NUORA s.f.

0.1 nore, nuora, nuore, nura.

0.2 Lat. parl. *nora (DELI 2 s.v. nuora).

0.3 Doc. sen., 1289: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1289; Doc. fior., 1286-90, [1286-87]; Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Doc. venez., 1313 (3); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. Io lo dico a te figliuola perché m'intenda la mia nuora 1.2.

0.6 N Cfr. GDT p. 443 per att. in docc. lat. tosc. a partire dal 1069.

0.7 1 Moglie del figlio rispetto ai genitori di questo. 1.1 [Prov.] 1.2 Fras. Io lo dico a te figliuola perché m'intenda la mia nuora: parlare a qno con lo scopo di farsi intendere da un altro (simile al proverbio 'chi deve intendere intenda'). 1.3 Estens. Giovane donna.

0.8 Rossella Mosti 18.06.2013.

1 Moglie del figlio rispetto ai genitori di questo.

[1] Doc. sen., 1289, pag. 51.28: la vingna et le case con tutta sua pertinença ch' abo ne luogho detto Schianceto, che da l' uno lato et da piei ène de le rede di domino Benuccio et la nuora di sere Buonagionta medico...

[2] Doc. fior., 1286-90, [1286-87], pag. 122.4: It. per messe per l'anima di monna Gemma, nuora di ser Iacopo lengnaiuolo, s. x.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.28, pag. 49: Ha sospetta la fameglia, che no i vada el suo furanno: / moglie, figli, nore, servi, tutti sì va tribulanno.

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 35, cap. 4, par. 2, pag. 497.6: Sopra la quale parola dice Jeronimo: quasi naturale cosa è che la nuora odi la suocera, e la suocera la nuora.

[5] Doc. venez., 1313 (3), pag. 97.12: non n' è quello ch' eo possa pagar desimo, pagando mia muier et me' nore dele soy inpromesse.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 51-63, pag. 115, col. 2.6: Noé, el qual fue quello che rimaxe dal diluvio con tri fiioli e con tre nore...

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 671.3: Perché a Dio ne parve male, deliberò di deluviare il mondo, e non si trovò se non pochi che facessoro opere cristiane. Spezialmente Noè co' suoi figliuoli e sua moglie e nuore...

[8] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 20.3, pag. 47: Altri, come tu sai, aman le suore, / e le suore i fratelli, e le figliuole / talvolta i padri, e' suoceri le nuore...

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 48.5: Una matrona nobile nelle parti di Toscana avea una sua nuora, la quale dopo breve tempo poichè era andata a marito fu invitata con la predetta sua suocera alla festa della sacra della chiesa di santo Sebastiano martire.

[10] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 60, par. 20, vol. 1, pag. 240.29: nonostantoché ei dicte tronbadore procuratione per loro fratelgle, sorelle, molgle e nuore con esse enn una famelgla demorante overo altre de loro fare possano e loro ed esse procuratore essere sença pena.

1.1 [Prov.].

[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 299, pag. 306: 142. Nuora con suocera / spesso si cuocera.

[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.38, pag. 264: Nè suocera, nè nuora / Non si volson mai bene.

1.2 Fras. Io lo dico a te figliuola perché m'intenda la mia nuora: parlare a qno con lo scopo di farsi intendere da un altro (simile al proverbio 'chi deve intendere intenda').

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 100-108, pag. 745.22: e però ben ch'io parli a voi, io lo dico perchè m'intenda colui che à fallito e ricognosca lo fallo suo, secondo che dice lo proverbio de le femine: Io lo dico a te, filliuola, perchè m'intenda la mia nuora...

1.3 Estens. Giovane donna.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 182.10: i' vidi Ecuba con cento nuore, e Priamo involgendosi e sozzandosi nel sangue intorno alli altari... || Cfr. Aen., II, 501: «vidi Hecubam centumque nurus Priamumque per aras / sanguine foedantem quos ipse sacraverat ignis».

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 151.15: Le donne e le nuore l'ubidiscono: ripongono le tele e' panieri, e le non isconocchiate rocche... || Cfr. Ov., Met., IV, 9: «Parent matresque nurusque».

[u.r. 21.11.2019]