PAREGGIARE v.

0.1 paragiar, paragiare, pareça, pareçi, paregge, pareggi, pareggia, pareggiali, pareggiando, pareggiano, pareggiar, pareggiarà , pareggiare, pareggiarono, pareggiarsi, pareggiasi, pareggiasse, pareggiata, pareggiati, pareggiato, pareggiava, pareggiavi, pareggieranno, pareggierò, pareggio, pareggiò, pareggioe, pareggiono, paregia, paregiano, paregiare, paregiasse, pareiare, parezano, pareziar, parizam; a: pareggino; f: pareggierebbono.

0.2 Da pari (DELI 2 s.v. pareggiare).

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.7 1 Raggiungere in un rapporto di parità (qualitativa, quantitativo-estensiva, spazio-temporale). 1.1 Pron. Lo stesso che somigliare. 1.2 Compensare e ripagare; ricambiare. 2 Mettere a confronto; porre in competizione. Anche pron. 2.1 Reggere il confronto. 2.2 [Alludendo a corrispondenze materiali o concettuali:] sollevare e portare allo stesso livello; far coincidere e uniformare. 2.3 Adeguare e commisurare. 3 Pron. Rendere pari ed allineare ad altro elemento simile (annullando ogni discrepanza e dislivello); livellare e spianare.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 11.11.2013.

1 Raggiungere in un rapporto di parità (qualitativa, quantitativo-estensiva, spazio-temporale).

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 1.40, pag. 452: la notte, s'aparisce, / come lo sol di giorno dà splendore, / così l'aere sclarisce: / onde 'l giorno ne porta grande 'nveggia, / ch'ei solo avea clarore, / ora la notte igualmente 'l pareggia.

[2] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 73.11, pag. 219: Lasso, perché vagheo d'argento o d'oro, / avendo voi, sì prezïoso avere, / che non pareggiavi altro tesoro?

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.8, pag. 284: A nove angeli pon cura, - l' un de l'altro più en altura: / molto è nobil tua natura, - tutti li pòi paregiare.

[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 5.4, pag. 17: O fresca rosa, a voi chero mercede / che la mia vita deggiate allegrare, / ch' è sì crudele e piena di martide / che null' om me ne pote pareiare.

[5] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 73, pag. 86.5: ciascuno de'essere amaestrato studiandosi di compiere quello per ingengno e per savere che per força contendendo non se può paregiare né vincere.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 2.18, vol. 2, pag. 21: cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia, / un lume per lo mar venir sì ratto, / che 'l muover suo nessun volar pareggia.

[7] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 556.9: Terenzio Varro, per esemplo d' umana vita e per ispazio d' essa [memorevole], non fu più vigoroso ne li anni, con li quali elli pareggioe lo tempo del secolo...

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 33.7, pag. 578: el bel color rosato, ch' el possède, / vermeglio e bianco, nïun tartaresco / pareggiar lo porria, ch' è nuovo e fresco / cotante volte appar, quant' om lo vede.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 207.98, pag. 268: Servo d'Amor, che queste rime leggi, / ben non à 'l mondo, che 'l mio mal pareggi.

[10] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 43.9, pag. 26: Non lize al parvo pareziar el grande, / ma guardar soa vertù quanta si spande.

[11] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 4, vol. 4, pag. 28.5: I figliuoli di Semei XVI, e VI figliuole; li suoi fratelli non ebbero figliuoli molti, e tutto il parentado non poteo pareggiare la somma de' figliuoli di Giuda.

1.1 Pron. Lo stesso che somigliare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.7, vol. 1, pag. 382: ché più non si pareggia 'mo' e 'issa' / che l'un con l'altro fa, se ben s'accoppia / principio e fine con la mente fissa.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 23, 1-18, pag. 550, col. 2.11: Or dix'ello che questi vocabulli, 'mo' et 'issa', non se parezano cussí che tutti duy sono a dire una cosa, come questo exempio ... Mo si è vocabolo romagnolo: et è a dire 'moe'; issa si è vocabulo lombardo, e similmente è a dire 'moe'.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 922.23: Il quale odore vincea tutti odori di spezie, e non parea che si pareggiasse a odore di veruna cosa naturale...

1.2 Compensare e ripagare; ricambiare.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 9.20, pag. 483: / Per voi, madonna mia, / agio tanta allegr[anza], / ché certo non por[r]ia / pareiare la gioi ch'io da voi teno...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 198.22: e come inimica refugge nella selva ombrosa; dove quello suo primo marito Sicheo risponde al suo affetto, e pareggia l'amore.

[3] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), rubr. 46, pag. 25.7: Che la pena pareggi la colpa e che con distinctione si viva, che è atto di Justitia.

2 Mettere a confronto; porre in competizione. Anche pron.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 494, pag. 577: Acqua de puço spreçase, sáçello certamente, / cha paragiar no potese a fontana corrente...

[2] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.7.10, pag. 172: Grosso di lingua - assai più che cerqua, / se ti paregge col buono Ipocrasse, / quod tibi dabo hodie et non crasse...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 229.14: Non è da pareggiare la tirannia d'Alessandro Giudeo, al disiderio e a l'opere d'Alessandro Macedonico...

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 307.14: grandissima bellezza della fede delle mogli così offeri non solamente alli nostri occhi, da pareggiare alle più grandissime laude della sua patria con ammirazione del fatto?

[5] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 10, pag. 276.21: Et corre sì fortemente per mare che quando trova alcuna nave andare a vela per mare sì ssi pareggia con essa nave et sì lla seguita più di cento migla per volontade di farla afondare.

[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 27.6: E se io per li miei meriti fossi degno di tale amore, nessuno amante del mondo a me pareggiare si potrebbe!».

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 260.5, pag. 324: Non si pareggi a lei qual più s'aprezza, / in qual ch'etade, in quai che strani lidi: / non chi recò con sua vaga bellezza / in Grecia affanni, in Troia ultimi stridi...

2.1 Reggere il confronto.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 2.13, pag. 74: Non si porìa trovare / né donna, né donzella / tanto bella che con voi pareggiasse, / chi lo mondo cercasse quant'el dura.

2.2 [Alludendo a corrispondenze materiali o concettuali:] sollevare e portare allo stesso livello; far coincidere e uniformare.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.10, vol. 2, pag. 280: Sì, pareggiando i miei co' passi fidi / del mio maestro, usci' fuor di tal nube / ai raggi morti già ne' bassi lidi.

[3] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), D. 168.15, pag. 882: Amore ch'innamora altrui di pregio, / di pura virtù sorge / ne l'animo che l'om con Dio pareggia...

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 345.20: Minuzio fatto maestro de' cavalieri, per ordinamento del popolo (che mai tale officio pria fatto non fue), pareggiato fue a grandezza d' officio a Fabio allora dittatore.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 210.24: O figiuolo, vede che per l'avenimento di costui e per la sua probità e virtù, quella gloriosa Roma pareggiarà l'imperio alla terra, e li animi al cielo...

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 44, pag. 78.17: «O grande di fama, maggiore in arme, uomo troiano, con quali degne laude ti pareggierò io al cielo?

2.2.1 Pron. Stare in corrispondenza, coincidere.

[1] f Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305: chi fosse di sotto alla terra all'altra faccia del mondo di sotto [[...]] si terrebbe i piedi suoi incontro a' piedi nostri, e le piante de' piedi suoi si pareggierebbono colle nostre. || TB s.v. pareggiare.

2.3 Adeguare e commisurare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.90, vol. 3, pag. 351: Quinci vien l'allegrezza ond' io fiammeggio; / per ch'a la vista mia, quant' ella è chiara, / la chiarità de la fiamma pareggio.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 298.4, pag. 192: Chi plu d'altro cum senblanti grandeça, / per ch'el sïa tra numero di ricchi, / s'el fosse maçor ch'el dus di Sterlicchi, / e 'l spender col contegno non pareça, / over molta vertù non l'adorneça, / di che bel amaÿstramento spicchi, / fuçi da luy, che ni vorebbe ig pichi / a levarvi che monti una coreça.

3 Pron. Rendere pari ed allineare ad altro elemento simile (annullando ogni discrepanza e dislivello); livellare e spianare.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 72, vol. 3, pag. 480.12: Boezio dice: Morte dispetta tutte glorie, e inviluppa gli alti e bassi, e pareggiali tutti.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 107.20: In questo tenpo si paregia il die cholla notte, sì che lla notte crescie e -l dì menova.

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Dido, pag. 64.14: li venti s' aumilieranno, e l' acque, abbassandosi igualmente, si pareggieranno.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 111.21: E se avvenisse, che alcun monte vi s'interponesse, o l'acqua si meni intorno alle sue costiere ovvero lati, o si pareggino caverne al capo dell'acqua, per le quali caverne poi il condotto proceda.

[u.r. 28.05.2015]