SÓRGERE (1) v.

0.1 sorçan, sorçente, sorçer, sorçessi, sorge, sorgea, sorgente, sorgenti, sorger, sorgere, sorgesse, sorgeva, sorgie, sorgo, sorgon, sorse, sorsene, sorto, sorz, sorze, sorzé, surecxe, suress', suresse, surexi, surg', surga, surgan, surgano, surge, surgea, surgëa, surgeano, surgen, surgendo, surgeno, surgente, surgenti, surger, surgerà , surgeràe, surgeran, surgeranno, surgere, surgeria, surgeron, surgesse, surgesti, surgete, surgette, surgeva, surghi, surghono, surgi, surgia, surgie, surgiente, surgiere, surgirà , surgiranno, surgo, surgon, surgono, surrecssi, surresse, surressi, surse, surseno, surser, sursero, sursi, sursono, surta, surte, surti, surto, xorce, xorzente; a: surginu; f: sorcece.

0.2 Lat. surgere (DEI s.v. sorgere 1).

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 5.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.); Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300, [1294].

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Nota il perf. sorressi rifatto sul perf. del lat. surgere. || Non si può escludere che queste forme appartengano al paradigma di surressire (in alcuni casi la scelta è esclusivamente editoriale, cfr. 2.1 [1] e [2]).

Nota il tema con affricata nel perf. in forme come sorzé e surgette.

0.7 1 Muoversi o dare l'impressione di muoversi verso l'alto lungo una linea verticale; alzarsi da terra o da una posizione distesa. 1.1 [Di un animale:] uscire dal letargo. 1.2 [Di uccelli:] prendere il volo. 1.3 [Di un corpo celeste:] salire dalla linea dell'orizzonte verso lo zenit. 1.4 [Di un suono:] diffondersi. 1.5 [Di un vento:] cominciare a soffiare. 1.6 Ridestarsi. Estens. [Con valore generic. incoativo:] muoversi all'azione; cominciare a fare qsa. 1.7 Estens. Ritrovare vigoria fisica o morale (anche fig.). 1.8 Fig. Sollevarsi (con il pentimento) alla grazia della redenzione. 1.9 Fig. [In poesia:] acquisire un livello più alto (di stile o di contenuto). 1.10 Fig. Estens. Opporsi o resistere con fermezza (a qno o a una det. situazione); rivoltarsi (contro qno); attaccare militarmente (qno); insorgere. 1.11 Fig. Estens. Venire in aiuto; soccorrere. 1.12 Fig. Salire al potere. 1.13 Fig. Giungere (a qsa). 2 Tornare alla vita dalla morte (o da uno stato apparente di morte). Anche fig. 2.1 [Relig.] [Con rif. a Gesù:] ritornare alla vita dopo la morte. 2.2 [Relig.] [Del genere umano, con rif. al giorno del Giudizio universale]. 3 Protendersi verso l'alto; innalzarsi. [Di una costruzione:] ergersi. 3.1 [Di una massa d'acqua:] crescere, gonfiarsi. 3.2 Salire d'intensità. 3.3 Estens. Estendersi. 3.4 Estens. Protendersi in avanti. 4 Avere origine; formarsi. Estens. Apparire, manifestarsi. 4.1 [Di un essere animato:] nascere. [In partic.:] provenire (da una stirpe o dalla regione che dà i natali). 4.2 Manifestarsi alla presenza di qno; sopraggiungere. 4.3 [Di un incarico o una disposizione legislativa:] essere stabilito. 4.4 Fig. [Di un contrasto, in partic. di una guerra:] scoppiare. 4.5 Fig. [Di un sentimento, di un'idea o di una visione:] nascere. 5 [Di un liquido:] uscire fuori (da una superficie); scaturire, sgorgare. [In partic.:] versare lacrime; piangere. 5.1 Trans. Estens. Fare sgorgare; versare. 5.2 Fig. Avere origine; derivare. 5.3 Estens. [Di un vegetale:] germogliare. Estens. Crescere. 5.4 Estens. [Di un vapore:] esalare. 5.5 [Con sogg. animato:] emergere. 6 Signif. non accertato.

0.8 Diego Dotto 23.08.2013.

1Muoversi o dare l'impressione di muoversi verso l'alto lungo una linea verticale; alzarsi da terra o da una posizione distesa.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.43, pag. 11: «Corpo, surge, lèvate! ca sona a matutino; / leva su, sonnòcchiate en officio divino...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.35, vol. 1, pag. 162: Io avea già il mio viso nel suo fitto; / ed el surgea [[ed.: s'ergea] col petto e con la fronte / com' avesse l'inferno a gran dispitto. || Per errore di lettura del raro s'ergea: cfr. Petrocchi, Commedia, vol. II, p. 162.

[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 322.3: E dice surse, il quale è di caduto levarsi.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 94.21: e Palinuro non tardo nè pigro surge di giacere...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. X, par. 34, pag. 520.15: Ed el, cioè messer Farinata, il quale io riguardava, s'ergea, cioè surgea, levandosi da giacere...

[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 10, 31-39, pag. 282.36: Et ei surgea col petto e con la fronte; cioè tenea il petto e la fronte alta...

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 49-54, pag. 674.28: e questo dimostra ch'elli vedesse venire una fiamma, ch'avea due punte, che par surger; cioè levarsi, della pira; cioè della catasta, delle legne...

1.1 [Di un animale:] uscire dal letargo.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 12.2694, pag. 289: Non vale il verno, sì che dorme sempre / Nelle caverne fin che il freddo dura: / Di primavera sorge a dolci tempre.

1.2 [Di uccelli:] prendere il volo.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 48.10, pag. 567: Ma, [co]sì come fin[o a]mante, trovo / che surge il cecer di dolor cantare, / vedendosi ver morte apres[s]imare...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 18.73, vol. 3, pag. 300: E come augelli surti di rivera, / quasi congratulando a lor pasture, / fanno di sé or tonda or altra schiera, / sì dentro ai lumi sante creature / volitando cantavano...

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 18, 70-81, pag. 412, col. 1.2: Qui exemplifica sí come i oxelli, ch'èno surti d'alcuna rivera, vanno o ver mutano logo per trovare le pasture...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 13, pag. 375.35: e di non molto lontano alla nostra Marmorina surse il padre d' Elena [[scil. il cigno]]...

1.3 [Di un corpo celeste:] salire dalla linea dell'orizzonte verso lo zenit.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.107, vol. 2, pag. 14: Poscia non sia di qua vostra reddita; / lo sol vi mosterrà, che surge omai, / prendere il monte a più lieve salita».

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 2.24, pag. 19: O ver perchè la stella di levante / Surga per ricader, cercava attento...

[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.21: Li labri pareano una cosa surgente all'aurora...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 211.3: l'Autore vedea il Pesce ne l'orizzonte, quasi era die, però che dopo il Pesce si dovea levare l'Ariete, nel quale, e col quale surgeva, e si levava il sole...

1.3.1Fig. Acquisire valore e dignità; affermarsi.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 13, pag. 59.3: Questo sarà luce nuova, sole nuovo, lo quale surgerà là dove l'usato tramonterà, e darà lume a coloro che sono in tenebre ed in oscuritade, per lo usato sole che a loro non luce.

1.4 [Di un suono:] diffondersi.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 20, cap. 4.16, pag. 434: Per chui dotrina surgon gli canti, / Li suoni s' accordan, nascon li fiori, / Fioriti in parlare vengnion le gienti...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 122.2, pag. 291: Tacquesi qui; ma un gran mormorio / infra le donne surse, lei udita, / ch' una reputa buono e altra rio / cotal consiglio...

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 20, pag. 188.28: De la morte de quisto re Philis grande remore nde sorse per l'oste, per che la vattaglya se facea multo crodele...

- Fig.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.44, pag. 136: Lo desprezare piaceme e de gir mal vestito; / la fama surge e enalzame, de vanità ferito...

[5] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 4.10, pag. 19: Di tali effetti a' tuo mecti l'artiglia, / et per lor premio fai surger quel sòno / di chi per oro dà vana mondiglia...

1.5 [Di un vento:] cominciare a soffiare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.46, vol. 3, pag. 194: In quella parte ove surge ad aprire / Zefiro dolce le novelle fronde...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 46-60, pag. 278, col. 2.4: e dixe che fo in quella parte dov'è çefiro, çoè quel vento surge ad avrire e a movere le novelle foie...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 23.22: Qui fu il corso nostro: quando il tempestoso Orion subbitamente surgendo con tempesta e' ci condusse in ciechi guadi...

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 46-60, pag. 365.18: In quella parte; cioè de la terra, ove; cioè nella quale, surgead aprire; cioè si leva per fare aprire, Zefiro dolce...

1.6 Ridestarsi. Estens. [Con valore generic. incoativo:] muoversi all'azione; cominciare a fare qsa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.35, vol. 2, pag. 317: quel mi svegliò col puzzo che n'uscia. / Io mossi li occhi, e 'l buon maestro: «Almen tre / voci t'ho messe!», dicea, «Surgi e vieni...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 331.15: Le quali cotali cose e parole poi che Tarcone ebbe dette, inmantenente i compagni sursero coi remi, e pingnevano le schiumose navi ne li campi latini...

[3] Borscia da Perugia, XIV pm. (perug.), App. II, 8.11, vol. 1, pag. 219: Oi me, dolente, - che faran colloro / ch'erano seguaci a la terribel fera? / Surge risguarda ch'ogn'om si dispera.

[4] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 208.8, pag. 361: O buon Iesù, or chi non si confonde? / Isparto è 'l sangue che le colpe purga: / chi pianger vuol Iesù, con Maria surga.

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 64-84, pag. 788.10: cioè che li apparve un grande splendore che li ruppe lo sonno, et un chiamar; insieme co lo splendore, dicendo Dante: Surge; cioè leva su, che fai; Dante, non si vuol perder tempo?

1.7Estens. Ritrovare vigoria fisica o morale (anche fig.).

[1] Finfo, Se long'uso mi mena, XIII sm. (fior.), 23, pag. 8: Di mal tanto m'è porto, / con sì duro tormento, / ch'e' di ben tutor men t'ò; / e surgo, c'ò-m'ancora / d'assai ben che manc'ora.

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 68.10, pag. 68: quivi col lieto aspetto vago e pio / conforta 'l core e l'alma rassicura, / dicendo cose, ch'ogni spiritello / smarrito surge lieto e pien d'amore, / e me fan più ch'alcun altro contento.

1.8 Fig. Sollevarsi (con il pentimento) alla grazia della redenzione.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.59, vol. 2, pag. 358: Tremaci quando alcuna anima monda / sentesi, sì che surga o che si mova / per salir sù; e tal grido seconda.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.142, vol. 3, pag. 221: Non creda donna Berta e ser Martino, / per vedere un furare, altro offerere, / vederli dentro al consiglio divino; / ché quel può surgere, e quel può cadere».

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 14, 2.8, pag. 176: pazïenzia mi dà, sì che 'l gran pondo / de la mie penetenzia non mi sfacci, / sì che di qua ogni peccato purghi, / poi per salire a te allegro surghi.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 21, 55-75, pag. 505.1: Sentesi sì; cioè per sì fatto modo si sente monda, che surga; cioè in tutto si levi da la pena purgata, per andare in vita eterna...

1.9 Fig. [In poesia:] acquisire un livello più alto (di stile o di contenuto).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.9, vol. 2, pag. 4: Ma qui la morta poesì resurga, / o sante Muse, poi che vostro sono; / e qui Calïopè alquanto surga, / seguitando il mio canto con quel suono / di cui le Piche misere sentiro / lo colpo tal, che disperar perdono.

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 1, 7-12, pag. 11.31: alquanto surga; cioè si levi: imperò che, qui; cioè in questa cantica seconda è più alto stile che ne la prima...

1.10 Fig. Estens. Opporsi o resistere con fermezza (a qno o a una det. situazione); rivoltarsi (contro qno); attaccare militarmente (qno); insorgere.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 6, 82-96, pag. 145, col. 2.5: Çoè quando gli Lombardi surseno contra la Chesia de Roma...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 320.15: e anco un'altra volta Diomede sorge della provincia Etolia contra i Troiani.

[3] Poes. an. fior., XIV m. (3), 67, pag. 288: Grida: «Surgete su, ché per voi lango; / prendete l' arme e rassaltate quella...

[4] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 175, pag. 14: Surga universalmente tucto el clero / e dieno ei lor denari a chi po l'arme, / usen la vita che usò san Piero.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 9, 2.2, pag. 111: Se tu sarai per me, Signore Dio, / chi contra me sarà già mai che surga?

1.11 Fig. Estens. Venire in aiuto; soccorrere.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 9, pag. 567.17: Ma se gl' iddii dalle malvage ti seperino, non mi celare chi tu se', che sì pronta alla difesa delle buone surgesti, come se di quelle fossi -.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 24, pag. 49.4: e priegole che, se 'l mio parlare vi par grave (dell' opera non dico, ché so che, se a ciò state non sete già, d' esservi disiate), che esse prontissime in voi surgano alla mia scusa.

[3] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 128, pag. 13: Pochi respecto ai molti per aitarmi / surgono al suono de la mia stancha voce / e quei non son disposti a favorarmi...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 8, pag. 143.14: ora convien che surgano in servigio di me alla difesa del mio focoso amore nel vostro conspetto...

- [Con sogg. inanimato].

[5] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 158.22: E vide la madre in luogo di lui levarsi un paone: per che intender si dee che, dopo alla morte di ciascuno, a servare il nome suo appo i futuri surgono l'opere sue.

1.12 Fig. Salire al potere.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 295.13, pag. 341: E così dée ciascun, che vede o sente / qual principi son que' de l'universo, / li vostri pari amar<e> con tutta mente; / però che 'l mondo è sì mancato e perso / che, quando surge chi ragion consente, / franco divien<e> tal ch'era già sommerso.

1.13 Fig. Giungere (a qsa).

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 7.35: Brievemente l'allegoria di questa favola è, che nullo dovrebbe surgere a tanta aldazia per arroganzia d' alcuno valore, che ssi levassi contra li divini misterii...

2 Tornare alla vita dalla morte (o da uno stato apparente di morte). Anche fig.

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 2.63, pag. 136: Però com'a la fene / vorria m'adivenisse, / s'Amor lo consentisse, / poi tal vita m'è dura, / che s'arde e poi rivene: / ché forse, s'io m'ardesse / e di nuovo surgesse, / ch'io muteria ventura...

[2] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.), Canz. 3.17, pag. 129: E s'io potesse contrafar natura / de la finìs che s'arde e poi rivene, / eo m'arsera per tornar d'altro scoglio, / e surgeria chiamando pïetanza...

[3] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 1.35, pag. 54: Vorria, come leone / lo figlio a sua nazione / fa[ce] di morte surgere e levare, / poteste suscitar me, s'eo morrag[g]io.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 249.26: Allora il Padre omnipotente, indegnato che alcuno mortale surga dall'ombre inferne ai lumi della vita, elli cacciò co la sua folgore all'onde di Stige il generato da Febo...

[5] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 35.52, pag. 156: Or vedi ancora a mano a man da quanti / uccelli il corpo di Nabùch è roso, / temendo il figlio che per tempo avanti, / surgendo del sepolcro poderoso, / non ritornasse e lui cacciasse fore / del regno, dove vivea glorioso.

2.1[Relig.] [Con rif. a Gesù:] ritornare alla vita dopo la morte.

[1] ? Passione lombarda, XIII sm., 190, pag. 118: E veniano cum grande pietat, / unguenti aveano per unzer le plage / e l'angelo per sì à parlato: / «Surexi Cristo in Galilea». || O forse surexì alla luce di surexia nello stesso testo, anche se la metrica giustificherebbe la scelta dell'ed.

[2] ? Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 13, pag. 34.28: E sì como risuscita per la sua potente voce in capo deli tre giorni li suoi filioli, lo simigliante fece le nostro creatore che surressi al terço giorno da morte per potentia del suo patre... || O forse meglio surressì alla luce di resurrexitte nello stesso testo.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 4, pag. 148.15: E questa victoria fu che Cristo, col sangue e con la corona del so martiro, el terzo dì surecxe e andò nel loco del qual se ragiona qui...

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 2, vol. 2, pag. 70.9: Guarda ka muriu di la cruchi, guarda ka surrecssi da morti, guarda ka regna in tucti li lingui...

[5] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 171.6, pag. 447: discese al limbo e nel sepulcro giacque / e surresse 'l dì terzo e in ciel ginne...

2.2[Relig.] [Del genere umano, con rif. al giorno del Giudizio universale.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.2, pag. 511: Odo una voce ke ppuro ne clama: / «Surgete, morti! venite al iudizio!».

[2] a Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 51c, pag. 115.36: D. Et che dirano? M. «Surgite, morti, al giudicio».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 30.14, vol. 2, pag. 514: Quali i beati al novissimo bando / surgeran presti ognun di sua caverna...

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 52-66, pag. 213, col. 2.3: Sozunge che quando resurgiranno al dí del Giudixio li avari surgiranno con li pugni chiuxi, a dimostrare ch'hanno tenuto di soperchio...

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 1-21, pag. 732.1: al novissimo bando; cioè all'ultimo suono de le trombe, Surgeran presti; cioè risusciteranno presti, ogni un di sua caverna...

3Protendersi verso l'alto; innalzarsi. [Di una costruzione:] ergersi.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.40, vol. 1, pag. 403: Ma perché Malebolge inver' la porta / del bassissimo pozzo tutta pende, / lo sito di ciascuna valle porta / che l'una costa surge e l'altra scende...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 363.14: E le mura cavate con le fortissime mani surgono in più belle opere. || Cfr. Val. Max., V, 3, 3: «praevalidis manibus exhausta moenia pulchrioribus operibus consurgunt».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 264.15: Uno sasso aguto, tagliato d'ogni parte, surgeva nel dosso della spelunca, altissimo a vedere; il quale era casa oportuna ai nidi de' crudeli uccelli.

[4] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 32, pag. 772.29: In Acaia, bellissima parte di Grecia, surge un monte appiè del quale corre un picciolo fiume...

[5] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 81, pag. 701.13: E come si truova ne' veraci storiografi, Anibale uomo di ferro nel mezzo del verno passò li altissimi gioghi delle montagne che surgono per lo mezzo d'Italia, e passano da monte Veso infino sopra il Faro di Messina...

[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 34-45, pag. 619.18: Che l'una costa surge; cioè quella di fuori alza, e l'altra scende; cioè quella di d'entro abbassa...

[7] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 9, 25-36, pag. 283.38: Si leva un colle; cioè uno monte più alto che tutti gli altri, e non surge; cioè non si leva, molto alto; cioè lo detto colle, ben che sia più alto che gli altri.

3.1 [Di una massa d'acqua:] crescere, gonfiarsi.

[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 42, pag. 48.32: [20] E sì voglio che tu metti in iscritto che, inanzi che lo gran dragone di Babillonia fia ucciso, surgerà lo mare Occeano e llo mare Adriano dello gran mare e faranno grandissima tempesta».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 286.12: Sì come l'alto Gange che tacitamente surge poi che so quietati i suoi sette corsi; overo come l'abundante Nilo quando ritorna dai campi, e se s'è riposto nel letto suo.

3.2Salire d'intensità.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, introduzione, pag. 405.11: E quivi, essendo già le tavole messe e ogni cosa d'erbucce odorose e di be' fiori seminata, avanti che il caldo surgesse più, per comandamento della reina si misero a mangiare.

3.3Estens. Estendersi.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 4.5: ed anche è chiamato Mediterraneo, per ciò che surge per lo mezzo della terra, infin in verso oriente, e divide le tre parti della terra.

3.4Estens. Protendersi in avanti.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 9, pag. 701.25: 15 E, intra le candide e ritonde guance di convenevole marte consperse, di misurata lunghezza e d' altezza decevole, vede affilato surgere l' odorante naso...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 12, pag. 709.20: 22 e nell' infima parte d' essa vede surgere in giro, non d' altro color che le tenebre, due tenuissime ciglia, divise da candido mezzo in lieto spazio...

3.4.1Estens. Protendere in avanti (una parte del corpo).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.117, vol. 1, pag. 430: Poscia li piè di rietro, insieme attorti, / diventaron lo membro che l'uom cela, / e 'l misero del suo n'avea due sorti [[ed.: porti]]. || Cfr. Petrocchi, Commedia, vol. II, p. 430.

4 Avere origine; formarsi, nascere. Estens. Apparire, manifestarsi.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 2, pag. 124.12: ei peli, se noi consideramo bene, sono per superfluitate [di sangue] surgente e nascente per resolutione d'umori per callida conplexione, onde l'omo quanto più ène virile (et) callido più ène peloso...

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 10-21, pag. 273, col. 1.8: Junone per li poeti è messa per la Dea delle nuvole, ed omne accidente ch'è in quelle appellano sorgenti de Junone; sí che altro non vole dire se non quando Juno vene in l'aere, çoè nuvole, iube, çoè ordena, alla soa ancella, ch'è Iris...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 36, pag. 177.13: incontanente gl' incominciò a surgere una tumorosità del ventre, e venirgli alla testa...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 184.2: O vergine, non alcuna nuova faccia di fadiga e non preconsiderata mi surge.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 1, pag. 337.26: Egli non erano ancora quatro ore compiute poi che Cimone li rodiani aveva lasciati, quando, sopravegnente la notte, la quale Cimone più piacevole che alcuna altra sentita giammai aspettava, con essa insieme surse un tempo fierissimo e tempestoso...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 24, pag. 210.37: Intre questo venne mancando lo victuaglyo a lo exiercito de li Grieci a ttanto che intre loro sorze una gran famme.

4.1 [Di un essere animato:] nascere. [In partic.:] provenire (da una stirpe o dalla regione che dà i natali).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 10.114, vol. 3, pag. 167: La quinta luce, ch'è tra noi più bella, / spira di tale amor, che tutto 'l mondo / là giù ne gola di saper novella: / entro v'è l'alta mente u' sì profondo / saver fu messo, che, se 'l vero è vero, / a veder tanto non surse il secondo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.26, vol. 3, pag. 176: e là u' dissi: "Non surse [[ed.: nacque]] il secondo"; / e qui è uopo che ben si distingua. || Cfr. Petrocchi, Commedia, vol. I, pp. 232-33.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 5, (frammento).4790, pag. 407: E da Noè fino ad Abram per lista / Fu novecento quaranta due volte, / E dopo Abramo surse il gran Giurista, / Che fu Mosè, e con lui l'antica legge.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 9.80, pag. 453: Di questa schiatta, ch'io ti conto, propia / Nembrotto surse, Mineo e più altri / superbi a Dio...

[5] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 10, 103-120, pag. 324.21: A veder tanto; quanto vidde elli, cioè Salomone predetto, non surse 'l secondo; cioè non si levò lo secondo, cioè suo pari, cioè non se ne trovò un altro sì savio.

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 28.250, pag. 196: Rispuoxe et disse: "Gallilea tu aspecti? / - tutti color - Ma lìe non se sibilla, / se ben la mente a le scripture metti, / ché proffeta non surge de tal villa".

4.1.1 [Di una schiatta:] proliferare.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 306.4: e queste anime ti disidero io contare e mostrarti la tua schiatta, acciò che più t'allegri meco, veduto la gente che surgerà in Italia.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 14, 76-90, pag. 270, col. 2.8: Questo meser Raineri fo de qui' da Calboli, e fo molto nomado: e dixe l'A. che de fama non è poi surto in casa sua çoè nel suo parentado lo simele.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 120.8: Et kisti tali animi ti disiyanu multu et eu ti cuntirò et mustrirocti la tua skecta, azò ki plui ti allegri cum micu, vista la genti ki surgirà in Italya».

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 427.1: E la mischiata ischiatta del sangue Latino che surgerà quinci, tu la vedrai andare per pietà sopra gli uomini e sopra li Dei...

4.1.2Estens. Prosperare.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 284.3, pag. 334: Tutti i sentieri in pace son sicuri, / le terre usan iustizia e ragione; / in guerra surge ciaschedun ladrone, / rompon le strade malandrini e furi.

4.1.3Fig. [Di un regno].

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 273.10: Qui Nabuccodenosor domandòe la significazione, e Danielle disse: o re, il capo de l'oro significa il tuo regno, dopo il quale ne surgeràe un altro minore del tuo...

4.2Manifestarsi alla presenza di qno; sopraggiungere.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.141, pag. 103: Questa schera mess' è 'n fuga: / vegna l' altra che soccurga; / si né l' altra non ne surga, / e anco attende al paviglione.

[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 29, pag. 32.13: [17] E questo fia in quello luogo ch'e' si dice qui fu la gran terra de' Persiani, ove lo re Selvaggio colla sua compagnia mangiavano carne umana, ciò è i fanciugli piccioli; per la qual cosa il fuoco venne da cielo e arse lui e tutto il suo populo colla terra insino in abisso. [18] Per quello luogo surgerà lo grande serpente...

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 63, pag. 13: Fra quisti cinque anni no vi fo accasamento. / Poy sorse lo re Carlo che la fece refare: / Dello mese de aprile la fene redeficare...

4.2.1Estens. Accadere, verificarsi.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 181.86, pag. 197: Altri di magior gesta, / antichi nel sanato, / contra Scipione e Cato / ognora fanno e seguon Catelina, / e se surgon ruina, / per niente tengon Ligurgo o Solone / a petto a lor persone...

4.3 [Di un incarico o una disposizione legislativa:] essere stabilito.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 16, vol. 3, pag. 57.7: Durò il detto uficio uno anno e non più, fornita la detta lezione; e poi ne surse un altro oficio di maggiore lieva, che ssi chiamò conservatore, come inanzi al tempo faremo menzione.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 725, pag. 276.44: Parve Piero far surgere lo maladetto ordine dello ammonire, addietro narrato in più luoghi, di che molto si tramestava la cosa...

4.4 Fig. [Di un contrasto, in partic. di una guerra:] scoppiare.

[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 29, pag. 31.8: [3] In capo di XII anni ch'e' sia stato romito, surgerà una guerra a' suoi nipoti per la quale lascerà il romitoro e piglierà l'arme da cavaliere...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 464.13: Dice costui, che usò prima vita guerriera: per l'offesa ch'avea fatta in opera d'arme, si fece frate minore per ammenda de' suoi peccati; e che così frate stando surse la briga, ch'ebbe papa Bonifazio con li Colonnesi di Roma.

[4] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 43, pag. 116: surser di guerra picciole faville / tra l'Isola di Rode, e di Turchia / robando lengne e tentando le ville...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 35, vol. 1, pag. 261.19: ma però non venne incontanente a Roma per molta guerra li surse in Alamagna, sì che Italia stette sanza imperio da XII anni...

[6] F Buccio di Ranallo, Cronaca (ed. De Matteis), c. 1362 (aquil.): Remase quisto Ringio in gra' tribulatione, / e sorcece gra' parte tra cunti e tra baruni... || Cfr. De Matteis, Buccio di Ranallo, p. 201; da un altro ms. la lez. dell'ed. cit. nel corpus: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 656, pag. 148: «Et forovi gran parti infra cunti et baruni».

4.5 Fig. [Di un sentimento, di un'idea o di una visione:] nascere.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 21.58, pag. 48: Quando de ciò m'accorse, / tal gioia en cor me sorse, / che mi face affollire...

[2] Meo Abbracc. (ed. Segre-Marti), XIII sm. (pist.>pis.), 8, pag. 97: Perciò chi have saggia oppinïone / porta dinanzi di ragion mainera, / e di sé dritta d'om fa elezïone, / unde li surge poi di gioi' lumera.

[3] Picciòlo da Bologna, Canz., XIII sm. (tosc.), 14, pag. 70: s'io non met[t]esse fòr d'est'allegrezza / morrei, surgendo pure in me dolcezza.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 4, vol. 4, pag. 292.2: schiarare tutte cose al cominciamento, sì che nullo errore vi potesse surgere.

[5] Poes. an. umbr., XIII/XIV, 30, pag. 101, col. 22: dera'gli gioia, se non serai selvagia / a levarlo di pene, / ché spera avere buon porto; et surge in piagia / duol più ch'altro affannato di tormento.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.34, vol. 2, pag. 283: E come questa imagine rompeo / sé per sé stessa, a guisa d'una bulla / cui manca l'acqua sotto qual si feo, / surse in mia visïone una fanciulla...

[7] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 18, 67-75, pag. 426.1: Surgaogni amor; cioè nasca nell'anima, e levisi...

[8] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 36.12: di che pensieri assai mi surge intorno / che questa maladetta de Fortuna / non voglia farmi un tradimento adorno.

4.5.1Fig. Suscitare (un sentimento).

[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 1.9, pag. 10: I' son que' che ssommerge et caccia fore / superbia, ira et avaritia grama: / et la viltà con' negligente sciama, / così del rozo caccio suo tenore. / Ad questo surgo nobile larghezza, / et l'acto vile fo venir gagliardo, / et l'umiltà fo cernere et fortezza.

5 [Di un liquido:] uscire fuori (da una superficie); scaturire, sgorgare. [In partic.:] versare lacrime; piangere.

[1] Poes. an. ven. (eug.>umbr.-march.), XIII t.q., 8, pag. 9: lo vostro s(an)c(t)issimo sa(n)gue / ch'imve(r)soe del costau / e' ò firma cree[n]ça / cu(n) aigua sorgea [mes]clado...

[2] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.), Son. 2.3, pag. 143: Quando l'aira rischiara e rinserena, / il mondo torna in grande diletanza / e l'agua surge chiara de la vena...

[3] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 37.5, pag. 95: E' pare a me che surgia di dolore, / e convien che con duol degli occhi spanda...

[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 15.31, pag. 98: ché, come in fonte surge / aigua, sì 'n lei si surge / virtù che '· llei poi regna.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 36, vol. 1, pag. 317.9: La terra è tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di vene e di caverne, e però le acque che di mare escono, vanno e vegnono per la terra, e surgono dentro e di fuori...

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 12, pag. 123.16: fontanelle v'aveva assai unde acqua surgeva...

[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 74.15: et una fonte cigolissima tonda che surgea di pietra ch'era innansi l' uscio dela spilonca...

[8] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 132, pag. 120.7: lo terzo fo una fontana d'olio ke sorzé...

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 20.30, pag. 393: Di questa [[fonte]] Ovidio dice / la sua natura e come surge e polla.

- [In contesto fig.].

[10] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 282, pag. 65: El amoniss lo cor k'el faza bon pensé: / Dal cor sorz la fontana dri bon fag e dri re.

[11] Memoriali bologn., 1279-1300, [1294] 43.5, pag. 82: Clara fontana che sorge a l<o> nittore, / sopro li altre posto m'hai 'n alteze...

[12] a Poes. an. sett./umbr. XIII sm., 6, pag. 252: dolcixima Maria, / regina glorïosa, / gemma virtüosa, / fontana copïosa / che sorçe tutavia.

[13] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 35.9, pag. 673: E poi vorrei che nel mezzo surgesse / un' acqua vertudiosa d' amor tanto, / che lor bagnando dolce vita desse...

[14] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1383] 6.6: LA madre pia di ciascun peccatore / GIÀ sorgie fonte inver' de l'alma e grata / PUra giustitia de virtute fiore, / TAl che nel ciel vostra alma fi' aspectata...

5.1Estens. Fare sgorgare; versare.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 20, pag. 295.23: scripto è in del Vangelio che Dio est poderoso, che dela pietra puote surgere e fare rio d'acqua...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 107.28: [17] O agonia forte, o suor de sangue che corsse fin in terra, o corpo de Criste chi per mì sorçessi rianne vermeglie...

[3] ? Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 155, pag. 197.16: Una fontana v'à, che surge acqua nera, che l'uomo fa di lei fuoco volante, che molto arde. || Non escludibile un'interpretazione con valore intrans. con che polivalente.

- Assol.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 11, pag. 47.17: gli vin fa spande' e meter ch'el par che le vaselle sorçan chomo fontanne che sempre le son pinne.

5.2 Fig. Avere origine; derivare.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 11.47, pag. 66: Onde la gioia mia passa l'ottìma, / quant'è più d'alta cima; / di cui si può dir bene / fontana d'ogni bene; / ché di lei sorge ogn'altro ben terreno, / come acqua viva che mai non vien meno.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 74.14, pag. 295: Ma senza voi nesuna gioia mi vene: / voi siete quella cui son servidore, / onde rinasce e surge lo mi' bene.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 102.31: il quale è il sovrano bene onde surgono tutti li altri siccome il riale della fontana.

[4] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.5.6, pag. 170: ed è or maledetto come felce, / vie più che di sua bocca ben non sorge...

[5] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De le sete virtude, vol. 1, pag. 125.26: La primera si è honor, belleza, seno, proeza, possança, francheza e nobelleza: queste som septe fonta(n)nea de vanitae donda vana gloria xorce.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 38, vol. 2, pag. 506.10: La cagione onde mosse a dDio solo, o ccui lo rivela, è manifesta. La naturale nicissità, la quale surge dalla influenza de' cieli e delle stelle, dà luogo alla nicisità soluta che procede dalla sua volontà.

[7] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 58, pag. 66.24: Ora havitti vidutu li peccati ki veninu di la gittonia et di la licconia di mangiari; et perçò ki tali cosi comunamenti surginu in la taberna, la quali est fontana di peccatu...

- Pron. || Ageno glossa 's'innalza, cresce'.

[8] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 15.32, pag. 98: Considerando, sovra / di tutte l'autre è donne, / come ['n] pur òr v'è petra / che non già mai si sovra / d'ovra di pregio donne / quale maggie homo 'npetra; / ché, come in fonte surge / aigua, sì 'n lei si surge / virtù che '· llei poi regna.

- [Con subordinata con funzione di sogg.].

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 1, vol. 2, pag. 588.2: per la paura fitta nelle menti loro di perdere loro stato, maculato dalla coscienza delle loro crudeli e sanguinose operazioni; d'onde surge che sanza niuna pietà o discrezione li disfanno e scacciano sanza misericordia alcuna, affermando meglio essere terra guasta che terra perduta.

5.2.1Fig. [Di un contenuto narrativo].

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 92, vol. 1, pag. 552.14: Lasceremo a ddire alquanto de' Pisani, e torneremo a quello che fu ne' detti tempi della guerra di Cicilia dal re Carlo a quello d'Araona, ch'ancora ne surge materia.

5.3Estens. [Di un vegetale:] germogliare. Estens. Crescere.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 297.38: Questo dono ordinò offerere Proserpina a sè; e da che è divelto l'uno, surge l'altro; e con simile oro fronzisce la verga. || Cfr. Aen., VI, 143-144: «primo avulso non deficit alter / aureus».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.100, vol. 1, pag. 218: Cade in la selva, e non l'è parte scelta; / ma là dove fortuna la balestra, / quivi germoglia come gran di spelta. / Surge in vermena e in pianta silvestra...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, pag. 684.2: 2 Nelle piagge del quale, fra gli strabocchevoli balzi, surgeva d' alberi, di querce, di cerri e d' abeti un folto bosco e disteso infino alla sommità del monte.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 30.29, pag. 174: Di questo dolce e grazioso pome / surgeron piante, per le quali ancora / di qua l'aquila vive in pregio e in nome.

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 55-78, pag. 414.29: e non guastin la pianta; cioè l'uomo virtuoso o fruttifero, come la pianta, S'alcuna surge; cioè nasce, ancor in lor letame; cioè nella loro viltà e viziosità...

[6] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 11, cap. 22, vol. 3, pag. 278.13: Per buon segno di fertilità della vite è, se farà frutto in sul duro, e empierà i rami piccoli di frutto, i quali surgono da ogni parte.

- Fig.

[7] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 37, pag. 421.20: Ma, se pur ti diviene, mira lo Savio che dice: «Avaritia è radice per cui surge ongne male»...

[8] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 22.10, pag. 75: Però dislega l'ignorante spago / che 'n cupidigia ymmago / ti tiene, et fa la tuo persona lenta / andar du' surge l'onestal sementa...

[9] F Buccio di Ranallo, Cronaca (ed. De Matteis), c. 1362 (aquil.): era sorto uno regie como gillio fiorito: / fo morto per tradizio, lu Ringio fo scorito... || Cfr. De Matteis, Buccio di Ranallo, p. 200; da un altro ms. la lez. dell'ed. cit. nel corpus: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 652, pag. 147: «Era stato uno re como gillo florito».

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 1, vol. 2, pag. 589.10: Essa è oculto e malvagio seme, e recettaculo della tirannia, la quale nel letame suo a guisa del fungo s'ingenera e surge...

[11] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 57.76, pag. 50: Mira a la discordia che fu tanta / tra Mario e Silla, e pestilenza quanta / ne' cittadin de la lor terra nacque; / fuggi, per Dio, adunque cotal ugge, / che surgon fuori di maligna pianta...

5.4Estens. [Di un vapore:] esalare.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 14, pag. 105.4: E questo chanbiamento avviene ancora per tre chagioni, sì come per fumi puzolenti e velenosi che surgono dela terra ove avrà charongne d'uomini overo di bestie...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.52, vol. 2, pag. 358: secco vapor non surge più avante / ch'al sommo d'i tre gradi ch'io parlai, / dov' ha 'l vicario di Pietro le piante...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 18, pag. 143.33: ma, essendo la essalazion calda e secca, che dalla terra surge in alto...

5.5 [Con sogg. animato:] emergere.

[1] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.360, pag. 58: e quando vêr la tua mie bocca iscorgo, / tu presto con la tua tanto m'assenti, / che per pietà di me dell'acqua i' sorgo.

[2] ? Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 8.5: Tal fa le sarte che dal mar è surto, / e tal ben merta che patisse morte, / e tal è sarto che sa gittar sorte / che la tuo carta durerà de curto.

5.5.1Fig. Uscire (da una condizione).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 319.12, pag. 203: Per ch'eo me trovo solo nel pensero / e formo ley chente veder la soglo, / e l'atto e 'l modo e 'l bel parlare altero; / alor da rabia surgo e plu mi doglo, / clamando Morte, ché 'l viver m'è duro...

6 Signif. non accertato. || Testo corrotto.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 14.14: Ond'io 'sta pasta pesta mi vo' porgere, / e darm'a 'ntender tonder orgio e tritico, / † poi che 'n constier costor vuol vita sorgere. †