0.1 pensar, pensare, pensari, penzare.
0.2 Da pensare 1.
0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 2.1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.); Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.).
In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Poes. an. ven., XIII; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.6 N Voce redatta per il progetto «L'affettività lirica romanza» (Prin 2008, LirIO).
0.7 1 Insieme delle facoltà inellettuali umane, mente, pensiero. 1.1 Ragionevolezza, razionalità. 1.2 Immaginazione, fantasia. 2 Manifestazione delle capacità mentali umane, pensiero, idea, riflessione. 2.1 Pensiero angosciante e insistito, preoccupazione, inquietudine. 2.2 Immagine mentale di una persona o di avvenimento, ricordo.
0.8 Marco Paciucci 23.08.2013.
1 Insieme delle facoltà inellettuali umane, mente, pensiero.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 10.55, pag. 134: Ma sì [i]o son folle ne lo mio pensare / per troppo amare, / ca spero in voi, avenente, / ch'eo non serò perdente.
[2] Poes. an. ven., XIII, 121, pag. 139: Quello alboro glorioso no stete 'scoso / Anci fo llo parisente / Che bem lo vete tuta çente. / Mo ello è ascoso al mio pensar / Che l'anima no lo può trovar.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 54.44, pag. 186: la mente e 'l core è 'n Pisa, / tut[t]o lo mio pensare / davanti a l'avenente in quello lato.
[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 11.89, pag. 77: e quei che piena vogl[i]a / aviano 'n bene ovrare, / e tutto il lor pensare / solament'era in ciò, sono a nente / per sì smodata gente.
[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 88, col. 1.34: il cognoscere per lo pensare va innanzi attualmente all'ardore per amore.
1.1 Ragionevolezza, razionalità.
[1] Maramauro, Canz., p. 1374/78 (napol.>tosc./sett.), 2.50, pag. 196: et l'altra scelerata che recerca / come crudel novercha, / sença vergogna et sença alcun pensare, / Ypolito per far sua voglia satia, / vedi che di dolor anchor si stratia.
[1] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 92.6, pag. 640: ché volentieri il faria servidore / di voi, donna piacente oltra 'l pensare.
[2] Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.), cap. 7, pag. 23.23: la 'maginatione e 'l pensare dà el delectamento.
2 Manifestazione delle capacità mentali umane, pensiero, idea, riflessione.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 17.133, pag. 229: non consenti / che parli né che dolenti, / e aggio veduta / perlasciare / la tenuta / de lo meo dolce penzare.
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 15, pag. 52.5: Ell'è vero, segnori, ke 'n penseri m'è venuto, e 'l pensari è ià passato in proponimento.
[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.29, pag. 23: passata questa iosta, - nullo pensar facciamo.
[4] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), canz. 4.36, pag. 709: tuttora il mi' cor si notrica / nel vostro dolce amor, lo qual disio / sì cch'onn'altro pensar per quell'ublio.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 9, 42.5, pag. 121: Così, stando Nicòr in quel pensare, / prese di non dir contra a' buon né rei, / ma pensò di tener la via mezzana / lodando la fé sua e la cristiana.
[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 46, pag. 275.12: per questa meditatium, la sua mente exercitava che s'acendese e montase per contenplatium a l'amor e a lo pensar de la patria celestrià.
2.1 Pensiero angosciante e insistito, preoccupazione, inquietudine.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 579, pag. 583: pensar cotidïan aucì l'om: o el pena / o almen enmatise.
[2] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 9.7, pag. 471: tanto m'angoscia 'l prefondo pensare / che sembro vivo e morte v'ho nascoso.
[3] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.8, pag. 85: Gioia par mi s'asconda, / temo non mi confonda - lo pensare; / und'a gli occhi m'abonda / le lagrime com'onda - de lo mare.
- Rabbia, collera.
[4] Novellino, XIII u.v. (fior.), 33, pag. 205.15: Il cavaliere fu turbato, e cominciò a venire col sembiante strano, e ingrossò contro all'amico suo, e ciascuno giorno il pensare cresceva e rinnovellava il cruccio.
2.2 Immagine mentale di una persona o di avvenimento, ricordo.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 9 .cap. 6.132, pag. 287: Dunqua toi teco quella ch'io t'ò detto, / C'almen ti rammenterà, se fia mestiere, / Quando il pensar di me tenessi troppo / Remoto te dall'ovra incominciata.