INFLESSÌBILE agg.

0.1 inflessibile; f: inflexibele.

0.2 Lat. inflexibilis (DELI 2 s.v. inflessibile).

0.3 Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74.

In testi sett.: f Framm. Cons. filos., XIV pm. (sett.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che non si piega. 1.1 Rigido, privo di movimento (detto del corpo umano). 1.2 Fig. Risoluto (in un proposito); che non cede (a pressioni esterne), che non rinuncia ai propri principi.

0.8 Rossella Mosti 15.04.2013.

1 Che non si piega.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 148.1: Onde, come dice s. Dionisio, come dallo stipite dell'arbore duro e inflessibile procede la verga tenera e flessibile; così da Dio incommutabile può essere, e procedere la libertà dell' arbitrio flessibile al bene ed al male...

1.1 Rigido, privo di movimento (detto del corpo umano).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 4, pag. 94.6: Avendo Paolo, in orazione istando, lo spirito mandato a Dio, lo corpo era così rimaso inflessibile.

1.2 Fig. Risoluto (in un proposito); che non cede (a pressioni esterne), che non rinuncia ai propri principi.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 6, pag. 174.22: ragunaronsi più che diece milia tra uomini e femmine e fanciulli per lui ritenere, ai preghi de' quali quelli stando immobile e inflessibile, percoteva col bastone in terra dicendo e giurando che non mangerebbe insino che non lo lasciassero andare...

[2] f Framm. Cons. filos., XIV pm. (sett.), L. V, cap. 3, pag. 68r.17: [33] Dunqua no è alchuna raxone de sperare o de pregare chovelle; però, che dé sperare overo pregare alchuno [se] l'inflexibele ordene agropa tute le cose da desidrare? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (ii), par. 7, pag. 497.1: la seconda è la inflessibile fermeza del malvagio proponimento, nel quale, senza mutarsi, consiste l'ostinato...

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 28, 22-39, pag. 741.4: La proprietà delle Dominazioni è una libertà, la quale è una rigida et inflessibile signoria e governamento che non s'inchina a nessuno atto servile.