LUDO s.m.

0.1 ludi, ludo; f: ludii.

0.2 Lat. ludus (DELI 2 s.v. ludo).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Gillio Lelli, Rime (ed. Mancini), XIV pm. (perug.).

N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Spesso con valore antifrastico, spec. in contesto fig.:] attività di svago per lo più finalizzata al raggiungimento di un premio; gioco. 1.1 [Rif. ad un atteggiamento o ad un discorso con intenti scherzosi]. 1.2 Meton. Gruppo di individui accomunati da un atteggiamento festoso; festa. 2 Gioco di simulazione; finzione. 2.1 Sfida astuta o scherzo che culmina in una beffa. Estens. Situazione paradossale e oltraggiosa. 3 Plur. Spettacoli pubblici della Roma antica?

0.8 Mariafrancesca Giuliani 11.11.2013.

1 [Spesso con valore antifrastico, spec. in contesto fig.:] attività di svago per lo più finalizzata al raggiungimento di un premio; gioco.

[1] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 115-129, pag. 633, col. 2.23: Ludi, çoè çoghi.

[2] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), D. 30.8, pag. 118: merzé ver' me, ché ppoco / arà lo spirto l'usitato loco, / ché al corso estremo è 'l doloroso ludo.

[3] Gillio Lelli, Rime (ed. Mancini), XIV pm. (perug.), 38b.5, vol. 1, pag. 204: ma dico ben ch'egli è diverso ludo / voler, per un guardar, d'amor nel seggio / salire, e per dir: "Qui poco star deggio".

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 144.8, pag. 205: Solo una cosa m'è conforto e scudo / E fa portarmi in pace gli accidenti, / I qua' piovono in me tristi e dolenti, / Che son d'ogni speranza privo e nudo, / E sotto questo sì mi cuopro e chiudo, / Ch'io ... a tutti gli elementi, / A la natura, a i ciel che sono attenti / Sempre a tenermi in sì gravoso ludo.

1.1 [Rif. ad un atteggiamento o ad un discorso con intenti scherzosi].

[1] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 118-132, pag. 579.35: O tu, che leggi, udirai nuovo ludo; questo è dell' arte della Retorica di fare attento l'uditore, quando l'oratore vuol dire cosa giocosa; e così fa qui l'autore, promettendo di dire cosa nuova.

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 30.3, pag. 74: Costanza è una di quelle virtudi, / Che più si dee lodare in savia testa; / E da piacer sono i suo' dolci ludi...

1.2 Meton. Gruppo di individui accomunati da un atteggiamento festoso; festa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 28.126, vol. 3, pag. 472: Poscia ne' due penultimi tripudi / Principati e Arcangeli si girano; / l'ultimo è tutto d'Angelici ludi.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 23.68, pag. 403: Gneo di Pompeo quivi pregio e lodo, / però che sol dinanzi dal suo ludo / questo palesa, ché di più non odo.

2 Gioco di simulazione; finzione.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 3.16, pag. 21: Che nïun può sanza queste virtudi / Amare Iddio, ch' è netto di difetti. / Però che 'nnanzi a questi cota' ludi / Convien che creda che sia vivo e vero / Ed eterno Signore: e chi vuol sudi.

2.1 Sfida astuta o scherzo che culmina in una beffa. Estens. Situazione paradossale e oltraggiosa.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.25, pag. 306: O Segnor mio, tu stai nudo, - ed eo abondo nel vestire; / non par bello questo ludo: - eo satollo, e tu enfamire, / tu vergogna sofferire, - ed eo onore aspettare.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.118, vol. 1, pag. 376: O tu che leggi, udirai nuovo ludo: / ciascun da l'altra costa li occhi volse, / quel prima, ch'a ciò fare era più crudo.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 26.198, pag. 182: Deo non faràe vindetta, çiò concludo, / de' soi, gli quagli il clama giorno et nocte? / Ançi paciente serràe del suo ludo? / Dico, tosto a lor daràe le botte / de la vendecta.

3 Plur. Spettacoli pubblici della Roma antica? || Prob. fraintendimento del testo lat.

[1] f Deca terza (B), L. III-IV, XIV m. (tosc.), L. IV, cap. 12, pag. 91, col. 4.11: In quel dì, con ciò fosse cosa che la sorte della prerogativa de dire i consoli venisse ad gli Antesi ludii, e quella dicesse consoli T. Octacilio e M. Emilio Regolo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv. 24,7,12: «antesi ludiorum» [ludii 'qui artem ludicram exercent'] lezione condivisa da alcuni codici, l'ed. oxoniense reca a testo «Aniensi iuniorum».

[u.r. 02.12.2014]