0.1 nuro.
0.2 Lat. nurus (DEI s.v. nuora).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 Att. unica nel corpus.
N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.
0.6 N La forma nuro di <Doc. venez., 1367>, pag. 331, col. 1.25, è prob. un errore per nivo 'nipote': «Petroe nuro de Pripçe parte 1/2».
0.7 1 Lo stesso che nuora.
0.8 Rossella Mosti 18.06.2013.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 26.93, vol. 3, pag. 435: E cominciai: «O pomo che maturo / solo prodotto fosti, o padre antico / a cui ciascuna sposa è figlia e nuro, / divoto quanto posso a te supplìco / perché mi parli: tu vedi mia voglia, / e per udirti tosto non la dico».
[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 26, 91-102, pag. 585, col. 1.5: Nuro, çoè, nora.
[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 26, 91-102, pag. 698.26: cioè ciascuna donna, che si marita, è figlia: imperò che è nata di lui, e nuro; cioè e nuora...