IMPESO agg.

1 [Rif. al corpo (umano o animale):] fissato a qsa, in modo da rimanervi sospeso per la gola; impiccato.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 9.16: lo filio, vedenno lo patre inpeso, prese ad dicere con granne pagura: «O Cyro siate a mente la humana ventura, ka tu si homo, pregote ke perdoni la vita».

[2] Pietro Morovelli (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 29, pag. 378: como l'astore / ch'è 'n perca miso / e mal guardato; / a quando a quando / lo va' vedere, / e par tenere, / lo suo segnore: / trovalo impeso / e disfilato.

- Impeso per la gola.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 43, pag. 302.13: Ma io vi dico che chi prendesse lo legame d'uno omo impeso per la gola et ponessene dinançi li pertusi dei colombi, sappiate davero che veruno colombo non si partirebbe giamai volontieri per suo grado...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 136, S. Maurizio, vol. 3, pag. 1195.9: Ma volendo Massimiano regnare a modo di tiranno, fu perseguitato da Costanzio, [suo genero], e finìo la vita sua impeso per la gola.

1.1 [Detto di qsa che pende].

[1] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 5, pag. 10.3: Item lu pilu di lu cani blancu ki non arà niuna nigricza, portali inpisi a lu collu et sana.

1.2 Fig.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 37, pag. 162.28: In killj peni illu vidia alcuni grandi homini di kistu mundu li quali eranu stati morti, et vidiali impisi in killi peni.

2 Fissato stabilmente a un supporto.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 467.20: Samo alquanto da lui premuto con amara crudeltade vide con lieti e liberi occhi li membri di colui dirittamente putridi, e li membri discorrenti di caldo sangue, e quella diritta mano per lo stare impesa, fracida...

2.1 Impeso in croce: crocifisso.

[5] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 11, pag. 49.2: il figliuolo di Dio perverrà in terra, e morrà inpeso in croce, per questa disubidienzia che Adamo fece verso lo suo criatore.

3 [Per errore di trad. o fraintendimento dell'originale].

[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 312, pag. 337.1: egli è inpeso di paura del suo reame perdere, e della sua ricchezza, e non puote andare ove vuole, se non à grande conpagnia con seco. || Cfr. il testo fr. cit. dal Bartoli, p. 337: «mais il est plus sovent en paour et en dote d'estre enpoisone ou abeure por son royaume perdre» (ms. Ricc. 2758).

[u.r. 13.12.2017]