INGOIARE v.

0.1ingogliert, ingoi, ingoia, ingoiato, ingoiavano, ingoja, ingojando, ingojano, ingojare, 'ngogli, 'ngojano; a: ingoioe.

0.2 Lat. parlato *ingluviare, con influsso di *ingulare (DELI 2 s.v. ingoiare).

0.3 Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi mediani e merid.: Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.).

0.6 N La forma, che vorrebbe sembrare tedesca, ingogliert di Cecco Nuccoli è modellata su sucherte e hungerte: cfr. Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 13, 1.14, pag. 795.

0.7 1 Inghiottire in fretta (un cibo o una bevanda), per avidità e voracità (anche rif. ad animali). 1.1 [In contesto fig.]. 1.2 [In senso generico:] ingerire. 1.3 Estens. Divorare. 1.4 Fig. Sommergere.

0.8 Rossella Mosti 15.04.2013.

1 Inghiottire in fretta (un cibo o una bevanda), per avidità e voracità (anche rif. ad animali).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 72, pag. 176.33: siccome il cane ingoja a gola aperta il pane, e la carne, che gli è gittata interamente, e incontanente, e sempre aspettandone...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 122, pag. 409.9: Non ti pare, che coloro eziandio vivano contr' a natura, che 'ngojano il vino a digiuno, avendo vote le veni, ed essendo ebbri, quando vanno a mangiare?

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 95.4: 18. Graffia gli spirti ec. Qui pone li ordini di tali tormenti nelli tormentati, e l'effetto della pena: sono graffiati, sì come alcuni ne' cibi operano, però che alcuni golosi ingoiavano la vivanda, non credendo venire a quella ch'eglino empiessono il tristo sacco...

1.1 [In contesto fig.].

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 72, pag. 176.36: così noi sempre badiamo a' beni della fortuna, ingojando incontanente sanz' alcuno diletto quello, ch'ella ci getta, non pigliandone l'uso ragionevole.

- [Con senso equivoco e osceno].

[2] Cucco Baglioni, XIV pm. (perug.), 13.2.14, pag. 796: Ma puoi che t'è piaciuto di contarmi, / el diletto che pò' mangiar m'accerte: / ond'io te dico che, per quel che parmi, / che guardi bene a lo scender de l'erte, / ed ancor meglio al saltar de le rupi; / e se lo 'ngogli, fa che non l'allupi.

1.2 [In senso generico:] ingerire.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 77.9: Gonsurat è uno reame nel quale ha molti corsari, e poi ch'hanno rubato l'uomo, gli danno un beveraggio che 'l fa tutto votare dentro, e questo fanno per vedere s'elli avesse ingoiato oro o perle, e poi lo lasciano andare.

1.3 Estens. Divorare.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 49, pag. 377.6: così urlando come cani la loro angoscia dimostrino e abbian sempre davanti Cerbero, il quale ha qui a disegnare il peccato della gola, acciò che la memoria e il rimprovero di quella nelle lor coscienze gli stracci, ingoi e affligga...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 6, 13-21, pag. 179.39: Graffia li spiriti; con le mani unghiate, ingoia; per lo gran ventre che à, e disquatra...

1.4 Fig. Sommergere.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IV [Phars., IV, 83-120], pag. 58.25: uno pantano già avea nascosti tutt'i fiumi e aveagli tuffati con grande divoramento, e tranghiottio li scogli, e abbatteo le case delle fiere e loro divoroe, e ' cavalli anatrienti ingoioe con sùbiti divoramenti, e più forte caccioe gli sbolglientamenti del mare...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 27.45, pag. 79: Novella udio di questa gente croia / di subito, la qual molto mi piacque: / che 'l ghiaccio ruppe e 'l fiume poi l'ingoia.