0.1 paleggio, pareçço, pareço, pareggio, paregio.
0.2 Etimo incerto: da perezare o da pereggio forse accostata ad altra base lessicale. || Cfr. 0.5.
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); <Doc. ven., 1371 (06)>; Gasparo da Verona, XIV (ver.).
N L'att. In Francesco da Buti è cit. dantesca.
0.5 Voce nautica in uso nel Mediterraneo medievale legata ad allotropi di significato affine, si vedano in proposito le voci pileggiare e pileggio. L'alternanza tra ‑l- ed ‑r- potrebbe essersi prodotta in ambiente genovese (cfr. Flechia, Ann. gen. (2), pp. 150 e 152; Kahane, Graeco-Romance, p. 265-66); la ‑a- pretonica in pareggio potrebbe essere invece il risultato di una dissimilazione vocalica (come ritiene Pagliaro, Ulisse p. 606).
0.6 N La voce è registrata già nel 1295 in un doc. latino di Marsiglia («tempus navigandi in hoc Paregio», cfr. Du Cange s.v.), vd. inoltre «parigia decti mari» nel Portolano di Marino Sanudo (sec. XIV, VEI s.v. paraggi) e paregium attestato più volte nella documentazione latina dell'Adriatico orientale (cfr. Dotto, Scriptae venezianeggianti, p. 479 s.v. periçar). La forma paleggio di Francesco da Buti, Par., risente probabilmente dell'interferenza del tipo pileggio, tramandato da alcuni dei codici danteschi.
Doc. esaustiva.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 11.11.2013.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.67, vol. 3, pag. 382: non è pareggio da picciola barca / quel che fendendo va l'ardita prora, / né da nocchier ch'a sé medesmo parca. || Lezione accolta da Petrocchi, parte della tradizione legge pileggio, cfr. ED s.v.
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 61-75, pag. 594, col. 1.15: quando fo contra meço lo paregio et un vento terribelle se levò, lo qual fe' molto ondeçare l'aqua, tanto che quando Aleandro fo a le doe parte del paregio combatù e vinto dalle percosse delle unde sí s'anegò.
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 392.6, pag. 239: cusì ramango solo nel pareçço; / und'eo temo di mal cader en peço / e 'l nuovo planto onni duol mi refrescha.
[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 23, 55-69, pag. 635.14: Non è paleggio; cioè non è pelago, nè mare, da picciola barca...
2 Viaggio in mare, traversata.
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 353.10, pag. 220: E s'el ne cogle fortuna di mare, / seremo morti, ma se tal pareço / fie, sença tempo potremo canpare».
[2] Gasparo da Verona, XIV (ver.), 4b.4, pag. 17: Quando doi gran noachier prende ripreggio, / et se consilian per grand'agonia, / l'è pur chiar segno che nova albasia / vegian in l'aire adversa al suo pareggio.
- Fig.
[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.1.13: Po' ch'ài drizato Vicenza e Verona / nel suo paregio con sì dolce vento...