0.1inçaffirava, inçafira, inzaffira, inzaffirato, inzafira.
0.2 Da zaffiro.
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
N L'att. di Francesco da Buti è cit. dantesca.
0.6 N Att. solo in Dante e nei commentatori.
Doc.: cit.tutti i testi.
0.7 1 Adornare, adornarsi di uno zaffiro (con rif. fig. alla Vergine Maria) (anche pron.).
0.8 Rossella Mosti 15.04.2013.
1 Adornare, adornarsi di uno zaffiro (con rif. fig. alla Vergine Maria) (anche pron.).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.102, vol. 3, pag. 386: Qualunque melodia più dolce suona / qua giù e più a sé l'anima tira, / parrebbe nube che squarciata tona, / comparata al sonar di quella lira / onde si coronava il bel zaffiro / del quale il ciel più chiaro s'inzaffira.
[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 23, 88-102, pag. 521, col. 2.14: E nota 's'inçafira' verbo informativo, ch'è tanto come: «lo preditto celo receve forma da nostra Donna, ch'ello appella 'çaffíro'».
[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 514.21: 97. il quale andava intorno al bello zaffiro, cioè a santa Maria, della quale il cielo più chiaro è inzaffirato; cioè il nono cielo ha costei, pietra preziosa di suo anello.
[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 23, 88-102, pag. 639.2: s'inzafira; cioè s'adorna come d'uno bello zafiro; e questo zafiro, secondo l'autore, figura la Vergine Maria.