0.1 peleggi, peleggio, pelezi, pelezo, pelleço, pileggio, pereço; a: peleio; f: pereggio.
0.2 Etimo incerto: prob. lat. pelagus attraverso varianti intermedie alterate del tipo *pelagiu / *peligiu. || Cfr. anche la base *pelagiare proposta da Nocentini s.v. puleggio 2; per le ulteriori ipotesi che partono dal corradicale verbale perazare si rinvia alla voce pileggiare v., si ritiene, invece, poco probabile (per fattori semantici e per assenza di ulteriori raffronti nel lessico e nella toponomastica) la base lat. volg. *pylidium < gr. pyle ipotizzata da DEI s.v. pileggio.
0.3 a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano): 2; F Tesoro volg. (ed. Carrer), XIII ex. (fior.): 1 (testo corrotto); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.
0.4 In testi tosc.: F Bacciarone, XIII sm. (pis.); F Tesoro volg. (ed. Carrer), XIII ex. (fior.); Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; <Doc. ven., 1371 (06)>.
0.5 Si considerano nella voce le varianti in ‑r‑ pereggio e pereço attestate in testi pisani e ragusini. L'alternanza tra ‑r‑ e ‑l‑ potrebbe essersi prodotta in tempi antichi in area genovese (cfr. perezar e pelezo nell'Anonimo Genovese). Pileggio è variante d'uso letterario affermatasi a partire dalla Toscana interna: si noti che tutte le occorrenze tosc.occ. hanno ‑e‑ in protonia. La forma peleio è registrata più volte nel Compasso da navegare, accanto ad un plur. pelagi (per cui cfr. pèlago s.m.) utilizzato, come il sostantivo precedente, nel valore di 'rotta, itinerario di navigazione' (cfr. pèlago s.m. 1.4): il dato potrebbe avvalorare l'ipotesi della connessione e sovrapposizione tra i due tipi lessicali nel lessico nautico medievale.
Locuz. e fras. dare il pereggio 2.1.
0.7 1 Tratto di mare aperto (anche fig.). 1.1 Estens. Mare in tempesta, maroso. 2 Il tragitto marittimo che copre la distanza tra due porti collocati su litorali contrapposta e la relativa rotta. Estens. Viaggio in mare, traversata. 2.1 Trasferimento compiuto da costa a costa. Fras. Dare il pereggio: garantire il passaggio. 2.2 Meton. Pellegrinaggio.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 11.11.2013.
1 Tratto di mare aperto (anche fig.).
[1] F Bacciarone, XIII sm. (pis.), Nova m'è volontà nel cor creata, 35: Metton ·si 'n mar, creden giunger a porto; / poi s'è che nel pereggio gli àve accorto, / alma fa, [corpo et] [av]er tutto affondare... || CLPIO, L 101 BaBa.35.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.5, pag. 621: chi, taror ven, son monto dure, / e passar lo gran pelezo ...
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 511.24: 64. però che non è pileggio da piccola barca quello che la mia nave va segnando, cioè fendendo, nè da nocchiere che si risparmi...
[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 36.70, pag. 78: affogar mi posso in gran peleggio / et di me verrà come dileçço / che 'l mare non sosterrà tanto puleggio.
[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 23, 55-69, pag. 635.19: et usa qui l'autore lo colore permutazione, ponendo lo peleggio per la materia, la barca per lo ingegno suo, e navigare per trattare...
1.1 Estens. Mare in tempesta, maroso.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.72, pag. 624: le veire guarda tuteor, / ché saviaminti e ben verezi, / per insir for de li pelezi, / sì che alcun non sea lento / en andar sota per re' vento...
[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 69.37: e eran chomo quasi s'i fossan menai in meçço del mar: in lo maior pelleço ond'el boglie pù forte, in le maior tempeste e bruçi, in le desmesurae onde, in loghi torbolenti e ruinosi perigoli, sença governaor che reçan la nave, sençça nuiter, sençça velle e remi, navegan lo forte pelleço e grande e alto mar. || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, cap. XIV, par. 11: «et essent quasi in medium pelagus abducti, ubi tempestates et turbines et procellae et immanium fluctuum ruinae, sine gubernatione, sine nautis, sine velo et ramis navigaturi pelagus immensum».
2 Il tragitto marittimo che copre la distanza tra due porti collocati su litorali contrapposta e la relativa rotta. Estens.Viaggio in mare, traversata.
[1] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 54.32: E de Corfù a Cifalonia p(er) peleio (et) so c mil(lara) p(er) sirocco ver mecço dì.
[2] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 75.41: Peleio d'Accri. De Accri a Damiata ccc mil(lara) p(er) pone(m)te p(er) peleio.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 51, pag. 614.12: e molte volte udito, nave correre lungo pileggio con vento prospero, e all'entrare del dimandato porto rompere miseramente...
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 10.87, pag. 32: Dal mar Leone la Cicilia veggio, / il Sardo, il Corso e altre isole molte, / le qua' vedrai, se farem quel peleggio.
[5] a Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 172.4: «Voi fiorentini non siete usi alle tempeste del mare come siamo noi e gli altri delle terre marine; ed entrando i più sani del mondo in tanto pileggio quanto è di qui in Alessandria, si lacera ogni robusto corpo di qualunque marinaio.
[6] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 2.21, pag. 358: ben ch' io veggia il porto fido e buono, / venir non posso a riva, / ch' aspro è 'l pileggio e poca mia virtute.
2.1 Trasferimento compiuto da costa a costa. Fras. Dare il pereggio: garantire il passaggio.
[1] <Doc. ven., 1371 (06)>, pag. 127.31: li diti çentili homini di Ragusa debia esser aparichiadi a dare lo pereço alla hoste delo dito Çura.
[2] <Doc. ven., 1371 (06)>, pag. 127.36: et star et guardar lo pereço per lor securitade, et aspectar la dita hoste de Jura se farà besogno de periçarla dalo terreno de Nicola allo terreno di Jura.
[1] F Tesoro volg. (ed. Carrer), XIII ex. (fior.), L. 9, cap. 25: quand'io son a governare e a curare la città, io trovo tanti vizii intra tanta gente, che per guarire il male di ciascuno il conviene che l'uno sia sanato per ira, l'altro per metterlo fuore per pileggio, l'altro per dolore, e l'altro per povertà, e l'altro per ferro... || Carrer, Tesoro, p. 409. Cfr. B.Latini, Tresor, 3.96.7: «il covient que li uns soit sanés par ire, li autres par exil et par pelerinages, li autres par [dolor et li autres par] povreté». L'ed. inclusa nel corpus legge «l'altro per metterlo fuore e per esilio...», traducendo solo il primo elemento della dittologia dell'orig.: cfr. Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 25, vol. 4, pag. 360.10.
[u.r. 12.02.2019]