SOPRAPPIÙ s.m.

0.1 soprapiù, sopra più, soprapiò, soprapiue, soprappiù, sovraplue; x: soprappiùe.

0.2 Da sopra e più.

0.3 Doc. montier., 1219: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Lett. sen., 1262; Doc. fior., 1279-80; Doc. prat., 1296-1305; Stat. pis., 1334; x Lett. lucch., 1375 (?).

In testi sett.: Doc. bologn., 1295.

0.5 Sost. indeclinabile.

0.7 1 [Econ./comm.] Eccedenza o rimanenza calcolate su una previsione di spesa, vendita, ricavo, permuta, debito o cessione o sulla quantità di merce coinvolta dalla transazione. 1.1 [Econ./comm.] Percentuale di interesse su un prestito. 1.2 Estens. Ciò che avanza una volta raggiunta la soglia della sufficienza.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 18.06.2013.

1 [Econ./comm.] Eccedenza o rimanenza calcolate su una previsione di spesa, vendita, ricavo, permuta, debito o cessione o sulla quantità di merce coinvolta dalla transazione.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 50.6: It. iurano no(n) dare lo sop(r)apiù de l'ariento ala curte del vescovo vult(er)rano.

[2] Lett. sen., 1262, pag. 281.5: mi sono rimasi di diciesete ciento novanta l. me(no) cinq(ue) s. q(ue) ricieveti p(er) loro in q(ue)sta fiera; (e) -l sop(r)apiù, cioiè tredici ciento l., sì p(r)estai p(er) loro (e) a loro nome...

[3] Doc. fior., 1279-80, pag. 476.9: Contrada per una condanascone di quindici lb. fantta contro di lui per messer Iachopo da Bevagna giudice che fue lae: lascamoli i· soprapiue per povertade.

[4] Doc. bologn., 1295, pag. 192.8: e per quel sovraplue ch'ell'avesse refondute de lxxv livre supradite dal dito termene di ditti cinque agni si no la rescodesseno, ch'ella dibia propria remagnire al dito ser Bertholomeo.

[5] Novellino, XIII u.v. (fior.), 23a, pag. 184.2: Disse il Saladino: «Che fai?». Disse il tesoriere: «Messere, errava» e volea dannare il soprapiù.

[6] F Trattati di Albertano volg., c. 1300 (fior.), cap. 38 D'usare le ricchezze e di disprezzarle: ma alquante cose sono iniquamente ritenute, e non iniquamente accattate, come il soprappiù delle prebende. || Albertano (Giunti 1610), p. 85.

[7] Doc. prat., 1296-1305, pag. 265.26: it(em) diedi a' fideli comisali di mes(er) Giovani, p(er) lo soprapiù che fue la terra, s. XXXVIIJ d.

[8] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 3, cap. 47, pag. 181.20: et se vendesse pió che no(n) avesse a ricevere lo creditore, dia lo soprapió al debitore.

[9] Stat. pis., 1334, cap. 30, pag. 1040.7: et se 'l dicto pengno si vendesse più che quello per che fue pignorato, siano tenuti di rendere lo soprapiù.

[10] x Lett. lucch., 1375 (?), pag. 139: De' panni sedici di seta che in ditta balla sono di Nicolao Guinigi non posso mandare costà lo conto fine che io non hoe lo pregio del soprappiùe della gialla di zaffarano...

[11] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 117.22: E se investissi più moneta che non avessi preso della mercatantia che avessi messo nella terra, del soprapiue paghi 5 1/4 per centinaio d'avere di peso, e d'avere che non si pesi pure 4 e 1/4 per centinaio.

[12] Doc. fior., 1333-52, pag. 168.32: e quando la spesa fosse magiore paghila quel chotale soprapiùe cholui che quel chotale chonvito voràe fare od achoglienza che ssia, acciòe che a la detta chomunione non tocchi oltre a' detti s. 40 piccioli per volta...

1.1 [Econ./comm.] Percentuale di interesse su un prestito.

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 22, vol. 7, pag. 465.20: E riceverono doni appresso di te per ispargere lo sangue; tu togliesti usura e lo sopra più, e calunniavi li tuoi prossimi amaramente, e hai dimenticato me, dice Iddio.

1.2 Estens. Ciò che avanza una volta raggiunta la soglia della sufficienza.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 05, pag. 92.18: Quanto ad sè, al suo vivare, non richiedeva nè troppo nè poco; non voleva cominciare se non cose oneste: ciò voleva che era sufficiente naturalmente, e lo soprapiù ricusava.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 15, par. 9, pag. 297.24: per la sostenenza de' poveri evangiellizzanti in ciertana provincia o comunità, e altressì per li altri poveri a lloro sofficiere inpotenti per aggio o infermità o altra miserabole chausa, sustentazione, di ciò tuttavia che 'l soprappiù è alla sofficienza delli evangielizzanti.

[u.r. 05.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]