INIARE v.

0.1 iniare, iniarse, iniarsi, inii.

0.2 Etimo incerto: da io (Parodi, Lingua e letteratura, vol. II, p. 267), oppure da inire, o lat. inire?

0.3 F Dante, Commedia (ed. Sanguineti), a. 1321: 1; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Dante, Commedia (ed. Sanguineti), a. 1321; Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Att. nel corpus solo nei commenti danteschi.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Mettere dentro. Pron. Diventare simile fino a identificarsi.

0.8 Sara Ravani 23.08.2013.

1 Mettere dentro. Pron. Diventare simile fino a identificarsi.

[1] F Dante, Commedia (ed. Sanguineti), a. 1321, Par. 33.44: nel qual non si dé creder che s'inii / per creatura l'oc[c]hio tanto chiaro. || Sanguineti, Comedia, p. 559. L'ed. inclusa nel corpus legge «invii»:cfr. Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.44, vol. 3, pag. 547.

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 40-54, pag. 736, col. 1.6: Nel qual, sí come piú volte è ditto, ochi creati non pò iniarse al fundo della divinitade. Inii. Si è verbo informativo, et è tanto a dire cum 'doventare simele de quella cosa ch'è considerada'.

[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 729.6: Nel qual non si de' creder ec.: cioè, sì come più volte è detto, occhio creato non può iniarsi al fondo della divinitade. - Inii si è verbo informativo, ed è tanto a dire, come diventare simile di quella cosa ch'è considerata.

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 33, 40-54, pag. 861.12: cioè nè per Agnolo, nè per omo, s'inii; cioè si metta dentro: iniare; cioè mettere dentro, l'occhio tanto chiaro...