi, che non altrimenti si glorii, che se la torre dell'oriental Babilonia, o le piramidi d'Egitto, o il mausoleo d'Alicarnasso abbia edificato. || Moutier, Boccaccio. Lettere, p. 66.

1.1 Monumento funerario o commemorativo affine per forma alle costruzioni egizie.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 67, pag. 302.8: Poi fece lo popolo fare una piramide, cioè una gran colonna quadrata di pietra numidiena, sopra quattro leoncelli di metallo, d'altezza di venti passi, e lassù messe la polvere del corpo di Cesare, in una mela di metallo dorata.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 692-711], pag. 157.23: O ultimo filgliuolo della schiatta di Lago, e degno di morte, o villano che drai luogo alla signoria della disonesta serocchia, con ciò sia cosa che tu guardi Allexandro nella sagrata spiloncha, e le ceneri de' re si riposino nell'ordinato mone, con ciò sia cosa che piramidi e non degni avelli rinchiudano i corpi della casa de' Tolomei...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 107, pag. 494.37: Appresso a' quali vi venne un quinto artefice, di non minore ingegno che i quatro primi, chiamato Iteron, il quale per venti quatro gradi raguagliò la piramide, cioè la punta quadra superiore...

[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 13, vol. 8, pag. 518.7: [28] E ordinovvi sette piramidi e appuntate, le quali erano l' una contro all' altra; e una ne fece al padre, e una alla madre, e quattro a' fratelli, e una per sè.

2 Campo visivo costituito dai raggi che congiungono idealmente l'oggetto osservato con l'occhio dell'osservatore.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 15, pag. 218.1: La seconda è la magiure distanzia de la cosa ch'è veduta dal viso, en tanto che la ponta de la piramide de li raggi del viso e la forma de la piramide de la cosa veduta non se tocchino in alcuno modo, né le parti de quella piramide...

2.1 Cono d'ombra.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 15, pag. 23.18: adonqua pare che la terra sia quello corpo otuso lo quale se pari denanti a lo sole colla sua piramide, cioè colla sua merige, e non lasci aguardare e alumenare la luna...