PARONE (1) s.m.

0.1 paron.

0.2 Etimo non accertato. || Cfr. 0.6 N.

0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Cfr. il Commento al Dittamondo di Guglielmo Capello (1435-37 c.): «Parone è uno uccello grande come una ocha o come una starna, la cui carne ha diversi sapori, qual sa di buò, qual d'altro animale e qual d'altro uccello; e così la sua carne è varia, che qual è nigra, qual rossa e qual bianca, etc. E questo ucello si trova solamente in Vicentina» (Paris BNF ital. 81 (già 8375), c. 97v).

L'habitat nordorientale, le caratteristiche fisiche e soprattutto il rituale di accoppiamento rendono prob. l'identificazione con il gallo cedrone. Nota che la lez. cedron (congetturale?) entra a testo almeno in Silvestri, Dittamondo, p. 209: «In quella parte lo Cedron s'ingenera».

Non convince la connessione con il fr. ant. paron (Godefroy s.v. paron 1 cita un es. tardo con referente la bigiarella).

0.7 1 [Zool.] Uccello dell'ordine dei gallinacei, prob. da identificare con il gallo cedrone (Tetrao urogallus).

0.8 Diego Dotto 23.08.2013.

1 [Zool.] Uccello dell'ordine dei gallinacei, prob. da identificare con il gallo cedrone (Tetrao urogallus).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 3.43, pag. 190: In quella parte lo paron s'ingenera, / la cui carne è di cotale natura, / che qual par bo e qual fagian, sì è tenera. / Le penne sue han di paon figura; / combatte per amore e come 'l cieco / prender si lascia, tanto a esso ha cura.