0.1 thyranno, tiragni, tiramno, tirampni, tirampno, tirandi, tirando, tirani, tiranni, tiranno, tirannu, tirano, tiranpni, tirapno, tirapnu, tyram, tyramni, tyrampni, tyrampno, tyrani, tyranni, tyrannj, tyranno, tyrannu, tyrano, tyranpnu, tyrapnu.
0.2 Lat. tyrannus (DELI 2 s.v. tiranno). Le forme con ‑m‑ e con ‑p‑ si spiegano attraverso lat. mediev. tyrampnus, tyramnus.
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); a Lucidario pis., XIII ex.; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Lucidario lucch., XIII/XIV; Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Elucidario, XIV in. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342/1348]; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Chi esercita il governo accentrando in sé tutti i poteri (per lo più in modo dispotico e oppressivo). 1.1 Chi esercita l'autorità in modo dispotico, oppressivo e vessatorio.
0.8 Giulio Vaccaro 23.03.2013.
1 Chi esercita il governo accentrando in sé tutti i poteri (per lo più in modo dispotico e oppressivo).
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 306.32: Et Cassum fece occidere, uno maiure tirando de Roma.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 127.1: nota che tiranno è detto quelli che per forza di suo corpo o d' avere o di gente sottomette altrui al suo podere.
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 3, pag. 88.32: i re e i tiranni si ànno infra loro diversità, e diverse intenzioni, ché i re intendono principalmente a fare l'otilità del comune, ed in facciendo l'utilità del comune si fa la sua propria; e questo el tiranno non fa, cioè l'utilità del comune, se non in quanto d'essa gli può venire alcuno bene proprio.
[4] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 102.2: E cavalcando un dì Cesar per Roma, uno ad alto gridò e disse: «Tiranno!». E Cesar se vols' e lui guardando disse: «S' eo fosse, tu no 'l direste».
[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 21, pag. 227.11: ordinaro che uno lo quale aveva nome Achillas, uno pessimo tiranno, intrasse in mare con uno el quale aveva nome Septio...
[6] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 223.17: puoi in pizol tempo, da la Apostolica Sedia e da Lombardia venne legati a Otto, lamentandosse da Berengaro tyranno...
[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 5, pag. 139.2: madona Iudit olcixe lo malvaxe tirampno Holoferno.
[8] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1123, pag. 293: [L'] emperaor Maxenço tyranno malavaxe / lo consejo de Belial lo volo e sì li plaxe / e sença demorança comanda ke se faça, / k' el se faça tosto molto lo percaça.
[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.452, pag. 168: Chi a li soi procura dano / no è segnor, ma è tirano...
[10] Gl Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 67, pag. 97.18: Se ello è rio, simelmentre questo po esser en .IIJ. maynere: una si è quando reze un sollo, e questo è dicto tyranno...
[11] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 546.19: a lui respuse che Curadino nè sua compagna dovea morire, però che nel regno era venuto non sì come tiranno o invasore del dicto regno...
[12] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 100-114, pag. 344, col. 2.5: Quivi è Alessandro. Questo ... fo un tyranno lo quale vinse tut'el mundo, e fe' molte crudeletate...
[13] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 7, pag. 43.19: ello scripse in una tavola de marmora una sconçuratione, in la quale se contegnia che, se alcuno re o tiranno o barone, overo altro quale vollesse, fesse male né ardisse de desfare la cità de Bologna, ch'el possese immansanire e cadere morto.
[14] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.14: in prima predicarono Cristo al mondo dinanzi gl'imperatori e re, e tutt'i tiranni ed altre gente...
[15] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 198.16: Muccio de ser Francesco tiranno d' Asese con gle cavaliere d' Asese e con gle Ghebeline de Nocea de notte tenpo andaro a la ditta citade de Nocea e presserla.
[16] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 4.12: quali truvirai tu plui claru exemplu in amari la patria comu fu lu bonu et nobili Brutu, lu quali, per liberalila da perpetua servituti et da omni tyrapnia, si dispusi multi fiati muriri et cachau per forza lu tyrapnu e malvasu re Tarquinu sou strictu parenti?
[17] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 115.17: Quistu Circia era lu pluy crudilissimu di tutti li XXX tyranni.
[18] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 158, pag. 120: Poi sirebbe grandissima mercede / che li tiranni ch'ànno Italia morta / andasser là se nullo in Xpo crede.
[19] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342/1348] son. 12.8, pag. 140: O bona Judith, al tempo de Oloferno, / Se tte resuscitasse Dio benedicto, / Collo coltello et collo culpo afflicto / Alli nostri tirandi de Amiterno!
[20] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 5.7, pag. 425: Giudeo vo' deventare e di conserva / di setta d'Ario e di Fotino erede, / Neron tiranno, Erode e Dïomede / e senza pïetà Medea proterva.
[21] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 580.16: da poscia che lli tyranni ànno persa força in le provincie o per parcialità de le terre li regimenti enno stati occupati in molte città e terre...
[22] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 6.5, pag. 21: Se 'l veder torto del vostro Giovanni / mira la region terestre et yma, / la gente ricerchando in ogni clima, / ebrei, latini, greci et alemani, / regni, comuni et subditi a tiranni, / al mal son pronti, et per quel se sublima...
[23] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 228.33: la regina Ecuba, la quale era multo tribulata e dolente de la morte de li suoy figlyoli, giva cercando via e muodo per che se potesse devenyare de la morte loro, azò che quillo tyrampno Achilles, lo quale non appe pietate de occidere cossì crodelemente li figlyoli suoy, potesselo fare morire commo l'animo suo desiava.
- [Con valore appositivo:] imperatore, re, signore tiranno.
[24] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 44, pag. 524.22: Questi per Gallia guerreggiando, in Brettagna Graziano, segnore per li Romani di quella provincia, fue fatto imperadore tiranno, e fue morto.
[25] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 95, vol. 6, pag. 189.14: Avvenne che certi gentili uomini rimasi in Verona avendo increpore e invidia del signore tiranno messer Mastino, essendo di vile condizione e nascimento...
[26] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 4, pag. 40.4: Allora tutto il popolo, cognioscendo che 'l filosafo dicieva il vero, corsono a ffurore inverso il re tiranno ed egli fuggì nel suo palagio.
[27] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 27, 31-54, pag. 694.40: questa Romagna è una contrada o provincia che è al lato alla Marca, e confina con la marina tra Ancona e Vinegia, non è, e non fu mai; cioè né al presente, né per lo passato; cioè che sempre quelli signori tiranni che la guidano, ànno mala volontà l'un contra l'altro...
1.1 Chi esercita l'autorità in modo dispotico, oppressivo e vessatorio.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 11, pag. 32.3: sappìa bene ke doviano venire molti tiranni (et) perseguitatori de la fede a dare morte e tormento ai s(an)c(t)i...
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 13, pag. 115.18: se fusse indella terra uno tyranno overo eretici, per salvare li subditi prossimi, dée mettere lo corpo suo infino alla morte.
[3] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 256, pag. 54: per trovar l' amor to dolçe e 'l fin / de terra en terra se ne va a tapin, / reçevando morto en lo to nomo / de li grandi tyranni d' esto mondo...
[4] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 35, pag. 213.15: in tutto si scopersono nimici dello Imperadore, chiamandolo tiranno e crudele, e che s' accostava co' Ghibellini, e i Guelfi non volea vedere.
[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27, 31-54, pag. 644, col. 2.14: Qui parla de Cesena ... Dixe che cussí com'ella è 'n mezzo tra la montagna e 'l piano, cussí vive sotto segnoría di soi genti, ch'esso appella tiranni, e del povolo; qui vol dire: ella è a Comune.
[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 15.8: entrai nelle disabitate case del tiranno: e appariendo i bruzzoli della notte, diedi segnali, che idio era venuto in terra.
[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.16: per força posseghivi la terra d'altrù, e per toa possança e orgoglio tegnivi la citae como crudel tirano...
[8] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 91.16: Diceva il fervente servo di Cristo santo Francesco che molto erano da amar coloro che ci perseguitavano, però ci aitavano a vinciare el nemico nostro, e abbattare el nostro tiranno, cioè noi medesimi e la concupiscenzia nostra.
[9] ? Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 32.2: Kistu originali peccatu, sicundu li savii et li santi disscipuli di Cristu, si clama originali culpa, reatu, tirapnu, ligi di li membri, ligi di cuncupissencia, langor nature, muffa di cuncupissencia, turtiça di l' omu, pronitati a mali, difficultati a beni, ligi di peccatu, ligi di morti.
[10] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 151, pag. 354.1: L' addornamento di questa cittá è la pietá e misericordia, perché n' ha tratto il tiranno della ricchezza che usava crudeltá.
[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 34.11: Anco sequitao la destruzzione e lla ruvina de missore Mastino della Scala, lo quale fu tanto potente e tiranno che se voize fare rege de corona.
[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 226.28: commo a tyranno non desdengao né abominao de strassinare con tanta vergogna quillo gentilissimo e magnifico Troylo, figlyo de tanto signore quanto fo lo re Priamo...
- [Con rif. ad Amore].
[13] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 48.31, pag. 568: Se la[u]do e blasmo tua potenza, Amore, / pessimo demonio vivo incarnato, / ché tua virtù com[m]etti pur in danno / ed in af[f]anno - di ciascun riposo, / parmi non fallo, ma seguo drit[t]ore; / e chi 'l contasta, eo sono aparigliato / di scovrire te pessimo tiranno...
[14] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 34, pag. 163.18: Esse caste le sante leggi osservano e senza stimoli possono vivere con l' anime libere dal crudele tiranno Amore...
[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, conclusione.8, pag. 441: Io entrai giovinetta en la tua guerra, / quella credendo somma e dolce pace, / e ciascuna mia arma posi in terra, / come sicuro chi si fida face: / tu, disleal tiranno, aspro e rapace, / tosto mi fosti addosso / con le tue armi e co' crudel roncigli.
- [Con rif. al diavolo].
[16] a Lucidario pis., XIII ex., L. 1, quaest. 113, pag. 55.15: Però che -l servo fuggicte al suo Singnore et andoe al tiranno che l'avea messo in carcere, sì fue mandato lo figluolo del rei perciò che bactesse lo tiranno et rim[e]n[a]sse lo servo al Singnore in de la sua gloria.
[17] Lucidario lucch., XIII/XIV, L. 1, quaest. 112-114, pag. 47.23: però ch'el servo fugite dal suo signore, e andone al tirano che l'avea messo in pregione, e fue mandato allo filiolo dello rei, pergiòe che batesse lo tiranno e rimanesse lo servo al signore, in della sua gloria.
[18] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 112, pag. 77: Pria confessò, po' prese sacramento / de l'aqua sancta; da lui si partia / d[i]cendo: «Òra per me, ché del tormento / et del tirano vitoria mi dia / Gisù per sua pietà».
[19] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 113, pag. 115.3: Perzò k'el fo sì como servo fugitivo ke fuzì con so furto ad uno crudel tyrampno, lo fiollo del re deveva fì mandado da lo so grande palaxio in la prexon poxe lo servo fugitivo, ke devesse quello malvax tyrampno ligar e prendere lo servo e restituyre in la gratia del re.
[20] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 37, pag. 69.16: E Io, con giustizia, gli mando insieme con la serva loro crudele della sensualitá, col crudele tiranno del dimonio, di cui si fecero servi col mezzo d' essa serva della propria sensualitá loro...
[21] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 15, pag. 54.12: lo servo dee essere fedele del suo signore, e egli era andato al tiranno, che l'avea messo in carcere, serà mandato lo figliuolo dello re, e batterà lo tiranno, e rimenerà lo servo al suo signore colla sua gloria.
[22] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 113, pag. 58.4: Però che 'l servo fugì al segnore e andò al tyranno, çò fo lo diavolo, e mise-lo in carcere, sì mandò lo re lo so fiolo che batese lo tyranno e cavase de carcere lo servo e remenase-lo in la soa gloria.
[u.r. 07.12.2017]