FORTUNATO agg./s.m.

0.1 fortunata, fortunate, fortunati, fortunatissimi, fortunatissimo, fortunato.

0.2 Da fortuna.

0.3 Dante da Maiano, XIII ex. (fior.): 3.1.

0.4 In testi tosc.: Dante da Maiano, XIII ex. (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).

In testi sett.:Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.6 T Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): le isole chiamate Fortunate.

0.7 1 Che ha buona sorte, successo; felice (anche fig.). 1.1 Sost. 1.2 [Con rif. alle anime del Purgatorio, destinate alla beatitudine eterna]. 1.3 [Detto di un luogo, in quanto scenario di avvenimenti importanti e favorevoli o per la condizione di ricchezza, di prosperità in cui si trova]. 1.4 [Detto di un corpo celeste:] che esercita un influsso positivo; che è propizio, favorevole. 2 Colpito dalla (cattiva) fortuna. 2.1 Sost. 2.2 Che proviene dalla cattiva sorte (un'offesa, un danno); disgraziato, funesto (un avvenimento). 3 Fortuito, casuale. 3.1 Sost. [Con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg. mediante l'agg.:] sorte. 4 [Con rif. al tempo atmosferico:] fortemente perturbato; tempestoso.

0.8 Maria Fortunato 18.06.2013.

1 Che ha buona sorte, successo; felice (anche fig.).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 53.4: E se perciò te felice e fortunato esser non stimi, chè quelle cose che parevano liete fuggirono, non è cosa perchè te misero reputar debbi, imperciò che quelle cose che ora si credono triste, trapasseranno.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 34, pag. 783.29: O biondi capelli, o barba prolissa, cadetemi! I bianchi sono più fortunati di voi: la qual cosa pensando m' è cagione di non piccola noia.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 131.22: chè se la costellazione imponesse necessità, tutti quelli, che nascono ad un pianeta, sarebbero parimente o buoni o rei, o fortunati o sciagurati; e questo è falso, come per esperienza veggiamo.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 11, vol. 1, pag. 727.20: e' ffu fortunato contra li altri suoi nimici, e infortunato contro al Comune di Firenze, e per animosità di parte ghibellina no· seppe tenere fede.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 86, pag. 579.25: comandò Dionisio che esso fosse posto sopra un letto di preziosissimi ornamenti coperto, e quindi comandò gli fosse aparecchiata una ricchissima mensa e preposto per servidori fanciulli bellissimi, li quali sollicitamente ad ogni suo comandamento il servissero [[...]] per le quali cose a Damocle pareva esser fortunatissimo.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 29.44, pag. 41: Benigne stelle che compagne fersi / al fortunato fiancho / quando 'l bel parto giù nel mondo scórse!

[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 39.6, pag. 91: Mentre che la vertù fu nostra insegna, / color fôr fortunati / che 'l più felice ciel produsse in vita...

- [In esclamazioni].

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 15.118, vol. 3, pag. 252: Oh fortunate! ciascuna era certa / de la sua sepultura, e ancor nulla / era per Francia nel letto diserta.

[9] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 19.17: O fortunati voi, le cui muraglie già si lievano in alto!

1.1 Sost.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 57.15: Molto son picciole quelle cose che a' fortunatissimi la somma di beatitudine tolgono.

1.2 [Con rif. alle anime del Purgatorio, destinate alla beatitudine eterna].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 2.74, vol. 2, pag. 28: E come a messagger che porta ulivo / tragge la gente per udir novelle, / e di calcar nessun si mostra schivo, / così al viso mio s'affisar quelle / anime fortunate tutte quantee...

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 2, 67-75, pag. 45.28: Così al viso mio; cioè di me Dante, s'affiser quelle Anime fortunate; cioè felice, perchè erano nella grazia di Dio, tutte quante...

1.3 [Detto di un luogo, in quanto scenario di avvenimenti importanti e favorevoli o per la condizione di ricchezza, di prosperità in cui si trova].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.115, vol. 1, pag. 538: O tu che ne la fortunata valle / che fece Scipïon di gloria reda, / quand' Anibàl co' suoi diede le spalle, / recasti già mille leon per preda...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 31, 115-129, pag. 740, col. 2.4: Appella la contrada de Cartagine fortunata, imperzò che Simpio romano vinse Anibal de Cartagine in quello logo...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 28, pag. 414.9: E dice fortunataterra De Puglia, però che Puglia è abundante de beni de fortuna, como son richeze de ben tereni, como pare.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 7-21, pag. 713.39: S'el s'adunasse; cioè insieme, ancor tutta la gente, Che giace in su la fortunata terra; cioè fatta a' Troiani; et intende d'Italia la quale fu fortunata a' Troiani, come dice Virgilio; o vero, perché Italia fu avventurata nelle battaglie a soggiogare co' Romani tutto il mondo...

- [Di un fiume].

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 351.6: e se io mi posso bene raccordare, quella Colle se', che, posta sulla fortunata Elsa, del sangue fiorentinesco i tuoi fondamenti s' intrisono...

- [Con rif. al luogo in cui risiedono le anime degli uomini buoni].

[6] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 304.20: Compiute queste cose, pervennero a luoghi allegri e a dolci verdure di fortunati boschi, dove videro le beate sedie, dove videro il lume più chiaro e 'l suo sole e le sue stelle.

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 117.8: Et intandu dissi Eneas: «O dulci virduri di li fortunati boski, undi vidirò li beati segi, undi vidirò lu lumi plui claru cu lu suli et li soy stilli».

1.4 [Detto di un corpo celeste:] che esercita un influsso positivo; che è propizio, favorevole.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 538.17: Verbi grazia, Saturno è infortunio: se saràe fortunato, significa cose utili, come è vera dilezione, e cose belle, e riposo: se saràe infortunato, fia indiscreto, instabile, tristo ec..

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 392-465], pag. 11.28: O che lo vento da l'ultimo fermamento volga così il mare, e recantelo lo lasci, o che per fortunata stella l'onda della vaga Tethis mossa crescha per l'ore della luna...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 2, vol. 3, pag. 15.16: E per agiunta al fatto, la pianeta di Iove, la qual è fortunata, dolce e buona, in quell'ora si trovòe nel segno de l'Aquario casa di Saturno...

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 122.5: Per questa raysone alcuni huomini che studiano inde l' astrologia soleno dicere che questa Dea Dyana èy chella stella la quale se clama donna e conducitrice de tutti li viagy, la quale tutti li navicanti chi volino fare alcuno viayo per se l' avereno appagata, se non la senteno ben fortunata e desposta inde la XI.a et inde la XII.a da li buoni aspiecti dell'altre bone planete...

2 Colpito dalla (cattiva) fortuna.

[1] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 371, pag. 236.19: Dunque, se Fortuna ti mette prima in molti pericoli e in molti affanni e in molte tribulazioni e malattie, e fatti perdere il tuo avere, e poi ti conduce a morte, non ti rammarcare di tal morte, ma molto la dei gradire, però che meglio è una morte che mille: ché chi 'n questo mondo è fortunato in male fa ogni dì cento morti.

2.1 Sost.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, par. 2, pag. 52.17: E simigliantemente non hanno le Fortune in questo secolo più fermezza nè istabilità che abbiano le prosperitadi; e a ciascuno n'è mostrato e donato per lo nostro Signore Iddio riparo alle nostre avversitadi e fortune. Adunque i fortunati che sono secondo le loro grosse apprensioni non mormorino, nè s'abbandonino, ma provedendo, considerino che quello che Fortuna ne dona sia per Divino Giudizio...

2.2 Che proviene dalla cattiva sorte (un'offesa, un danno); disgraziato, funesto (un avvenimento).

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 59, pag. 115.10: mi partii da Troia, la notte che fu la fortunata e dolorosa presa della città...

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 233.4, pag. 274: Messer Antonio mio, quanto più penso / al viver de' mortali, più mi pare / che più fatica molti si san dare / ch'a lor non vien<e> per fortunato offenso.

3 Fortuito, casuale.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 672.16: Alcuni negano, che questa sia certa legge della natura; ma dicono che la forma delli uomini è data sì come offera la fortunata sorte del generamento.

- [Per interpretazione di Inf. XXVIII 8].

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 475.3: Fortunata terra ec. Qui comprende tutto quello, che di sotto particularmente scrive; e dice fortunata, però che più a caso, che per ragione è stata menata.

3.1 Sost. [Con valore neutro, determinabile in senso pos. o neg. mediante l'agg.:] sorte.

[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 46.11, pag. 145: sì m' ave oltre podere / lo suo plager gravato / d' ogne rio fortunato, / mi sembra gioco el suo, qual più languisse.

4 [Con rif. al tempo atmosferico:] fortemente perturbato; tempestoso.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 184.9: Veramente, secondo ch' io spero, se tu fossi di qua occupato per lo fortunato tempo, non avresti onde lamentarti; e mentre ch' io ti tenessi abbracciato, non ti nocerebbe alcuno tristo verno.