0.1 mosca, mosch', moscha, mosche, moske, musca, muski.
0.2 Lat. musca (DELI 2 s.v. mosca).
0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Ingiurie recan. 1351-96, [1384]; a Apologhi reat., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. cacciarsi le mosche dalle reni 1.11; conoscere la mosca nel latte 1.8; fare a mosca cieca 2; mosca canina 1.1; non temere il mormorio delle mosche 1.10; tagliare ogni mosca con la spada 1.9.
0.7 1 [Zool.] Nome di alcune specie di insetti dell'ordine dei Ditteri che si caratterizzano per le piccole dimensioni, il corpo tozzo, il solo primo paio di ali atto al volo. 1.1 [Zool.] Locuz. nom. Mosca canina: mosca piccola e particolarmente molesta. 1.2 [Prov.]. 1.3 [Con rif. alla mosca d'oro o di rame collocata su una porta fortificata della città di Napoli]. 1.4 Fig. 1.5 Fig. [Per indicare qno o qsa senza valore, senza importanza]. 1.6 Fig. [Per indicare chi appartiene al ceto umile di una popolazione]. 1.7 [Come insulto]. 1.8 Fras. Conoscere la mosca nel latte: essere accorto, sagace. 1.9 Fras. Tagliare ogni mosca con la spada: ricorrere a mezzi non adeguati al fine da raggiungere. 1.10 Fras. Non temere il mormorio delle mosche: non lasciarsi intimorire dalle minacce altrui. 1.11 Fras. Cacciarsi le mosche dalle reni: percuotersi con una fune, flagellarsi. 2 Locuz. nom. Mosca cieca: gioco in cui un partecipante bendato deve catturare e riconoscere al tatto uno degli altri. Fare a mosca cieca (nel contesto di un'espressione insultante).
0.8 Maria Fortunato 23.08.2013.
1 [Zool.] Nome di alcune specie di insetti dell'ordine dei Ditteri che si caratterizzano per le piccole dimensioni, il corpo tozzo, il solo primo paio di ali atto al volo.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 613, pag. 549: Lo ragno per le mosc[h]e fase le redesele...
[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 7.16: e fece fare ne la citade uno dio k' abe nome deus Beel ad honore de lo patre e de li soi e ffece sacrificare e offerire munera, a lo quale sacrificio se adunaro molte mosche, poi fo dicto Belsebuch.
[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1203, pag. 218: quivi non ha persone, / non bestia, non uccello, / non fiume, non ruscello, / né formica né mosca / né cosa ch'io cognosca.
[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 167, pag. 321: On mosca on qualk sozura entro mangiar vezando, / Tax, ke no habian sgivio quii k'en al desc mangiando.
[5] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 54, pag. 629: lì su sta per guarda un angel kerubin / cun una spaa en man k'è de fogo divin, / e corona à en cò tuta de iacentin: / lo qual no ge lassa andar là nuia çent, / vegnir tavan né mosca né bixa né serpent...
[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.143, pag. 89: Ecco la state, che ven con gran calde, / angustie granne - con vita penosa: / lo iorno le mosche d'entorno spavalde, / mordennone valde, - che non ne do posa...
[7] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 3, pag. 22.13: Lo ragnulo si è uno vermicello lo quale con suoi rette e con suoi ingegniosi artifitii prende le mosche e sençale e muschoni...
[8] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 5, pag. 201.8: Ape, mosche volavano spessamente, sì che abattevan le 'nsegne...
[9] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 76, pag. 372.29: Or come dunque sosterrà le pene del ninferno, che non può l'uomo pur patire né difendersi da le pulci e da le mosche?
[10] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 323.10: Se tu vuoli provare che questa cosa sia vera, spolliati ingnudo, et ugniti tutto di lacte e di mèle, e le mosche non ti potranno toccare, infino a tanto che tu avrai questa pietra sopra...
[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.28, vol. 1, pag. 439: Quante 'l villan ch'al poggio si riposa, / nel tempo che colui che 'l mondo schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa, / come la mosca cede a la zanzara, / vede lucciole giù per la vallea, / forse colà dov' e' vendemmia e ara...
[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 610.15: Oh, quanti vili animali ci fanno impedimento! vili mosche, vili vermini, serpenti e bestie, e tutte le temiamo.
[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 74.30: far-ghe lo paviglon del drapo biancho con l'archo su la testinna de 'stae per le mosche.
[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 102, vol. 1, pag. 567.3: per la molta ordura e carogna di bestie morte, per lo grande caldo v'apparìo diversa quantità di mosche e di tafani, i quali pareano avelenati, e pugnendo, e uomini e bestie ne morivano...
[15] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 11, pag. 39.12: Disse Dio a Moise; va' al fiume a Faraone e digli, se egli non lasserà lo populo mio, ch'io manderò nella terra d'Egitto, mosche di tutte le generazioni...
[16] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 321-30, pag. 95.25: E quando i lavamenti erano finiti, se per sciagura le si poneva una mosca in sul viso, questo era sì grande scandalezzo e sì gran turbazione, che a rispetto fu a' cristiani il perdere Acri un diletto.
[17] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 572.29: E bisogna a lu cavallu di tiniri copritura di pannu di linu pir li muski.
[18] a Apologhi reat., XIV, 19.4, pag. 378: Era uno homo che stava pela[to] / et delli capilli tutti decalvato. / Stava a lo sole et era adormentato / et da le mosche molto asediato.
[19] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 32, pag. 158.23: Tuttavia lu cavallo de estate sia cop(er)to de cop(er)turo d(e) pa(n)no de lino, ch(e) no(n) gli noccia le mosch(e) voi altre cose semigliante ad ille.
- [In comparazioni, per indicare fastidio e insistenza].
[20] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 646.26: Ancora per la grande importunitade delle demonia, le quali, però che fanno a modo di mosche che quanto più sono scacciate, più ritornano...
- [In comparazioni, per indicare assenza di coraggio, viltà].
[21] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 33, vol. 1, pag. 408.15: Allora gridò ad alta voce alli suoi: «Che è ciò, diss'elli, gente da niente, lasciatevi voi cacciare alli nemici disarmati, e fuggite per lo fumo, a guisa di mosche?
- [In comparazioni, per indicare mancanza di valore].
[22] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 70, col. 2.3: Imperciocchè la mente ammaistrata per vera sapienzia sa che in niuno modo possiede quelle cose per suoi meriti. E per ciò ringrazia con graziose laude il datore di tutte le cose. E quanto da lui riceve più ampie cose, tanto si dispregia più riputandosi ne' suoi occhi più vile che la mosca...
1.1 [Zool.] Locuz. nom. Mosca canina: mosca piccola e particolarmente molesta.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 41.3: E dipo' le moschecanine, le quali discorrendo per le membra, con crudeli morsi ierano tormenti gravissimi e sozzi.
[2] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 104, vol. 5, pag. 450.7: Disse, e venne la moscacanina; e le mosche piccoline in tutti li suoi confini.
[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 82, pag. 30: Non far per pocu vitiu la natura perire, / Non ammaçar lu prevete pro la musca ferire, / Né lu 'nfirmu n' occidere pro farelu dormire...
[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 271, pag. 305: Mosca e moscione / non guarda ove si pone.
[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 1, pag. 12.27: Il secondo male, che ci fa la tiepidità si è, che il nimico ci prende baldanza addosso di più tentarci, che non farebbe, se fossimo ferventi; onde per proverbio è: alla pignatta, che bolle, le mosche non si appressimano.
[4] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 111.3: Chi per tempo si leva grillo gli 'nboccha; chi tardi si leva nè grillo nè moscha.
[5] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 119.18: Mosca in timone nè leva nè pone.
1.3 [Con rif. alla mosca d'oro o di rame collocata su una porta fortificata della città di Napoli].
[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 28, pag. 37.10: sì come se trova d' un nevo de Octaviano imperador, al qual fo dado du' partidi da Virgilio poeta, qual che ello voleva ananti; o che ello li fesse uno oxello, che prenderave li oxelli tuti ch'el volesse o ch'elo li fesse una mosca d' oro, la qual descaçerave tute le mosche fora de Napuli, què lla citade portava grande insorimento da le mosche.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 93.24: Sì come dice Ugo di Santo Vittore, [e'] per naturale filosofia e arte magica fece nella porta di Napoli una mosca di rame, perchè tutte le mosche cacciò della cittade.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 63, pag. 32.20: essendo Napoli fieramente infestato da continua moltitudine di mosche e di zenzare e di tafani, egli vi fece una mosca di rame sotto sì fatta costellazione che, postola sopra il muro della città verso quella parte onde le mosche e' tafani da un padule vicino vi venivano, mai, mentre star fu lasciata, in Napoli non entrò né mosca né tafano.
[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 78.10, pag. 87: Però, se ben ti recherai al petto, / con quale ago vedrai punga la mosca / di ciò che 'l tuo disio sì caldo brama.
1.5 Fig. [Per indicare qno o qsa senza valore, senza importanza].
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 14, pag. 120.25: Così è del peccatore ch'è onorato dalli omini, li quali sono mosche a rispetto delli angeli, che sono reputati vituperio tra lli angeli.
[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 65, col. 2.26: Et essendo [[l'anima]] minore, e una mosca, e meno che nulla, è dall'Altissimo levata a tanto onore che gli dice così nella Cantica: aprimi, sorocchia mia, isposa mia, columba mia.
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 90, pag. 208.36: Oh quanto egli è da commendare uno signore quando per uno vile uomo gli è fatto simile offensa, che egli se ne curi come curò costui, mostrando la sua magnanimità e l' animo liberale, il quale il fa grande, e montare fino alle stelle, per aver annullate, e fatto poca stima di quelle cose, le quali molti vili fanno maggiori, temendo che ogni mosca non gli offenda.
1.6 Fig. [Per indicare chi appartiene al ceto umile di una popolazione].
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 159.27: Or così vuol dire, che alle leggi delli signori son prese le mosche, cioè gli uomini poverelli, e minimi, e li grossi le rompono, e non ne pagano bando.
[1] Ingiurie recan., 1351-96, [1384], pag. 486.13: Ad chi fai tu le fiche, moscha sanguenente, che ei come uno pedeto d'aseno; che se te pilglio, te mo' trasino sino fino ala porta.
1.8 Fras. Conoscere la mosca nel latte: essere accorto, sagace.
[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 59, pag. 165.14: Et sì ve dico, miser potestate, ke s'el è in queste contrate terra k'abia soi citadini ke cognosca la mosca in lo late, questa citate è dessa...
[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 77, pag. 321.38: E sì ò veçu', messere, che s'el è in questo paiese citadini d'alcuna cità li qua' veçano lo pelo in l'ovo e cognoscano la mosca in lo lacte e lo blancho da lo negro, quili de questa terra èm desi.
1.9 Fras. Tagliare ogni mosca con la spada: ricorrere a mezzi non adeguati al fine da raggiungere.
[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 10, pag. 81.2: Oltre ciò non si vuol questo fare con furia, come fanno alcuni, che ogni mosca vogliono tagliare con la spada.
1.10 Fras. Non temere il mormorio delle mosche: non lasciarsi intimorire dalle minacce altrui.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 24, vol. 2, pag. 43.23: «Avendo per alcuni nostri fedeli notizia delle tue superbie e pazze lettere, colle quali noi, come fanciulli, col tuo ventoso intronamento credi spaurire, noi, avegna che dell'età giovane, molte cose avendo già vedute, al postutto il mormorio delle mosche non temiamo.
1.11 Fras. Cacciarsi le mosche dalle reni: percuotersi con una fune, flagellarsi.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 125, pag. 279.8: delle cose che non ci costano, largamente le diamo a Dio, come paternostri, avemarie, e altre orazioni, darci delle mani nel petto, metterci canavacci in dosso, e cacciarci le mosche dalle rene...
2 Locuz. nom. Mosca cieca: gioco in cui un partecipante bendato deve catturare e riconoscere al tatto uno degli altri. Fare a mosca cieca (nel contesto di un'espressione insultante).
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 200.15, pag. 226: viltà mostrasti tra tante donzelle / ch'ognuna ha fatto la tua fama bieca. / Va', fa' a mosca cieca / e non seguir più Marte né Ciprigna, / ma truova un Simisteo che ti dipigna.
[u.r. 05.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]