PARIARE v.

0.1 pariado, pariare, pariaro, pariato, parione.

0.2 Lat. pariare (REW 6239).

0.3 Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.): 1.

0.4 In testi sett.: Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.6 N La voce ha continuità nel formulario giuridico-economico latino di tradizione giustinianea: cfr. «[o]fficium pa[r]eat iudicati» a Ravenna nel 433 (Tjäder, Papiro 59, vol. II, p. 254) e «pro suprascriptum debitum pargiare» a Napoli nell'anno 911 (Mazzoleni,Gregorio Armeno, n. 1, p. 20); compare, tuttavia, anche nella Pisa longobarda: cfr. «omnia mihi cumpletus pa[r]iasti» nell'anno 720 (CDL I, n. 23, p. 90).

N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Portare al medesimo livello due o più elementi simili eliminando le discrepanze. 2 Compensare un debito. 2.1 Scontare una pena, compensare una colpa. Spec. pron. Pariarlo, pariarla.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 11.11.2013.

1 Portare al medesimo livello due o più elementi simili eliminando le discrepanze.

[1] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 261.20: ho facto como colui che vuol far hedifficio, che primeramente à pariado li menbri di quello, possa lo mete adinsenbre.

2 Compensare un debito.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 643, pag. 145: Cento florini per uno, ché non fo mino denaro; / Nanti non fo pagato, li pregi lo pariaro, / Ca undici semmane la prescione guardaro.

2.1 Scontare una pena, compensare una colpa.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 143, pag. 28: Re Carlo, quando sappelo, Alve fece guastare, / Ca troppo foro presti, fecelo ben pariare; / La ecclesia della Victoria in Marsi fece fare / De llà dalle Cappelle; Francisci ce fece stare.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 344, pag. 76: Anco vi vollio dire d'una briga passata, / La quale vidi in placza quando fo comensata; / La follìa delli homini l'à male pariata; / Odete questa cosa como fo sciavorata!

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 697, pag. 160: Dui milia fiorini d'oro vennero in questa penza; / Foro tolti ad Asserce; fonne grande increscenza, / Ma illi lo pariaro con granne penetenza. / Sette semane l'oste dellu duca durone.