SCACCO s.m.

0.1 escacche, iscacco, scac, scacch', scacche, scacchi, scaccho, scacco, scaccomatto, scachi, scacho, scaco, scaki, scaqi, scaschi, schacchi, schaccho, schacchu, schachi, schacho, schaco, schaqui, schyachy.

0.2 Persiano shah (mat) 'il re è morto' (DELI 2 s.v. scacco).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Stat. prat., 1295; Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Poes. an. pis., XIII ex. (4); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. pis., 1321.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1293); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Doc. venez., 1300 (?) (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a scacchi 3.2; concedere gli scacchi e il rocco 2.5; dare scacco 2; dare scacco giocato 2.3; dare scacco matto 2.2; dare scacco rocco 2.4; di scacco 4; mendare scacco 2.1; scacco giocato 2.3; scacco matto 2.2; scacco rocco 2.4.

0.7 1 [Gioco] Gioco da tavolo in cui due concorrenti muovono alternativamente su una scacchiera i pezzi, bianchi o neri, che hanno a disposizione. 2 Mossa, normalmente dichiarata da chi la esegue, con cui si attacca il re avversario (anche in contesto fig. rif. a una situazione di debolezza, di pericolo o a un grave danno, una sconfitta. 2.1 Fras. Mendare scacco: evitare o porre rimedio a un danno, a una sconfitta. 2.2 Locuz. nom. Scacco matto: mossa con cui uno dei giocatori mette il re avversario in condizione di non potersi più muovere, ponendo termine alla partita. Fig. Sconfitta definitiva, grave insuccesso. 2.3 Locuz. nom. Scacco giocato: lo stesso che scacco matto (in contesto fig.). 2.4 Locuz. nom. Scacco rocco: mossa con cui un giocatore elimina la torre avversaria. 2.5 Fras. Concedere gli scacchi e il rocco: arrendersi (in contesto fig.). 3 Ciascuno dei riquadri in cui è suddivisa la scacchiera. 3.1 [Rif. a una superficie o una figura simile alla scacchiera]. 3.2 Locuz. agg. A scacchi: che presenta un disegno a quadri; a forma di scacchiera. 4 Locuz. avv. Di scacco: immediatamente.

0.8 Maria Fortunato 23.08.2013.

1 [Gioco] Gioco da tavolo in cui due concorrenti muovono alternativamente su una scacchiera i pezzi, bianchi o neri, che hanno a disposizione.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 245, pag. 608: no vol çugar a scaqi, a taole né ad açar.

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 295, pag. 535: cui dé 'nsegnar a scaqi e tas a ogno trato, / ben par q' elo li plaqua audire scaco mato.

[3] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.41, pag. 892: Molto fo ben un canestro, / selle e cinghie ed un capestro, / so trare d'arco e di balestro, / tignere in verde et in cilestro, / e so di scacchi.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 205, pag. 62: Çugar a scac, al tavore, ess fort, ess ben guarnio, / Dormir co le bagaxe, ess grand, ess inrichio, / Ess vagament colzao, ben past e ben vestio, / Tut quest sí s'á stravolze in grand dolor compio.

[5] Stat. prat., 1295, pag. 445.20: Ancho che neuno no(n) giuochi a veruno giuocho nè di dadi nè di schacchi...

[6] Memoriali bologn., 1279-1300, (1293) [Nicolò Salimbeni detto il Muscia] 42.7, pag. 80: e sí voria ch'a scachi on'omo vincisse / dando li rochi e cavaller inanzi.

[7] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 161.29: E lgli giovani che intendeano al sollazzo, in questo mezzo trovaro di nuovo diversi giuochi di dadi, di tavole e di schacchi...

[8] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 75, pag. 147.30: Ed allora sì incominciano intra loro due a ppiede d'uno padiglione a ggiucare a scacchi.

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 159, vol. 2, pag. 74.34: neuno nel piano del bagno di Petriuolo, publicamente o vero occultamente, in casa o vero fuore, debia o vero ardisca giocare a zara, o vero ad alcuno giuoco di biscazaria, excetto giuoco di tavole et di scacchi...

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 27, pag. 34.10: laxà questo çogo e metè quasio tutto so delecto en çogo de scachi, e sì dise che questa si è bella cosa, chè là se sotija lo intellecto, là se trova co l'omo en un facto po veder setilmente.

[11] Stat. pis., 1321, cap. 127, pag. 324.2: E di die nulla altra mercatantia u arte facia, nè a giuocho di taule u di scachi giocherò, in dei die in dei quali debia misurare.

[12] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 117, pag. 390.41: L' altro, che corre per ispegnere il fuoco, che gli è acceso in casa, non resta sopra il giuoco degli scacchi per vedere come il Re è matto.

[13] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 8, vol. 2, pag. 169.5: Eciandeu dicisi que alcuni fiati issu vacava a iucari a scaki et a tavuli, quandu issu avia ben ordinati li rasuni di li citadini et li cerimonij di li dei.

[14] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 49, par. 1, vol. 2, pag. 393.9: Salvo e reservato ke a ciascuno giuoco de tavole e de scacche e possa ciascuno en la taverna, fuor de taverna, e en casa e fuor de casa giocare sença pena...

[15] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 78.16: Lo re iocava a scacchi.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 80.18: Inprimo, loco se attrassero lo assennato iuoco de li schyachy; loco foro attrate li ssarusi e subiti iuochy de azara; loco foro attrate li altri iuochi de tabule co li dadi.

- Ciascuno dei trentadue pezzi con cui si gioca.

[17] Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 27.11: e li scachi e le marelle sono de christallo e di diaspado...

[18] Doc. venez., 1300 (?) (2), pag. 18.18: Siando nui p(ar)tidhi dalo disnar, nui andàssemo i(n) palac(io) r(ectoris) (e) là fe' co(n)çar lo rector tavoler (e) schachi p(er) çugar...

[19] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 482.31: Ristringe adunque Filocolo il re del castellano nella sua sedia con l' uno de' suoi rocchi e col cavaliere, avendo il re alla sinistra sua l' uno degli alfini; il castellano assedia quello di Filocolo con molti scacchi...

[20] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 22, pag. 179.28: E come stolta cosa sarebbe [[...]] ad un giocatore lasciarsi torre molti scacchi, e poi credere di vincere con pochi...

[21] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 34, pag. 121.16: ed erano tanto presi d'amore, che lo minore scacco di suso lo scacchiere pareva a loro lo maggiore.

[22] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 8, pag. 138.6: E compuose la forma degli scacchi a forma d'uomo d'oro e d'argento...

[23] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 14, pag. 113.29: e così fu fatto quadro lo scacchiere, e quando vi sono suso gli scacchi tanto è il voto quanto il pieno...

[24] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 24, 28-39, pag. 574.12: è usansa di quelli arcivescovi di non portare lo pasturale ritorto come fanno li altri; ma diviso di sopra a modo di quello scacco che si chiama rocco...

2 Mossa, normalmente dichiarata da chi la esegue, con cui si attacca il re avversario (anche in contesto fig. rif. a una situazione di debolezza, di pericolo o a un grave danno, una sconfitta.

[1] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 169, pag. 853: E a Ravenna mandòno un altro schaco: / doxento de Bologna ne romaxe in asso, / trexento cavagli ne menòn in un schasso / entro Faença.

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 11.8, pag. 744: Per corvìme aotri descrovo, / e ò lo cor sì durao, / ch' e', chi tanto son pricao, / per dir «Scaco» e' no me movo.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 2, pag. 126.12: Et avviene al Re in questo gioco che gli fia detto spesse volte per gli avversarii, sì per li nobili come per li popolari: scacco; ciò è: fammi ragione...

[4] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 157.5: Chi vuole zucare † incorte dalucalbacco † / sì che verun no ·l possa soperchiare, / convien tuttora a capo nudo stare / con gli ochi aperti vagi e nas de bracco, / servendo largo e simulando scacco...

- Locuz. verb. Dare scacco.

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.952, pag. 185: Vista dolente e lentigginosa, / Che par traslata nel beato aspetto, / Dell'altrui male si fa grazïosa. / Non fe' mai tanto il porporato Gracco, / Che questa più non faccia nell'effetto: / Giuda tornasse, non le darìa scacco.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 483.4: dandogli con una pedona pingente scacco quivi il mattò, a sé tirando poi i bisanti...

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 74, terz. 99, vol. 3, pag. 330: Un altro dì, tornato a dare scacco, / lasciò de' suoi più di centocinquanta, / che s' allungaron, per empiere il sacco.

[8] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 124.7: per fin che Morte non mi darà scacco, / la doglia mia rinovo e riconfermo.

2.1 Fras. Mendare scacco: evitare o porre rimedio a un danno, a una sconfitta.

[1] Caducità , XIII (ver.), 311, pag. 665: lo dïavol<o> ven, sì te diso «Scacho», / né tu no 'l pòi mendar, k'el è çà mato.

[2] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 105, pag. 851: Li Tetagliasini cum li loro amixi, / che n'è fatto, / ch'a li Germî doveam mendar schacho / ed eser su la piaça inanci tracto?

[3] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 7.11, pag. 614: [l]i suo' parenti da far macco / non potesser già ma' lor più far danno / che dir: «Mendate da la lungi scacco

- Fig. Risarcire di un torto.

[4] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 701, pag. 874: Ora gli à li guelfi un tal schaco dato / che mai per loro non fo mendato, / ch'àno perduto ço ch'avean guadagnato / a la so vita.

2.2 Locuz. nom. Scacco matto: mossa con cui uno dei giocatori mette il re avversario in condizione di non potersi più muovere, ponendo termine alla partita. Fig. Sconfitta definitiva, grave insuccesso.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 296, pag. 535: cui dé 'nsegnar a scaqi e tas a ogno trato, / ben par q' elo li plaqua audire scaco mato.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 47.68, pag. 277: E per mejo esse aregordenti / de sì grande scaco mato, / correa mille duxenti / zontoge noranta e quatro.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 16, pag. 133.28: in fra le virtù, e l' atto, molti hanno scacco matto...

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 11, terz. 80, vol. 1, pag. 131: e qua' furono i Guelfi, che n' andaro / a Lucca, per fuggir lo scacco matto.

[5] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 44.13, pag. 101: chi è corente à più volte le fiche / et schacomatto in mezo il tavolieri, / sì ch'el riporta et la vergogna e 'l danno.

- Locuz. verb. Dare scacco matto.

[6] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 417, pag. 310: Scacco dà matto / in uno solo tratto.

[7] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 1.61, pag. 28: Sovr'a nuoi avea fatto / lo inimico grande attacco, / tu li desti scaccho matto, / che sempre fu dolente.

[8] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 413, pag. 340: Dayteme la Pigritia, e darim schacchu mactu / a ly nostri hodïati».

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 482.34: Filocolo [[...]] muovere doveva il cavaliere suo secondo per dare scacco matto al re...

[10] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 5.8, pag. 812: La schiava comperata è inanzi tratto; / non ha per matrimonio anello in dito, / ma ella appaga me' suo appitito / che la sua donna, a cui scaccomatto.

[11] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 184, pag. 454.18: Avvenne per caso che un dì fra gli altri, giucando e terminandosi il giuoco, il prete si recava a dargli scaccomatto.

2.3 Locuz. nom. Scacco giocato: lo stesso che scacco matto (in contesto fig.).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.76, pag. 321: atri balla e atri musa, / aotri dorme e jaxe e zusa, / manjan e beiven e solazan / de festa e gozo se percazam. / Nixum de lor sta apensao / d'oise dir: «Scacozugao».

- Locuz. verb. Dare scacco giocato.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.11, pag. 252: Co la sua umilitate - tolseli prosperetate, / e co la santa povertate - sì li scacco iocato.

2.4 Locuz. nom. Scacco rocco: mossa con cui un giocatore elimina la torre avversaria.

[1] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 2, pag. 126.27: ma quando per lo Cavaliere o per altro scacco in cotale luogo si dice: scacco rocco, allora perde il Re il vicario suo, però che pazzo è quello Re che a tanto s'è condotto, che perde colui al quale si pertenea la vittoria commessa.

- Locuz. verb. Dare scacco rocco.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 483.38: Filocolo gli leva con uno alfino il cavaliere, e dagli scacco rocco.

2.5 Fras. Concedere gli scacchi e il rocco: arrendersi (in contesto fig.).

[1] Rime Arch. Not. Bologna, 1302-33 (bologn.), [1306] 29.8, pag. 163: E a quella talpa faccian tal romore / che cci conceda di pian li scachi e 'l roccho.

3 Ciascuno dei riquadri in cui è suddivisa la scacchiera.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 28.93, vol. 3, pag. 468: L'incendio suo seguiva ogne scintilla; / ed eran tante, che 'l numero loro / più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 88-96, pag. 629, col. 2.8: 'Lo doppiar di scachi' si è apore sul tavolero dove se çoga a 'scachi', sul primo scacho uno, sul secondo doe, sul terço quatro. e cussí redopiando fino all'ultimo scacho ch'è lo 64...

3.1 [Rif. a una superficie o una figura simile alla scacchiera].

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 16, vol. 1, pag. 55.3: D' intorno alla detta pietra a due palmi si è lavorato come scacchi, et apresso del muro del coro, a due passi, si à due bellissime arche, cioè sepulture, lavorate e sollevate un piè sopra la terra...

[2] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 88.8: se tu de la pertica fai 1 scachieri che ciascuno scacho sia piede uno per ciascun verso, sì farai di tutta la pertica scachi 36, che nasceno del multiplicamento di 6 via 6...

[3] San Brendano ven., XIV, pag. 230.14: E andando li frari per quele rive, trovà tuta la tera vergada e vara de diversi colori e a ovre bele, como s'ele fose destesi tapedi o porpore con oro e senza oro molto a diverse ovre e de gropi e de foie e de scachi e de albori e de osieli e de altre bele cose...

3.2 Locuz. agg. A scacchi: che presenta un disegno a quadri; a forma di scacchiera.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 38, vol. 2, pag. 568.12: fecelo armare a cavallo coverto, e bandiere a modo di duca, col campo ad oro, e al traverso una banda a scacchi pendenti azzurri e argento...

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 145, pag. 544.24: E imperò che ci à dimostrati, sì come dello re Unterpandragone, il quale portava l'arme a scacchi a oro e azzurri, e chi dice che portava il campo azzurro e le stelle a oro, rimase lo re Artus...

4 Locuz. avv. Di scacco: immediatamente.

[1] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), I, ott. 19.5, pag. 194: Fate, che di scacco / i' sie soccorso, che 'l bisogno grava, / perocch' a mie dispetto sono andati / per guadagnar di fuor tutti i soldati...

[u.r. 09.06.2022; doc. parzialm. aggiorn.]