PORCILE (1) s.m.

0.1 porcil, porcile, porcili, purcile, purcili.

0.2 Lat. *porcile (DEI s.v. porcile).

0.3 Doc. fior., 1274-84: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1274-84; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Doc. fond., XIV uv.

0.5 Locuz. e fras. porcile di Venere 1.2.

0.6 N Cfr. GDT, p. 507, per ess. in doc. lat. tosc. fin dal IX sec.

0.7 1 Fabbricato rurale adibito a ricovero per maiali. 1.1 Cosa di scarso valore. 1.2 [Per qualificare metaf. un luogo schifoso o spregevole].

0.8 Sara Ravani 18.06.2013.

1 Fabbricato rurale adibito a ricovero per maiali.

[1] Doc. fior., 1274-84, pag. 493.4: Avemo conperato da Mano Romanacio da Paterno de· p(o)p(o)lo di Santa Maria Ultrorme uno peczo di terra, vigna (e) colto con casa, capana, forno (e) porcile...

[2] Doc. fior., 1281-87, pag. 15.6: Ave(n) co(n)perato p(er) li poveri da messere Leuccio f. Uberti Lei del p(o)p(o)lo di Santo Leo un colto co(n) casa (e) co(n) casolare co(n) mura (e) co(n) corte (e) co(n) capa(n)na (e) co(n) forno (e) co(n) porcile...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 37, pag. 128.29: I quali porcili sieno aperti di sopra, sicchè 'l pastor possa liberamente annoverar li porcelli spesso, e difenderli dall'oppressura della madre, sottraendoleli di sotto.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 77, vol. 3, pag. 126.11: E anche dee il guardian de' porci per tutte le volte che purga il porcile, mettervi dentro la rena o alcuna altra cosa che sughi l'umore.

[5] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 106.35: Hec hara, re id est lo purcile.

[6] Doc. fond., XIV uv., pag. 27.31: Item terra una posta dalu purcili allatu a Macinela et madona Tomasa Bocaniru alla via pulpica con soy conf[i]ni .C..

- [In similitudini].

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.27, vol. 1, pag. 510: Ma né di Tebe furie né troiane / si vider mäi in alcun tanto crude, / non punger bestie, nonché membra umane, / quant' io vidi in due ombre smorte e nude, / che mordendo correvan di quel modo / che 'l porco quando del porcil si schiude.

[8] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 30, pag. 442.4: como esso vide qui doe ombre che correan a modo del porco quando è schiuso de lo porcile, idest dal loco ove se chiude el porco.

[9] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 183, pag. 13: A noia m' è chi è sì mal nodritto / ch' a ttavola usi di bersi la broda, / sì chome porcho di porcile uscito.

[10] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 30, 22-30, pag. 766.2: qui fa la similitudine di costoro a' porci, dicendo che così correano come il porco, quando esce dal porcile ch' el truova aperto...

- [Con connotazione spregiativa].

[11] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 11.17: O che direbbe l'omo di quel che fusse aletto Inperadore de Roma e rifiutasse l'enperio e domandasse abitare in uno porcile, pasciendo coi porci ghiande più volontieri che con Baroni vidande d'onni savore?

1.1 Cosa di scarso valore.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 227.9: Poi poco stante per uno porcile la rompemmo loro; però che uno Giovanni da Sasso, grande masnadiere, di consentimento di certi cittadini imbolò e tolse a' Pisani Pietrabuona...

1.2 [Per qualificare metaf. un luogo schifoso o spregevole].

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 14.18, pag. 113: bastame pur la scrittura - che me sia detto: «Absolveto», / ché 'l tuo detto m' è decreto che me tra' for del porcile.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 26, pag. 203.35: Unde elli s'empieno pur di queste sollicitudini del mondo et fannone un porcile, unde Dio in cotale casa non puote habitare.

- Porcile di Venere: luogo di dissolutezza sessuale.

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 91-100, pag. 52.10: Questo luogo è da vari variamente chiamato, e ciascuno il chiama bene: alcuni il chiamano «il laberinto d' Amore» e altri «la valle incantata» e assai «il porciledi Venere»...