FRENESÌA s.f.

0.1 fernasia, fernesia, fernosia, firnisia, frenesia, frenexiee; x: franesia.

0.2 Lat. phrenesis (DELI 2 s.v. frenesia).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.); Petrarca, Canzoniere, a. 1374.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. entrare in frenesia 1.1; fare le frenesie 1.3; parlare per frenesia 1.2; venire in frenesia 1.1.

0.7 1 [Med.] Condizione di infermità che provoca perdita dell'autocontrollo, reazioni deliranti, vaneggiamenti. 1.1 Locuz. verb. Entrare, venire in frenesia: farneticare. 1.2 Locuz. verb. Parlare per frenesia: vaneggiare. 1.3 Locuz. verb. Fare le frenesie: delirare. 2 Mancanza di buon senso, stoltezza.

0.8 Giulia De Dominicis 18.06.2013.

1 [Med.] Condizione di infermità che provoca perdita dell'autocontrollo, reazioni deliranti, vaneggiamenti.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.14, pag. 135: Mal degli occhi e doglia de fianco / e l'apostema dal canto manco; / tiseco me ionga en alco / e d' onne tempo la fernosia.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 17.3115, pag. 312: A passïone emorroical, resiste / All'ira, alla tristezza e frenesia...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 35, pag. 120.12: In killa casa, intru li autri malati, sì nche era unu folli pir infirmitati, la quale infirmitate li Grechi chamanu frenesia.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 35, pag. 203.10: ed incontanente lo rimenò al letto suo sano e guarito di quella frenesia, sì che più nè gridava nè molestava gli infermi, e tornò perfettamente alla sua mente.

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 130, vol. 2, pag. 338.28: E posta sopra il capo raso, vale contra la frenesia e dolor per calda cagione.

[6] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), pag. 30: Appresso la detta acqua beuta a digiuno guariscie la franesia e 'l tisico in nove dì.

1.1 Locuz. verb. Entrare, venire in frenesia: farneticare.

[1] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 87.30: E così si trova d' uno Avvocato, il quale dovendosi comunicare, e sendo gravemente infermato, rifiutò la comunione, e incominciò ad intrare in frenesia, e a dire: Veggiasi prima per la ragione s' io la debbo pigliare.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 244.3, pag. 308: Il mal mi preme, et mi spaventa il peggio, / al qual veggio sì larga et piana via, / ch'i' son intrato in simil frenesia, / et con duro penser teco vaneggio...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 86.12: Chomo se un to' figlio per furor de freva o d'altra malatia insisse for de seno e vegnisse in fernasia...

1.2 Locuz. verb. Parlare per frenesia: vaneggiare.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 17, pag. 251.17: uno avvocato, che ebbe nome Deusdedit, lo quale in questa città morì, ora sono passati anni due, di dolore di lato, uno poco inanzi che ello morisse chiamò lo fante suo, e dissegli che gli apparecchiasse le vestimenta sue, chè si voleva vestire ed uscire fuori. Ed il fante non obedendo perchè credeva che parlasse per frenesia...

1.3 Locuz. verb. Fare le frenesie: delirare.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 46.117, pag. 272: Ma poi, vegnando in ver la sera, / che lo stomago no feira, / che lo fijo de la viee / gi fa far le frenexiee...

2 Mancanza di buon senso, stoltezza.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.73, pag. 123: granne è la frenesia - non metterse a vedire / a che fin dego venire - tutte suoi operate.

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 30.25: La philosofia ni cumanda cosa ligera: viviri sicundu natura, viviri et biviri et maniari a misura; virtuti et buntati et viritati. Ma ki lu fa, kì a nui pari sì cosa dura kista regula di la natura? Zo fa la comuni firnisia...